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Bluetrusco 2017

Torna Bluetrusco Dedicato al Vino

MURLO TANTI APPUNTAMENTI NEL FINE SETTIMANA Torna Bluetrusco Epilogo di fine estate dedicato al vino

MURLO da domani a domenica torna Bluetrusco, il festival dedicato al misterioso popolo. E una `coda’ di fine estate che privilegia le produzioni vitivinicole del mondo antico. Saranno tre giorni intensi, con la presenza, accanto ad altri illustri protagonisti, del sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Ilaria Borletti Buitoni. Il programma prevede domani, alle 17, la presentazione del romanzo `I segreti della vita etrusca’, con l’autore Gianfranco Bracci e le letture di Camillo Zangrandi.

Alle 18, Simona Rafanelli, direttrice del museo archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, parlerà di questa città etrusca, scoperta da un medico. Alle 20, appuntamento al ristorante Bosco della Spina, Lupompesi, con letture del Simposio di Platone a cura di Alessandro
Calonaci voce narrante e Giulio Stracciati accompagnamento musicale; il menù particolarmente ricco, bevande incluse.

Sabato 30 settembre è in programma il convegno, alle 11, su ‘Olivi e viti del paesaggio antico’. Con il sottosegretario Borletti Buitoni, parteciperanno Andreas Steiner, direttore
di Archeo; Andrea Ciacci, direttore del Laboratorio di etruscologia e antichità italiche all’Università di Siena e responsabile del progetto Senarum Vinea ; Andrea Zifferero, docente di Etruscologia e antichità italiche all’Università di Siena); Alessandro Pozzebon,
ricercatore al Dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena; Paolo Corbini, vicedirettore dell’Associazione nazionale Città del vino; Antonio Balenzano, direttore Associazione nazionale Città dell’olio.

Senarum Vinea al BluEtrusco
Senarum Vinea al BluEtrusco

Coordinamento di Giuseppe Della Fina.

Nel pomeriggio, alle 17, si parlerà di Tarquinia e Veio con Giovanna Bagnasco docente di Etruscologia all’Università di Milano e Maurizio Sannibale direttore del Museo gregoriano etrusco. Alle 19, aperitivo al museo, con letture di Alessandro Calonaci. Domenica primo
ottobre, chiusura in bellezza con il passaggio dell’Eroica nell’arco dell’intera mattinata. Alle
12 arriveranno anche i viaggiatori del Treno Natura.

A seguire, una visita guidata al museo e dimostrazione di tecniche di tessitura antica a cura di Giulia Ciuoli. Gran finale in serata: aperitivo, alle 20, al circolo Arci con una proiezione del video sugli eventi di Bluetrusco, a cura di Fabio Cappelli.

Ci sarà inoltre la presentazione del libro di Luigi Bicchi ‘Il gioco dei nomi’, alla presenza
dell’autore e con le letture di alcuni brani a cura di Alessandro Calonaci (www.bluetrusco.land – 3489002057).

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Un festival nel nome degli Etruschi Bluetrusco

Bluetrusco e la Giornata dedicata all’antico popolo, fino a ottobre

La terza edizione di Bluetrusco porta al castello Murlo le principali città dell’Etruria.Dal 13 al 30 luglio, e dal 29 settembre al 1 ottobre, grandi studiosi e archeologi faranno un ritratto dei principali centri. In mezzo ci sarà la Giornata degli Etruschi (domenica 27 agosto) nata su iniziativa del Consiglio regionale della Toscana: in programma, per tutto il fine settimana, un approfondimento sulla fortuna di questo antico popolo al tempo dei Medici e nelle epoche successive, a cui si affiancano escursioni e laboratori.

E proprio nel palazzo del Consiglio regionale (alla presenza del presidente Giani, dell’assessore al turismo e alle attività produttive Stefano Ciuoffo, del presidente di Toscana Promozione e ovviamente del sindaco di Murlo Fabiola Parenti) si è svolta la presentazione di questo evento e del primo festival sulla cultura etrusca.

Blu come la magica nota blu e blu come il colore del cielo, dove abitavano gli dei. Omaggio a un popolo che amava la musica e conosceva l’arte divinatoria.

La terza edizione di Bluetrusco porta al castello Murlo le principali città dell’Etruria.
Dal 13 al 30 luglio, e dal 29 settembre al 1 ottobre.

II cartellone di Bluetrusco (direttore scientifico Giuseppe Della Fina) prevede concerti, laboratori, escursioni e varie novità, tra le quali l’inaugurazione di un percorso guidato dal museo a Poggio Civitate (oggetto di una campagna di scavo da parte dell’Università del Massachusetts Amherst), la ricostruzione di una cetra e un’ambientazione musicale sullo stile del simposio.

Guarda le pubblicazioni di Giuseppe Della Fina presenti nel nostro catalogo

La giornata inaugurale è legata a un concerto della Cantoria di Santa Cecilia e a una tavola rotonda sul senso della bellezza, con autorevoli giornalisti ed esperti. Venerdì 14 luglio il primo spettacolo esclusivo: “Amare Velia”, a cura di Marco Falagiani (coautore delle musiche del film “Mediterraneo” il coelebre film premiato con l’Oscar). Quindi, altre primizie musicali: “Rasenna Echoes” il 15 luglio; “II blu e la luna nelle canzoni celebri” il 16; un quintetto guidato da Deniss Paschkevic, celebre musicista lettone al suo primo concerto italiano il 22; il recital “Gli Etruschi non se ne sono mai andati” con Marco Brogi e Nicola Costanti il 23.

Da segnalare il teatro con Alessandro Calonaci e la compagnia Mald’Estro nel “Sogno di una notte di mezz’estate”, di uno Shakespeare che attinge da Boccaccio e dalle tradizioni orali toscane, il 22 luglio.

Da non perdere le letture di brani di Elie Wiesel (con Pino Strabioli voce narrante, il 28) e di Elisabeth Hamilton Gray (Orsetta De Rossi, il 29). Chiusura in bellezza domenica 30: la grande cantante di New York, Joyce Yuille, si esibisce con il gruppo Jazz Inc. Bluetrusco offre le “Classiche colazioni”, con musica da camera dal vivo, e serate con degustazioni di prodotti locali.

Sono previste visite guidate e “veglie” con il murlese Luciano Scali e varie esperienze, come quella sulla tessitura (con un telaio fedelmente ricostruito). Tra la fine di settembre e il primo ottobre ci saranno iniziative legate sull’agroalimentare, e sarà presentata la proposta di lavoro su olivi e viti, per la ricostruzione di un paesaggio antico, in collaborazione con l’Università di Siena, le associazioni nazionali delle Città del vino e delle Città dell’olio (presenti per tutto il festival con stand per le degustazioni), e un viaggio del Treno Natura.

“Guardare al passato – afferma il sindaco Fabiola Parenti – significa avere una chiave di accesso per valorizzare il territorio e le produzioni locali”. Murlo è un concentrato di rarità che vanno dallo studio sul Dna della popolazione locale, al feudo ecclesiastico arrivato fino all’età moderna: il castello e Poggio Civitate ne sono il palcoscenico (per saperne di più: www.bluetrusco.land per informazioni 3489002057).

 

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Fine settimana con MurloLIBRO

MurloLIBRO, Prima edizione della mostra mercato del libro organizzata dalla Pro Loco di Murlo, sarà in scena questo fine settimana. Potrete trovare anche le nostre pubblicazioni.

Questa domenica, 19 giugno 2016, avrà luogo nella spettacolare cornice del Castello di Murlo (Siena) la prima edizione della Mostra Mercato del Libro di Murlo (MurloLIBRO), organizzata dalla locale Pro Loco con il patrocinio del Comune di Murlo. MurloLIBRO si svolgerà in occasione dei 50 anni dell’area archeologica etrusca di Poggio Civitate, e dei i ritrovamenti archeologici che testimoniano la scoperta più straordinaria sull’architettura degli etruschi.

MurloLIBRO, che anticipa l’ormai famoso e atteso luglio murlese del Bluetrusco, festival unico dedicato interamente  agli Etruschi, è alla prima edizione e potrà vantare ospiti e i sostenitori importanti: le autrici Silvia Roncucci e Ilaria Sciascia, Laura Perrini  e Urania Vannuccini, i fotografi Bruno Bruchi  e Cesare Moroni, il Gruppo Scrittori Senesi, gli scrittori Luciano Scali, Nicola Ulivieri e la giornalista Annalisa Coppolaro, alla quale spetterà il compito di condurre le conversazioni ed incontri in esclusiva.

MurloLibro volantino
MurloLibro 2016 Volantino

MurloLIBRO si svolgerà tra la Piazza della Cattedrale e la Via Tonda nel pieno cuore del Castello di Murlo e potrà vantarsi della presenza di una decina di Case Editrici (tra le quali la Nuova Immagine Editrice) e i loro stands e con le ultime novità editoriali; momenti di intrattenimento si alterneranno alle presentazioni di libri e a momenti di completo relax per i più piccoli, condotti dal gruppo di animazione della Biblioteca Comunale di Murlo.

La I° edizione di MurloLIBRO si protrarrà per l’intera giornata, dalle 11.00 fino alle 24.00.

Dal pomeriggio tardo il Museo Archeologico offrirà un gradevole Aperitivo a coloro che acquisteranno il biglietto di entrata mentre la serata sarà dedicata all’atteso evento Murlo SWING & WINE, arrivato già alla sua decima edizione, e che avrà come protagonisti la musica del Joseph Nowell Trio e la degustazione di prodotti e di vini delle aziende murlesi.

MurloLibro volantino
MurloLibro 2016 volantino

Ecco il Programma di MurloLIBRO:

  • Alle ore 11:00 Inaugurazione della Mostra con le Autorità locali invitate per questa prima edizione.
  • dalle 14:30 Iniziative di intrattenimento per i visitatori, ovvero presentazioni di libri e incontri con gli autori, attività di animazione per bambini e ragazzi a cura della Biblioteca Comunale di Murlo, conversazioni con il gruppo degli Scrittori Senesi.
  • dalle 18:30 APERITIVO al Museo con degustazione di vini locali offerto nel prezzo del biglietto.
  • alle 21:30 Murlo Swing&Wine, con musica dal vivo e degustazione di vini locali nel bicchiere appositamente realizzato per l’occasione.
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Festival Bluetrusco 2016 a Murlo

Murlo festeggia con Bluetrusco 2016 i 50 anni dal ritrovamento di Poggio Civitate, la scoperta piú straordinaria sull’architettura etrusca e gli scavi sono ancora in corso, con continue scoperte sorprendenti.

Murlo lo fa proponendo, per il secondo anno consecutivo, Bluetrusco 2016, unico festival dedicato all’antico popolo, ideato e organizzato dal Comune insieme a università e autorevoli enti e di cui «Archeo» è media partner.

Si tratta di un evento culturale ricco di spettacoli, sapori, esperienze, nel castello che apparteneva ai vescovi di Siena, e non solo: quest’anno, infatti, il festival si espande anche a Chiusi e Volterra. Dopo il successo della prima edizione, Bluetrusco 2016 ripropone una formula dimostratasi vincente e una straordinaria atmosfera. Luci blu, concerti di grandi artisti del jazz e del blues, nel nome della mitica nota magica della stessa cromia servono a onorare la passione etrusca per la musica. E ancora: conferenze, mostre, spettacoli, installazioni, degustazioni, cene nello stile dell’antico symposium, che si alterneranno nel corso di un lungo periodo, anche per dimostrare come le contaminazioni (gli Etruschi hanno radici anche in Anatolia) generino civiltà.

Bluetrusco 2016
Bluetrusco 2016

Bluetrusco 2016 prevede un’anteprima tra il 20 e il 22 maggio (fra i vari appuntamenti, venerdí 20, al Teatro «Pietro Mascagni» di Chiusi, Francesco Buranelli, Giuseppe M. Della Fina, Andrea Pessina e Andreas M. Steiner presentano la Monografia di «Archeo» Nel mondo degli Etruschi, un corpo centrale di eventi culturali tra il 15 e il 31 luglio (con una Notte blu il 23 luglio, e l’aggiunta di una settimana musicale fino al 7 agosto). Infine, tra il 16 e il 18 settembre, ci sarà Veduta dei borgo di Murlo (Siena), che si accinge a ospitare, insieme a Chiusi e Volterra, il festival Bluetrusco 2016, un’appendice enogastronomica. In mezzo sono in programma laboratori, visite guidate, mostre, escursioni, con riferimento il castello e il museo di Murlo, antiquarium di Poggio Civitate.

Sarà presente al Festival Bluetrusco 2016 anche la Nuova Immagine Editrice con i suoi libri sul mondo etrusco.

DOVE E QUANDO

«Bluetrusco 2016. 50 anni di Poggio Civitate» Murlo-Chiusi-Volterra tra il 20 maggio e il 18 settembre escursioni, pernottamenti, musica, mostre, eventi culturali; direzione scientifica: Giuseppe M. Della Fina Info www.bluetrusco.land; e-mail: e.lillo@comune.murlo.siena.it

Note pacchetto offerta con soggiorno promosso da Archeo

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L’antica città di Cosa pulita dagli “angeli”

Volontari e dipendenti del ministero al lavoro: grazie a loro il sito archeologico della città di Cosa svela altre meraviglie

Volontari all’opera per riportare la città di Cosa, sulla cima del promontorio di Ansedonia, al suo antico splendore. «Siamo agli inizi dell’opera – spiega Maria Angela Turchetti, funzionaria della Soprintendenza – la mole di lavoro è immensa. Sono tredici ettari di terreno ma questo gioco di squadra sta dando già i primi frutti. Il lavoro che stiamo svolgendo nella città di Cosa è una grande dimostrazione di cittadinanza attiva».

Vista da città di Cosa verso la costa di Vulci
Vista da città di Cosa verso la costa di Vulci

Maria Angela Turchetti è entusiasta e soprattutto grata a tutti coloro che le hanno dato una mano nei lavori di ripulitura: «Voglio dire grazie ad ognuno di loro, volontari e dipendenti del Ministero che si sono rimboccati le maniche per riportare la città di Cosa, un nostro gioiello, ai suoi antichi splendori ripulendola dalla vegetazione che in alcuni punti la stava letteralmente inghiottendo».

Ed eccoli, i nomi degli “angeli di Cosa”: Graziano Bannino, l’associazione Odysseus con Antonio Cagnacci e Maria Rita Paffetti, Fabrizio Leoni e Filippo Muneghina. I lavori sono iniziati dal tempio della Concordia. «Siamo partiti da lì – spiega Turchetti – perché abbiamo pensato che la dea della Concordia potesse essere di buon auspicio per l’armonia fra le genti. Ci siamo poi concentrati nell’area intorno all’accesso dell’acropoli per mettere in evidenza il poderoso podio del Capitolium in tutta la sua altezza e splendore e tirar fuori la via processionale che essendo larga nove metri e ancora ben conservata era un peccato fosse inghiottita dalla boscaglia». Zone di Cosa che rivedono la luce dopo anni di oblio sotto la macchia mediterranea che spadroneggiava coprendo alla vista siti di interesse unico.

«Questo primo intervento – dice la funzionaria – ha permesso di evidenziare, anche se ancora da finire, il tratto della fortificazione bizantina dell’acropoli che non si vedeva». Il muro risale a quando l’acropoli era servita come presidio bizantino contro l’avanzata longobarda. «Era invisibile – spiega Turchetti – e il lavoro è perciò partito da un vero e proprio disboscamento, tagliando rami e alberi, per proseguire in un lavoro di rifinitura». La strada è ancora lunga ma la funzionaria è sicura che questa sia la via giusta per ridare alla città di Cosa il suo giusto valore e renderla fruibile in tutte le sue parti al pubblico che con questi lavori e con quelli che verranno potrà vedere siti archeologici mai visti prima. Era dagli scavi dell’Accademia che non veniva fatto un simile intervento. «Una volta pulito – conclude Turchetti – dovremo tutelare il lavoro fatto con una corretta e costante manutenzione».

 

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Leggere George Dennis

Per leggere George Dennis non si deve essere etruscologi. Ma amanti delle antichità degli Etruschi sì.

Oggi vi pubblichiamo un articolo tratto dall’inserto ALIAS uscito sul Manifesto di domenica 27 settembre 2015 a firma di Andreas M. Steiner.

Tutto iniziò con un libro, scritto a mano, in latino: tra il 1616 e il 1619 lo scozzese Thomas Dempster, insegnante di Diritto all’Università di Pisa, grato per l’accoglienza ricevuta, dedica a Cosimo II de’ Medici il De Etruria Regali, la prima, summa dettagliata sulla civiltà etrusca. Poi il libro scompare, misteriosamente. Verrà ritrovato un secolo dopo, in maniera del tutto fortuita tra gli scaffali di un antiquario fiorentino, da un giovane nobiluomo inglese in viaggio per l’Italia, Lord Thomas Coke. Siamo nel 1726 e Coke, resosi conto dello straordinario valore del manoscritto, decide di farlo stampare e ne affidala cura a Filippo Buonarroti, ministro ducale e massimo esperto della materia. Buonarroti integra il testo con commenti e tavole raffiguranti le principali opere etrusche allora note.

Città e Necropoli d'Etruria
Città e Necropoli d’Etruria

La pubblicazione segna l’avvio di una intensa stagione di studi e scoperte. L’anno successivo, nel 1727, nasce la prima istituzione europea di studi etruschi – L’Accademia Etrusca di Cortona – alla quale si iscriveranno i maggiori intellettuali dell’epoca. E, proprio a Cortona, la scorsa estate è stato esposto in una mostra (Seduzione etrusca, dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum) il manoscritto originale del De Etruria Regali… L’intreccio che vede avviluppati Gran Bretagna ed Etruschi non finisce però qui, anzi si prolunga fino ai giorni nostri: lo scorso luglio, durante il festival BluEtrusco a Murlo (Siena), è stato presentato Città e necropoli d’Etruria, prima edizione integrale in lingua italiana di un altro classico dell’etruscologia, The Cities and Cemeteries of Etruria (London 1848, 18782) del diplomatico e archeologo inglese George Dennis (Nuova Immagine Editrice, a cura di Elisa Chiatti e Silvia Nerucci, traduzione di Domenico Mantovani, pp. 1264, € 48,00). Può apparire strano che nel Paese che alla civiltà etrusca ha dato natali, l’attenzione per un libro così rilevante si sia concretizzata solo ora.

Siamo fuori tempo massimo?

La domanda se la pone Giuseppe M. Della Fina, l’antichista al quale l’editore senese ha affidato l’introduzione dell’opera, suddivisa in due tomi. La risposta è negativa. Ancora oggi uno studioso del mondo etrusco continua a consultare Città e necropoli d’Etruria. Nelle sue pagine sono registrate una serie d’informazioni preziose: monumenti in uno stato di conservazione decisamente migliore rispetto al presente; musei che oggi si presentano in una forma completamente diversa o che, talora, non esistono più; collezioni private andate disperse attraverso il commercio antiquario. E poi c’è la scrittura di George Dennis che, in poche righe, riesce a restituire impressioni e atmosfere di un paesaggio culturale che ancora oggi possiamo riconoscere. Ecco qualche esempio: «Era una giornata meravigliosa quando arrivai a Bolsena. Il cielo era senza una nube – il lago, le sue isolette, e ogni oggetto lungo le spiagge, erano immersi in una vampa di luce e di calore estivo – gli, oliveti erano pieni di contadini seminudi che raccoglievano i grassi frutti – miriadi di folaghe oscuravano le acque, che nessuna vela solcava – il mio occhio spaziava per l’ampio anfiteatro formato dall’antico cratere, e da ogni lato scorgeva le colline dalla base alla cima rese oscure dalle varie tonalità del fogliame. Come era possibile credere a ciò che si presentava ai miei occhi – a ogni mio senso, e ammettere di trovarsi nel colmo dell’inverno, prima che la vegetazione avesse cacciato una gemma o un fiore? Eppure era così, ma era l’inverno dei Paesi meridionali». Oppure: «Da Cetona a Sarteano vi sono solo quattro miglia e la strada è meravigliosa. Essa sale su un’altura ripida ed elevata, coperta di boschi e dalla cima si domina un panorama stupendo sopra la valle del Chiana – Cetona rannicchiata ai piedi del monte che le dà il nome, una massa poderosa di boschi in pendio, tutti ammantati di neve in inverno; Città della Pieve con le torri gemelle, come corna che spuntano dal ciglio delle lunghe colline buie che si estendono a sud; Chiusi, più vicina all’occhio, sopra un’altura rivale e più bassa; la vallata intermedia, con il suo tappeto grigio e bruno di boschi di ulivi e di querce; i laghi che scintillano azzurri in distanza e le cime innevàte degli Appennini che ondeggiano lungo la linea dell’orizzonte».

Per leggere le bellissime pagine di George Dennis, dunque, non si deve essere etruscologi. Ma amanti sì, delle antichità degli Etruschi e, soprattutto, di quel loro testimone silenzioso che, ancora oggi, è il paesaggio dell’Etruria. È il racconto di George Dennis – e, anche, da non dimenticare, quello della scrittrice Elisabeth Hamilton Gray, che nel 1840 pubblicò Tour to the Sepulchres of Etruria in 1839 (ancora in attesa di traduzione!), sulla scia del quale lo stesso George Dennis decise di visitare l’Etruria – a rivelarci, ora di nuovo, il vero «mistero etrusco». Un mistero che, quasi un secolo dopo The Cities and Cemeteries, un intellettuale questa volta italiano, Piero Calamandrei, riassunse con una suggestione di rara potenza: «Incantati dalla benignità di questi limitati orizzonti, qui i primitivi etruschi venuti dall’oriente s’accorsero di aver scoperto la patria: nella misura di questi panorami è il segreto della loro pensosa civiltà» (da Inventario della casa di campagna, 1938, recentemente riedito dalle Edizioni di Storia e Letteratura).

Articolo su George Dennis
Articolo su George Dennis

Chi è George Dennis?

George Dennis è stato un esponente di spicco dell’archeologia del Romanticismo nel cui ambito si era formato. Per lui pur con una salda cultura classica e una ottima conoscenza delle fonti letterarie greche e latine – la ricerca archeologica era avventura. In proposito osserva Della Fina: «confrontando l’edizione del 1848 e quella del 1878 si avverte, in più punti, il suo rimpianto per una stagione diversa e di cui comprendeva bene il progressivo esaurirsi. L’archeologo iniziava a divenire un mestiere; affascinante, ma pur sempre un mestiere. Per lui era stato altro».

George Dennis nasce a Londra nel 1814 e sin da ragazzo dimostra interesse per i viaggi e il mondo classico. Nei primi anni trenta visita il Galles, la Scozia e quindi il Portogallo e la Spagna meridionale. Da quest’ultima esperienza prende spunto il suo primo libro, A Summer in Andalucía (1839), che incontra un successo notevole. Sei anni dopo pubblica The Cid: a Short Chroniclefounded on the Early Poetry of Spain che raccoglie dodici articoli usciti inizialmente anonimi nel «Penny Magazine». Agli inizi degli anni quaranta sceglie di visitare l’Etruria: dalle numerose escursioni in zone allora difficili da raggiungere e, in diverse località, flagellate dalla malaria nasce il libro The Cities and Cemeteries of Etruria pubblicato a Londra in prima edizione nel 1848: un’opera in due volumi che complessivamente superano le mille pagine. Nello stesso anno entra a far parte del Colonial Office e l’incarico – svolto nella Guiana Britannica – lo allontana per più di dieci anni dall’Europa e dal Mediterraneo. Solo negli anni sessanta, ammesso nella carriera diplomatica, riesce a rientrare e diviene vice console e poi console britannico in Sicilia, in Libia e in Turchia: torna perciò agli studi classici e intraprende campagne di scavo più o meno fortunate. Gli anni settanta sono l’occasione per una revisione profonda della sua opera più celebrata e, nel 1878, esce la seconda edizione, profondamente rinnovata rispetto alla prima dove l’autore (che aveva simpatizzato per il Risorgimento italiano e, in particolare, per Garibaldi) si sforza di segnalare anche i mutamenti avvenuti a livello politico e sociale. Nel frattempo scrive la guida A Handbook for Travellers in Sicily. Nuovi viaggi e ulteriori campagne di scavo caratterizzano il decennio seguente: nel 1888 George Dennis si ritira dall’attività diplomatica. Muore a Londra nel 1898. Oltre a essere autore dei volumi citati, egli collaborò con diverse riviste e fu membro di varie associazioni culturali come il prestigioso Istituto di Corrispondenza Archeologica o la British and American Archeological Society of Rome, di cui fu vicepresidente. Collaborò inoltre con il British Museum e ricevette una laurea honoris causa a Oxford.

George Dennis
George Dennis
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David Riondino recita gli Etruschi

David Riondino leggerà dei brani tratti da “Città e Necropoli d’Etruria” stasera al Festival BluEtrusco

Murlo si conferma la capitale dell’archeologia, proponendo appuntamenti di grande spicco incluse le letture di David Riondino del libro di George Dennis appena tradotto. Il libro “The Cities and Cemeteries of Etruria” di Dennis nella sua traduzione italiana di Domenico Mantovani, edito dalla Nuova Immagine Editrice http://nielibrionline.it/  , verrà tra l’altro presentato proprio a Bluetrusco, sempre oggi, sabato 18, alle ore 18, con la presenza di molte autorità nel campo etruscologico, a partire da A.M.Steiner, direttoredi Archeo, Christopher Smith, direttore della British School a Roma, e Giuseppe M.Della Fina, direttore scientifico di Bluetrusco, infine stasera David Riondino darà vita a una serata particolarmente importante, proprio per la natura sospesa tra teatro e archeologia, a partire dalle ore 22.

Città e Necropoli d'Etruria
Città e Necropoli d’Etruria

David Riondino recita gli Etruschi: questa sera, alle 22, al castello di Murlo, in anteprima a Bluetrusco, leggerà brani tratti dalla prima traduzione in italiano di un classico dell’archeologia: «Città e necropoli dell’Etruria», di George Dennis. Diplomatico ed esploratore britannico, XIX secolo, è conosciuto per le sue importanti scoperte archeologiche nel territorio dell’Etruria. I suoi resoconti scritti e i suoi disegni degli antichi luoghi e monumenti della civiltà etrusca, con la sintesi delle fonti antiche, sono tra i primi dell’era moderna, un riferimento negli studi di etruscologia.
Di seguito riportiamo l’intervista a David Riondino riportata nella Nazione Siena

David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani dell'opera
David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani dell’opera

Un debutto per David Riondino?

«E’ la prima volta che racconto al pubblico i testi, i racconti di questo importante personaggio: ha catturato la civiltà etrusca e i paesaggi toscani con un’abile prosa e un dettaglio erudito».

E della sua canzone «Gli Etruschi mangiavano molluschi» cosa dice?

«E’ un testo che ho scritto negli anni passati. La parola Etruschi ha sempre stimolato la mia curiosità. E’ particolare con il suo finale ‘uschi’, condiviso con pochi altri termini: appunto molluschi, bruschi, altri rari idiomi. La mia canzone scherza, gioca sulle parole.
Gli Etruschi sono un antico popolo che ha sempre stimolato fascino. Anche perché, fino ad un
passato recente, non si era riusciti a decifrare e comprendere il loro linguaggio, l’idioma. Questo vuoto alimentava una grande immaginazione.Adesso, nonostante tanti progressi, non abbiamo un archivio di opere letterarie etrusche, ma solo cataloghi, strumenti tecnici».

A Riondino artista cosa ispirano gli Etruschi?

«Tutto ciò che è mistero, stimola. Tanto maggiormente per gli Etruschi, la cui arte, lo stile, esercitano un richiamo evocativo. Mi viene in mente una statua di bronzo, ’Ombra della sera’: è un figurone sottile. Sembra una scultura di Alberto Giacometti, con tutta la carica espressiva che queste opere trasmettono».

Insomma, perché il pubblico deve ascoltare il suo racconto?

«Può essere l’occasione per conoscere le origini del nostro territorio attraverso gli Etruschi: sono presenti nell’immaginario toscano ma sono poco valorizzati. Iniziative come Bluetrusco sono occasioni per approfondire questa conoscenza, in modo piacevole, non accademico».

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“Città e Necropoli d’Etruria” si presenta

Città e Necropoli d’Etruria di George Dennis in anteprima al Festival BluEtrusco

Città e Necropoli d’Etruria sarà presentato nell’ambito del Festival BluEtrusco (http://www.bluetrusco.land/index.php?lang=it) , sabato 18 luglio alle ore 18.

L’opera, edita dalla Nuova Immagine Editrice, si svela al festival promosso dal Comune di Murlo con la collaborazione della Fondazione dei Musei Senesi, Regione Toscana, Provincia di Siena, Ministero per i beni e le attività culturali, Università per Stranieri di Siena, Università di Siena, University of Massachutsetts Amherst, Fondazione Siena Jazz, British School at Rome.

Logo Nuova Immagine Siena

Città e Necropoli d’Etruria, a cura di Elisa Chiatti e Silvia Nerucci, traduzione di Domenico Mantovani, è la prima traduzione italiana integrale di The Cities and Cementeries of Etruria di George Dennis, diplomatico, esploratore e archeologo britannico, che a metà Ottocento dedicò una parte importante della sua attività alla scoperta degli Etruschi.

Città e Necropoli d’Etruria si compone di due volumi, per oltre 1200 pagine complessive: un vero e proprio classico dell’etruscologia e allo stesso tempo di un affascinante libro di viaggio.

BluEtrusco
BluEtrusco

All’iniziativa che ricordiamo essere alle ore 18 e non alle 17 come comunicato in precedenza, interverranno Andreas M. Steiner (direttore editoriale di “Archeo”), Christopher Smith (direttore della British School at Rome) e Giuseppe M. Della Fina (direttore scientifico di BluEtrusco). Per l’occasione, alle 22, l’attore David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani dell’opera.

David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani di Città e Necropoli d'Etruria
David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani di Città e Necropoli d’Etruria
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George Dennis in Etruria

A George Dennis, esploratore, diplomatico e archeologo britannico dobbiamo un’opera sui siti e i monumenti degli etruschi che – a oltre centocinquant’anni dalla sua prima pubblicazione – è ancora preziosa. In questi giorni vede la luce la prima traduzione integrale in italiano dell’opera. Un’iniziativa che salutiamo con entusiasmo e di cui presentiamo alcuni dei passi più significativi.

E’ con orgoglio che vi proponiamo l’articolo di Giuseppe M. Della Fina pubblicato sulla rivista Archeo di Luglio dove viene presentato il nostro ultimo libro “Città e Necropoli di Etruria” di George Dennis.

George Dennis
George Dennis

Sul finire del 1848, a Londra, l’editore John Murray pubblicò la prima edizione di un libro di viaggio destinato ad avere una fortuna duratura: The Cities and Cemeteries of Etruria di George Dennis, di cui ora viene stampata la prima edizione integrale in lingua italiana. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, ma, soprattutto, ci si può chiedere se ne sia valsa la pena. Per un etruscologo italiano la risposta positiva è quasi d’obbligo: si tratta infatti di uno studio che si consulta ancora con una certa frequenza e utilmente.
Da allora il quadro è profondamente mutato, diverse ricostruzioni non sono più condivisibili e singole intuizioni neppure. Inoltre problemi presentati come irrisolti, oggi invece lo sono: penso, per esempio, al tema delle origini degli Etruschi, superato alla luce della lezione di Massimo Pallottino e all’introduzione del concetto di formazione nel dibattito scientifico.

TUSCANIA O TOSCANELLA?

I limiti cronologici attribuiti alla loro civiltà erano allora diversi da quelli attuali e una profonda revisione ha riguardato la datazione delle opere dell’arte e dell’artigianato artistico etrusco. La localizzazione di alcuni insediamenti – segnalati
nelle fonti letterarie latine e greche – non era ancora avvenuta, o se ne accettava una rivelatasi in seguito sbagliata. Sono mutati persino i nomi di singole località come Tarquinia, allora denominata Corneto, o Tuscania che veniva chiamata Toscanella. Perché, dunque, uno studioso del mondo etrusco dovrebbe continuare a consultare Città e necropoli dell’Etruria? Perché nelle sue pagine, sono registrate informazioni preziose. Soprattutto per quello che concerne lo stato di conservazione di numerosi monumenti, decisamente migliore rispetto a quello attuale. Inoltre, l’autore propone con frequenza una descrizione dettagliata di musei che oggi si presentano in una forma completamente diversa o che, talora, non esistono piú. Per non parlare delle collezioni private andate disperse nel frattempo. La sua esposizione consente di riconoscere singole opere d’arte che il commercio antiquario ha portato altrove e di cui è andata perduta la collocazione originaria. Un archeologo può riflettere inoltre su come sia mutato il suo mestiere, un tempo legato principalmente all’analisi della storia dell’arte antica e oggi indirizzato soprattutto verso la ricostruzione della storia sociale ed economica. Né voglio nascondere un altro motivo d’interesse, che va oltre le usuali attitudini degli studiosi o degli appassionati del mondo etrusco: la notevole capacità di scrittura di George Dennis. In poche righe – come si potrà intuire dalla selezione di brani che viene proposta in questo articolo grazie alla disponibilità della casa editrice Nuova Immagine – l’autore riesce a restituire con vivezza un paesaggio, un incontro, uno stato d’animo. Dalla sua opera affiora un’Italia che non esiste piú: si confrontino idealmente le descrizioni fornite con i paesaggi che possiamo osservare noi oggi. Luoghi di cui viene descritta la bellezza struggente e ora trasformati in periferie di centri urbani che sembrano avere perso persino la consapevolezza del proprio passato. Siti carichi di storia divenuti privi d’identità e oggetto di una speculazione feroce.

SIMPATIE RISORGIMENTALI

Anche se – va detto – l’Etruria sa ancora sorprendere: in anni recenti, ho visto le pecore pascolare nel foro di Bolsena, ho visitato aree archeologiche importanti in completa solitudine (la città di Vulci http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1246-vulci-canino-ischia-farnese.html o le necropoli di Castel d’Asso, solo per fare qualche esempio), ho sentito il suono del vento sulle acropoli di Cosa e di Populonia, ho ascoltato il rumore dei miei passi per le vie di Sovana, ho potuto raggiungere monumenti o intere aree archeologiche solo a piedi e con una certa difficoltà. Ho incontrato personaggi singolari, in fondo non diversi da alcuni fissati per sempre da Dennis.
Ho parlato di un’Italia che non esiste più che emerge dalle pagine dello scrittore/archeologo inglese, ma non voglio indulgere nella nostalgia: quello che viene descritto è infatti un Paese povero, flagellato dalla malaria in ampie zone, con condizioni igieniche precarie (una locanda o un albergo pulito vengono segnalati con grande evidenza, quasi con gioia), con un’agricoltura arretrata nei sistemi di conduzione, con una rete di trasporti ampiamente insufficiente almeno ai nostri occhi.
Un Paese che tentava di conquistare con difficoltà una sua unità e condizioni di vita migliore. Proprio verso la nuova Italia andavano le simpatie di Dennis, autore di un pamphlet di denuncia sulle condizioni delle carceri borboniche: egli
chiese, piú tardi, senza successo, al suo editore di pubblicare in inglese le memorie di Giuseppe Garibaldi. In una lettera a lui indirizzata il 22 giugno 1874 afferma: «Vi scrivo su un argomento che forse voi non apprezzate quanto me e, sebbene riguardi il più importante e meraviglioso capitolo dell’Italia moderna, è però di interesse mondiale, cioè Garibaldi. Il vecchio eroe, trascorsi i giorni dei combattimenti, si è messo a scrivere per ricordare, come Cesare, le sue imprese». Nell’edizione del 1878 della sua opera, data alle stampe dopo urla serie di nuovi viaggi in Etruria, non mancò di segnalare con qualche enfasi i mutamenti avvenuti sia nella gestione dei belli culturali che nell’organizzazione stessa della società.

Samuel J. Ainsley - Cerveteri Interno della Tomba dei Rilievi (1843).  Pittore, disegnatore e acquarellista, Ainsley accompagnò George Dennis durante il suo viaggio in Etruria
Samuel J. Ainsley – Cerveteri Interno della Tomba dei Rilievi (1843). Pittore, disegnatore e acquarellista, Ainsley accompagnò George Dennis durante il suo viaggio in Etruria

UN ARCHEOLOGO DIPLOMATICO

Ma chi era George Dennis? Era nato a Londra nel 1814 e presto si era sviluppato in lui l’interesse per i viaggi e per il mondo classico. In una lettera ricevuta da uno zio, quando aveva 10 o 12 anni, si può leggere: «Stavo per aggiungere: spero che siate un bravo ragazzo, ma tutti gli zii dicono così. Inoltre so che siete bravo. Spero che siate un tipo vivace, virile, amante del pattinaggio, del nuoto e dell’equitazione, che abbiate in odio l’aritmetica, le bugie, i ragazzi con le unghie sporche, senza guanti, con le scarpe sporche, senza pettine in tasca». In apertura della stessa missiva gli chiedeva: «Quanto siete cresciuto? Siete grande abbastanza da leggere il greco senza vocabolario?».
Negli anni Trenta dell’Ottocento, quando era stato assunto già presso l’Excise Office, dove lavorava anche il padre, ebbero inizio i suoi viaggi: il Galles, la Scozia e quindi il Portogallo e la Spagna meridionale. Da quest’ultimo scaturì il suo primo libro A Summer in Andalucia, che incontrò un successo notevole.
Agli inizi degli anni Quaranta – sempre meno soddisfatto dall’impiego londinese – scelse di visitare l’Etruria. Dalle numerose escursioni in zone allora difficili da raggiungere e dai lunghi soggiorni a Roma nacque The Cities and Cemeteries of Etruria, pubblicato – in prima edizione – nel 1848: un’opera in due volumi, che complessivamente supera le mille pagine. Nello stesso anno vi fu una svolta importante nella sua vita professionale: lasciò l’Excise Office ed entrò a far parte del Colonial Office. Il nuovo incarico lo allontanò per più di dieci anni dall’Europa e dal Mediterraneo: la sua attività si svolse infatti nella Guiana Britannica.
Negli anni Sessanta, ammesso nella carriera diplomatica, riuscì a rientrare e fu vice console e poi console britannico in Sicilia, in Libia e in Turchia, potendo tornare agli studi classici e intraprendendo campagne di scavo piú o meno fortunate. Archeologia e diplomazia in lui si fusero. Gli anni Settanta furono l’occasione per una revisione profonda della sua opera più celebrata e, nel 1878, ne uscì una seconda edizione, profondamente rinnovata rispetto alla prima. Nel frattempo, aveva scritto la guida A Handbook for Travellers in Sicily. Nuovi viaggi e ulteriori campagne di scavo caratterizzarono il decennio seguente che, nel 1888, vide anche il suo ritiro per pensionamento dall’attività diplomatica.
George Dennis morì a Londra nel 1898.

RITORNO DI UN CLASSICO

La prima edizione integrale italiana dell’opera The Cities and Cemeteries of Etruria, pubblicata dalla Nuova Immagine (a cura di Elisa Chiatti e Silvia Nerucci, traduzione di Domenico Mantovani) verrà presentata a Murlo (Siena) nell’ambito del festival BluEtrusco nelle giornate del 18 e del 19 luglio. All’iniziativa interverranno Andreas M. Steiner (direttore editoriale di «Archeo»), Christopher Smith (direttore della British School at Rome), Maria Grazia Celuzza (direttrice del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Grosseto), Alessandra Minetti (direttrice del Museo Civico Archeologico di Sarteano) e Giuseppe M. Della Fina (direttore scientifico del festival).
Brani tratti dall’opera verranno letti dall’attore David Riondino.

 

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Bluetrusco a Murlo

Dal 3 luglio al 2 agosto la prima edizione di Bluetrusco, l’unico grande evento dedicato agli Etruschi

Da Moni Ovadia a David Riondino, tutti gli artisti del festival nel castello

Dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo con il festival Bluetrusco si compie un viaggio dedicato agli Etruschi di ieri e di oggi, nella convinzione che una civiltà non nasce dal nulla e non scompare improvvisamente, mentre l’evoluzione di un popolo è continua ed è frutto di contaminazioni. Non a caso ci sarà l’ambasciatore turco in Italia Aydin Adnan Sezgin, per ricordare l’origine dell’Anatolia di una popolazione che, presumibilmente, arrivò in Italia e si fuse con quella locale, per dare origine appunto alla civiltà etrusca. Agli organizzatori
(Comune di Murlo e Fondazione Musei Senesi, con il sostegno di RegioneToscana e varie università) piace pensare che la musica di oggi sia un’evoluzione di quella di ieri. Non a caso Francesco Cocco Cantini, in concerto con il chitarrista Giulio Stracciati sabato 11 luglio alle 22, suonerà il suo sax ma presenterà anche il flauto etrusco, perfettamente funzionante, che ha ricostruito in collaborazione con alcuni archeologi.
Tutto è storia e archeologia, ma tutto può essere attuale: Moni Ovadia affronterà il tema del viaggio,ma anche dell’odissea che ha caratterizzato la storia di tanti popoli, in un monologo in programma sabato 4 luglio alle 22. David Riondino leggerà brani tratti dalla prima traduzione in italiano, presentata in
anteprima a Bluetrusco, di un classico dell’archeologia: “Città e necropoli dell’Etruria”, di
George Dennis, nell’appuntamento che si terrà sabato 18 luglio alle 22. Ma ci sarà spazio per tanti altri nomi di prestigio del jazz: Ares Tavolazzi, celebre bassista che ha suonato per Francesco Guccini, Mina, Eugenio Finardi, Paolo Conte e nella Premiata Forneria Marconi, si esibirà con Giulio Stracciati sabato 25 luglio alle 22.

Corriere di Siena 23 Giugno 2015

BluEtrusco Corriere Siena  23 Giugno 2015
BluEtrusco Corriere Siena 23 Giugno 2015

 

Murlo Dialogo tra Barbagli e Della Fina

“I cavalli, il Palio e gli Etruschi” Tutto pronto per il festival Bluetrusco

Al festival Bluetrusco “I cavalli, il Palio di Siena e gli Etruschi”, dialogo tra Debora Barbagli e Giuseppe M. Della Fina. Il cavallo, attraverso il Palio, ha una centralità nella vita di Siena. Il legame tra questo territorio e il cavallo è sicuramente, comunque, molto più antico e risale all’epoca etrusca. È sufficiente per comprenderlo esaminare le lastre in terracotta di rivestimento architettonico con decorazione a rilievo che decoravano la reggia dell’insediamento di Murlo: esse mostrano una serie di cavalieri che, tra l’altro, montavano l’animale senza fare ricorso alla sella. Il fatto che le lastre ornassero il palazzo del dinasta locale suggeriscono la centralità dei giochi equestri nella vita della sua corte. Tali temi, insieme alla rilevanza del cavallo nel mondo etrusco, saranno esaminati nel dialogo tra Debora Barbagli e Giuseppe M. Della Fina che si svolgerà domenica 5 luglio alle 22 al castello di Murlo (Siena) nell’ambito di Bluetrusco, l’unico grande festival dedicato agli Etruschi in programma da venerdì 3 luglio a domenica 2 agosto e che vedrà la partecipazione di noti archeologi e storici dell’antichità tra cui Maurizio Bettini, Giovannangelo Camporeale, Christopher Smith e Andreas Steiner solo. Inoltre, nell’ambito del festival, sono previsti spettacoli e concerti con, tra gli altri, Moni Ovadia, David Riondino, Stefano Cocco Cantini, Nir Felder, Fabio Pianigiani, Ares Tavolazzi. Un mese di eventi con convegni, concerti, incontri, degustazioni, mostre, una fiera dei libri di archeologia, l’esposizione e la vendita di prodotti locali, escursioni e visite guidate: tutti i dettagli possono essere scoperti sul sito www.bluetrusco.land

BluEtrusco Corriere Siena 30 Giugno 2015
BluEtrusco Corriere Siena 30 Giugno 2015

 

 

Murlo dal 3 Luglio al 2 Agosto prima edizione della rassegnaB

Blu è il colore degli etruschi Un festival antico e brillante

 

«BLUETRUSCO» è il primo festival dedicato interamente al mondo degli etruschi, dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo. «Un viaggio dedicato a questa antica civiltà di cui siamo eredi perché, dice il direttore scientifico Giuseppe Maria Della Fina (foto Massimo Achilli), «gli Etruschi sono ieri, oggi e il futuro. Una civiltà non nasce dal nulla e non scompare improvvisamente, l’evoluzione di un popolo è continua ed è frutto di contaminazioni». Giuseppe Maria Della Fina è direttore scientifico della Fondazione museo Claudio Farina, Orvieto; docente di etruscologia all’università dell’Aquila; scrittore e giornalista. Gli etruschi saranno raccontati anche in versi, musica, prosa, mostre, pure una caccia al tesoro tecnologica; oltre o conferenze scientifiche, dibattiti. Fra i protagonisti anche alcune star, Moni Ovadia, Fabio Pianigiani, David Riondino ed altro.

Perché questo programma anche ludico per un soggetto, gli etruschi, che siamo abituati a conoscere attraverso la storia e l’archeologia?
«Proprio per diversificare questa tendenza – dice Della Fina –, un comportamento strutturato che preferisce analizzare questa civiltà solo sotto i profili storici e scientifici. L’obiettivo di ‘Bluetrusco’ è anche quello di rendere gli etruschi, la loro conoscenza più allegri e vivaci. Si inizia il 3 luglio proprio all’insegna di questo filone: dopo l’inaugurazione, al Castello di Murlo, alle 18, la lectio magistralis di Maurizio Bettini, ‘Fondare una città: gli etruschi, i romani e la costruzione del mondo’; poi, dopo bello & buono, alle 22, ‘Blue note/suoni e immagini. L’acqua che scorre’, con Fabio Pianigiani. Si continua con vari appuntamenti fino al 2 agosto quando il Festival chiuderà con ‘Vecchi e nuovi percorsi’».

La scelta del programma?
«Ho cercato di coinvolgere i migliori esperti, etruscologti, italiani ed europei con altri soggetti ed artisti la cui dialettica coinvolge il pubblico. In estate, non possiamo permetterci di essequi pedissequi e pesanti, occorre essere interessanti ».

Gli artisti?
«Hanno sviluppato delle ‘tematiche’ etrusche: Fabio Pianigiani ha composto un cd ‘Bluetrusco‘; Moni Ovadia ha percorso un viaggio; David Riondino è sensibile all’antichità e all’archeologia. Insomma, il programma è vario» (www.bluetrusco.land).

BluEtrusco Nazione Siena 1 Luglio
BluEtrusco Nazione Siena 1 Luglio

Etruschi con jazz, ironia e archeologia

Dal 3 luglio al 2 agosto il castello di Murlo, provincia di Siena, ospita spettacoli, degustazioni, itinerari gastronomici, incontri,mostre e iniziative dedicate agli Etruschi, seguendo un filo conduttore di riflessione sulle
contaminazioni tra culture che hanno dato vita a grandi civiltà. Il tutto proprio nel borgo dove nel Dna degli abitanti sono state identificate le tracce dell’antico popolo da una serie di ricerche internazionali. Bluetrusco è il titolo dell’evento ideato e organizzato dal Comune di Murlo e inserito nelle “Notti dell’archeologia” della Regione Toscana e nell’ambito della campagna di scavi che è in corso nella vicina Poggio Civitate da parte della University of Massachusetts Amherst. In calendario incontri con Moni Ovadia e David Riondino, famosi jazzisti, intellettuali e archeologi. Info: tel. 324.6219303, www.bluetrusco.land

 

La Nuova Immagine Editrice sarà protagonista del Festival BluEtrusco.

Ecco il programma Completo

BluEtrusco Programma

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