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ScaviAmo Baratti al via

Andrea Camerini lancia il progetto ScaviAmo Baratti e riporta alla luce l’antica tomba etrusca di Baratti

Nella giornata di ieri il progetto ScaviAmo Baratti ha ufficialmente preso il via; sono partiti ieri mattina infatti i lavori di scavo al sito archeologico di Baratti per recuperare una tomba etrusca del sesto secolo avanti Cristo: il sarcofago stava già affiorando sulla scarpata che dà sulla spiaggia, l’erosione marina e le onde avevano iniziato a scoprire le sue forme. Il recupero della tomba etrusca di deve all’iniziativa di Andrea Camerini, regista e vero appassionato di Baratti, che è riuscito a coinvolgere il Comune, la Soprintendenza e alcuni operatori come Asa (Azienda Servizi Ambientali di Livorno). Una tomba etrusca come simbolo, nuova icona di Baratti o, per dirla con Andrea Camerini, «come aperitivo del parco archeologico». La tomba etrusca rischia seriamente di essere invasa dal mare, rischia di crollare con tutta la ripa già messa a dura prova dall’erosione. La tomba è stata scoperta quattro anni fa durante la campagna di scavi eseguita in riva al mare. Si trova fra la fontina e la chiesa di San Cerbone. E’ stata già depredata da anni, se non da secoli, come spiega l’archeologa Carolina Megale.

ScaviAmo Baratti, iniziati i lavori di scavo
ScaviAmo Baratti, iniziati i lavori di scavo

«Diciamo che sono stato un po’ il collante tra la Soprintendenza e il Comune ho spinto per far sì che si unisse l’utile al dilettevole. In questo caso la salvaguardia dell’arenile e il recupero dei nostri tesori», racconta Andrea Camerini; «Quando ho proposto la mia idea – continua il regista – tutti hanno collaborato con entusiasmo e questa è stata una bella soddisfazione perché insieme si possono fare grandi cose».

Il mondo etrusco è un mondo misterioso e al contempo affascinante; per saperne di più consigliamo la lettura del celebre “Città e Necropoli d’Etruria” di George Dennis, la prima tradizione completa in italiano dei viaggi del famoso esploratore britannico.

Il progetto ScaviAmo Baratti è davvero ambizioso: «Recuperare un tesoro, una bellissima testimonianza che i nostri avi ci hanno lasciato e farla vivere ancora a beneficio di tutti». La tomba etrusca, infatti, sarà posizionato nello spazio verde davanti al ristorante Demos a poche centinaia di metri dal luogo in cui gli Etruschi lo lasciarono più di 2500 anni fa. «Il progetto – continua Camerini – prevede l’escavazione dell’area soggetta a frana e il recupero del reperto, con successivo ripascimento e messa in sicurezza dell’argine in questione e al futuro restauro e ricomposizione del sarcofago, che sarà poi esposto in modo permanente in una zona di Baratti aperta a tutti. Perché la storia è di tutti». Camerini è riuscito a coinvolgere la Soprintendenza e il Comune di Piombino insieme a volontari, ieri mattina c’erano anche il dottor Andrea Camilli della Soprintendenza e Carolina Megale che ha curato gli scavi Poggio del Molino ed è inoltre la curatrice del museo etrusco di Populonia.
Così è nato il progetto “ScaviAmo Baratti” che, dice ancora Camerini, «spero sia solo l’inizio di qualcosa di grandioso per il nostro amato golfo. Devo dire che l’entusiasmo che ho trovato intorno a questa idea mi ha colpito; dalla Soprintendenza agli uffici comunali; a tutti quelli che si son proposti di contribuire al recupero, al restauro, o anche solo ai curiosi a cui si sono illuminati gli occhi quando gliene parlavo. Queste son cose belle. Son cose che mi hanno fatto stare bene, in questi lunghi mesi di preparativi in vista del recupero. Ovviamente documenterò tutto questo scavo, che potrebbe anche riservare sorprese, con un video che deve diventare uno spot del nostro territorio. O, almeno, io ci proverò».

Andrea Camerini ideatore del progetto ScaviAmo Baratti
Andrea Camerini ideatore del progetto ScaviAmo Baratti

 

«E’ una tomba appartenente ad una famiglia della classe media – spiega Carolina Megale – tra il sesto e il quinto secolo avanti Cristo Populonia vide un forte sviluppo della lavorazione del ferro, una rapida crescita di commerci e attività economiche. Si tratta di una tomba familiare, anche la necropoli testimonia lo sviluppo economico della società. Purtroppo la tomba è stata espoliata dei suoi arredi molto tempo fa, ma conserva tutta la sua importanza dal punto di vista archeologico. E poi non si sa mai, scavando è sempre possibile trovare reperti interessanti». Le fasi di recupero del tomba etrusca andranno avanti per l’intera settimana. Dopo una iniziale azione con la ruspa per rimuovere lo strato superficiale di terra infatti occorrerà procedere con gli appositi strumenti manuali e i tempi di conseguenza si allungheranno considerevolmente.

E’ l’inizio del progetto «ScaviAmo Baratti!».

 

AGGIORNAMENTO SUI LAVORI ALLA TOMBA ETRUSCA DI BARATTI

Vanno avanti i lavori per il recupero della tomba etrusca a Baratti. Ieri sono state eseguite una serie di operazioni tecniche per il rilievo delle quote e la sistemazione dell’area di scavo, probabilmente il momento più importante dell’operazione sarà tra venerdì e sabato quando sarà possibile il recupero del manufatto etrusco risalente al sesto-quinto secolo avanti Cristo. Come spiegato dalla dottoressa Carolina Megale, curatrice del museo etrusco di Populonia, si tratta di una testimonianza importante: un reperto sicuramente già predato nel corso degli anni, ma che potrebbe nascondere ancora qualche oggetto e in ogni caso, il «sarcofago» è intatto. Gli scavi hanno proprio lo scopo di preservare il reperto archeologico che si trova a ridosso della spiaggetta vicino alla Chiesina di San Cerbone: le onde del mare hanno già iniziato a lasciare scoperta una parte della tomba e nel giro di breve tempo con mareggiate molto forti la preziosa testimonianza etrusca potrebbe essere
danneggiata dal mare e dall’azione erosiva.

L’operazione di recupero promossa da Andrea Camerini con il progetto «ScaviAmo Baratti», è stata esaminata dagli organi preposti e al centro di una conferenza dei servizi tra Comune e Soprintendenza ai Beni Culturali durante la quale sono state valutate tutte le alternative. L’idea di valorizzare il sarcofago con l’esposizione nell’aiuola davanti al Golfo di Baratti è stata apprezzata da tutti ed ha avuto naturalmente l’approvazione dell’ispettore della soprintendenza Andrea Camilli che segue personalmente tutta l’operazione. Ci sono state anche alcune critiche al progetto. Sui social network c’è stato chi si è chiesto se non sarebbe stato meglio lasciare la tomba nel terreno e se il luogo di esposizione dovesse essere un’aiuola oppure il parco archeologico di Baratti e Populonia. Per quanto riguarda la prima obiezione è giusto ricordare che il manufatto era in pericolo per l’erosione marina, per quanto riguarda la collocazione, la scelta viene motivata con l’opportunità di promuovere tutta l’area archeologica con un monumento facilmente fruibile da tutti.

 

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