David Riondino recita gli Etruschi

David Riondino leggerà dei brani tratti da “Città e Necropoli d’Etruria” stasera al Festival BluEtrusco

Murlo si conferma la capitale dell’archeologia, proponendo appuntamenti di grande spicco incluse le letture di David Riondino del libro di George Dennis appena tradotto. Il libro “The Cities and Cemeteries of Etruria” di Dennis nella sua traduzione italiana di Domenico Mantovani, edito dalla Nuova Immagine Editrice http://nielibrionline.it/  , verrà tra l’altro presentato proprio a Bluetrusco, sempre oggi, sabato 18, alle ore 18, con la presenza di molte autorità nel campo etruscologico, a partire da A.M.Steiner, direttoredi Archeo, Christopher Smith, direttore della British School a Roma, e Giuseppe M.Della Fina, direttore scientifico di Bluetrusco, infine stasera David Riondino darà vita a una serata particolarmente importante, proprio per la natura sospesa tra teatro e archeologia, a partire dalle ore 22.

Città e Necropoli d'Etruria
Città e Necropoli d’Etruria

David Riondino recita gli Etruschi: questa sera, alle 22, al castello di Murlo, in anteprima a Bluetrusco, leggerà brani tratti dalla prima traduzione in italiano di un classico dell’archeologia: «Città e necropoli dell’Etruria», di George Dennis. Diplomatico ed esploratore britannico, XIX secolo, è conosciuto per le sue importanti scoperte archeologiche nel territorio dell’Etruria. I suoi resoconti scritti e i suoi disegni degli antichi luoghi e monumenti della civiltà etrusca, con la sintesi delle fonti antiche, sono tra i primi dell’era moderna, un riferimento negli studi di etruscologia.
Di seguito riportiamo l’intervista a David Riondino riportata nella Nazione Siena

David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani dell'opera
David Riondino leggerà in anteprima alcuni brani dell’opera

Un debutto per David Riondino?

«E’ la prima volta che racconto al pubblico i testi, i racconti di questo importante personaggio: ha catturato la civiltà etrusca e i paesaggi toscani con un’abile prosa e un dettaglio erudito».

E della sua canzone «Gli Etruschi mangiavano molluschi» cosa dice?

«E’ un testo che ho scritto negli anni passati. La parola Etruschi ha sempre stimolato la mia curiosità. E’ particolare con il suo finale ‘uschi’, condiviso con pochi altri termini: appunto molluschi, bruschi, altri rari idiomi. La mia canzone scherza, gioca sulle parole.
Gli Etruschi sono un antico popolo che ha sempre stimolato fascino. Anche perché, fino ad un
passato recente, non si era riusciti a decifrare e comprendere il loro linguaggio, l’idioma. Questo vuoto alimentava una grande immaginazione.Adesso, nonostante tanti progressi, non abbiamo un archivio di opere letterarie etrusche, ma solo cataloghi, strumenti tecnici».

A Riondino artista cosa ispirano gli Etruschi?

«Tutto ciò che è mistero, stimola. Tanto maggiormente per gli Etruschi, la cui arte, lo stile, esercitano un richiamo evocativo. Mi viene in mente una statua di bronzo, ’Ombra della sera’: è un figurone sottile. Sembra una scultura di Alberto Giacometti, con tutta la carica espressiva che queste opere trasmettono».

Insomma, perché il pubblico deve ascoltare il suo racconto?

«Può essere l’occasione per conoscere le origini del nostro territorio attraverso gli Etruschi: sono presenti nell’immaginario toscano ma sono poco valorizzati. Iniziative come Bluetrusco sono occasioni per approfondire questa conoscenza, in modo piacevole, non accademico».

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