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Pistoia Capitale della cultura 2017

La Capitale della cultura 2017 sarà Pistoia, preferita alla favorita Ercolano, grazie a libri e musei

Città con una prestigiosa storia lunga dall’antica Roma a oggi, Pistoia, la minore tra le “perle” delle città d’arte toscane è stata incoronata Capitale della cultura 2017. La piccola Cenerentola immersa nel cuore verde del Granducato è riuscita a scalzare rivali ben più blasonate, come Parma, Ercolano e la vicina Pisa, e incassare il contributo statale da un milione di euro.

Pistoia è la Capitale della cultura 2017
Pistoia è la Capitale della cultura 2017

Nell’annuncio ufficiale di ieri, lo stesso ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha parlato di una «vittoria a sorpresa», subito rimbalzata oltre le quattro mura di una città che conta poco più di 90mila abitanti. Almeno nelle previsioni di buona parte del mondo culturale pistoiese, il riconoscimento della commissione presieduta da Marco Cammelli doveva essere per Ercolano. E invece la commissione ministeriale ha premiato il progetto messo a punto dal sindaco, Samuele Bertinelli, con la collaborazione di una manciata di intellettuali pistoiesi e non, guidati da Giuseppe Gherpelli (ex assessore alla cultura di Reggio Emilia e manager pubblico).

Nel dossier sottoposto al ministero, Pistoia, per diventare Capitale della cultura 2017, aveva puntato molto sulla sua Biblioteca San Giorgio, fra le più grandi e fornite della Toscana, e sul ristretto ma ricco circuito museale. Fra le motivazioni per l’assegnazione del riconoscimento e dei fondi, anche un programma di eventi «in grado di reggersi sulle proprie gambe» dal punto di vista finanziario. «Un risultato straordinario – ha commentato il giovane sindaco Bertinelli, ex libraio con il pallino della filosofia, sorpreso dalla notizia nel bel mezzo di un Consiglio comunale –. L’assegnazione con un così largo anticipo ci consentirà di disporre di undici mesi per prepararci al meglio».

Per la città conosciuta dal largo pubblico soprattutto per il Festival Blues e, dai circoli culturali, per i “Dialoghi sull’uomo”, le aspettative sono per una netta impennata del turismo «di alto livello». «Ho già ricevuto decine di messaggi e un’affettuosa telefonata di congratulazioni del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Collaboreremo con lui e con tutti gli amministratori delle altre città candidate», ha sottolineato Bertinelli.

Ora Pistoia sarà conosciuta anche come Capitale della cultura 2017.

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Record di presenze nei musei italiani nel 2015

Il numero delle presenze nei musei italiani è in forte crescita. Record storico di ingressi nel 2015. Cinque milioni di visitatori in più in 24 mesi. Franceschini commenta «E’ stato il nostro anno d’oro» ECCO TUTTI I DATI

Era dal 1996 che le visite nei musei italiani non raggiungevano queste cifre. Nella riunione del Comitato permanente del turismo, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha commentato soddisfatto il record raggiunto nel 2015: «Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani».

I numeri parlano chiaro: 43 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura generando un incasso pari a 155 milioni di euro. Il Lazio è in testa: il Pantheon è stato il monumento gratuito più gettonato, mentre il Colosseo è al primo posto tra i dieci luoghi più visitati, seguito dagli scavi di Pompei e dagli Uffizi di Firenze. Il record è stato raggiunto anche grazie all’iniziativa delle domeniche gratuite che hanno coinvolto 5 milioni di persone, raddoppiando le presenze della prima edizione del luglio 2014. I tassi di crescita più elevati si sono registrati in Piemonte: oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. Nella top five piemontese rientrano il Museo Egizio (foto), con 773 mila visitatori, la Venaria Reale con oltre 555 mila, il Polo Reale con 307 mila, il Castello di Racconigi con più di 92 mila e il Castello di Agliè con oltre 51 mila visitatori.

Le presenze nei Musei Italiani aumentano
Le presenze nei Musei Italiani aumentano

I numeri dei musei italiani

Il Colosseo che segna il record assoluto, Pompei che fa numeri da kolossal e gli Uffizi, bontà loro, che mantengono intatta la fama di museo acchiappa- ubblico. Eccolo il podio della cultura italiana, che nel 2015 può vantare il suo “anno d’oro” (per dirla col ministro Dario Franceschini). I musei statali hanno attratto la bellezza di quasi 43 milioni di visitatori (42.953.137), con una crescita di 2,5 milioni rispetto al 2014. E i numeri in cultura contano. Hanno il loro peso specifico. Perché oltre a concretizzare incassi sonanti (circa 155 milioni di euro), riflettono i gusti, indagano le tendenze, magari intercettano fenomeni di massa. E il confronto di percentuali di siti e monumenti sviscera il ritmo pulsante di una società che con la cultura può davvero sperare ancora di “mangiare”.

Gli introiti dei musei italiani

Non a caso, la crescita dei visitatori e degli incassi rispetto al 2014 appare interessante: +6% i visitatori e +14% gli incassi (pari a circa +20milioni di euro). E spicca anche il dato del +4% degli ingressi gratuiti (pari a circa +900mila). Il 2014 aveva già conquistato un posto d’onore con i suoi 41 milioni di appassionati d’arte, che superavano i 38milioni del 2013. «Per la storia del nostro Paese, quello del 2015 è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani», dichiara Franceschini che ieri ha presentato il risultato al Comitato permanente del turismo, riunitosi al Collegio Romano. Numeri che sulla carta appaiono significativi anche perché, come avverte il ministro: «gli incassi torneranno interamente ai musei attraverso un sistema premiale che favorisce le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà». Franceschini ci tiene a sottolineare «una cultura italiana in controtendenza», rispetto ai dati pubblicati ieri sul quotidiano Les Echos.

Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015
Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015

Nella vicina Francia “competitor”, per esempio, i musei statali registrano un calo del 5% dei visitatori, e il Louvre segna un -6,5%. Certo, le violenze a Charlie Hebdo e l’attentato del 13 novembre hanno imposto un pesante contraccolpo. E lo spettro dell’Isis non ha risparmiato l’Italia visto che nel mese di dicembre i musei tendono a ridurre (poco al di sotto della media) il boom di crescita del 2015. La top ten dei luoghi più visitati d’Italia propone le solite conferme. Saldi ai primi cinque posti, oltre al Colosseo (6,5 milioni, +6%, che nel 2016 dovrebbe aumentare il biglietto tra 20 e 25 euro), rimangono Pompei (2,9 milioni, +12%), Uffizi (1.971.596, +2%), Gallerie dell’Accademia di Firenze (1.415.397, +6%) e Castel Sant’Angelo (1.047.326, +2,5%). Stabile al sesto posto il Circuito Boboli e Argenti, e la Galleria Borghese al nono posto. Da registrare ci sono solo gli exploit del museo Egizio di Torino, che si piazza in settima posizione scavalcando la Reggia di Venaria, e la Reggia di Caserta, che si fa spazio al decimo posto superando Villa d’Este a Tivoli. Dati in crescita con cui debuttano nel 2016 i nuovi direttori topmanager dei venti musei big divenuti autonomi. Istituzioni pronte a decollare con progetti di valorizzazione, forti dei nuovi Consigli di amministrazione. Senza dimenticare il Pantheon che si conferma il monumento gratuito più visitato d’Italia sfondando il tetto dei 7,5milioni di visitatori (1 milione in più rispetto a un anno fa).

I 10 siti più visitati durante il 2015
I 10 siti più visitati durante il 2015

I musei italiani che non ti aspetti

In questo panorama di crescita, animato anche da molte realtà più piccole (da Paestum a Castel del Monte di Adria) non vanno persi di vista i casi. Complice l’Expo di Milano, il circuito archeologico della Val Camonica che comprende il museo nazionale della preistoria e il parco nazionale delle incisioni rupestri, è cresciuto nel 2015 di oltre il 130% in termini di visitatori (52.383 ingressi) e di introiti (69.331 euro).

A L’Aquila, il Museo nazionale d’Abruzzo inaugurato lo scorso 19 dicembre per custodire le opere scampate al sisma è stato visitato durante le feste di Natale da ben 6mila persone. Buoni i dati di Matera, nel solco della sua nomina a capitale della cultura europea per il 2019. Nei 17 siti della Basilicata nel 2015 gli ingressi sono aumentati del 13% con un totale 256.770 visitatori, e +37% degli introiti. Cifre che proiettano la Basilicata sul podio dei tassi di crescita più elevati, subito dopo il Piemonte.

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Cos’è la Cooperativa Colline Metallifere?

La Cooperativa Colline Metallifere nasce nel 1980 da un gruppo di amici fortemente radicati al proprio territorio, appassionati di cultura, storia e arte

La Cooperativa Colline Metallifere gestisce il Sistema dei Musei di Massa Marittima, uno dei primi sorti in Toscana, che è costituito da 5 strutture tra musei, parchi archeologici e monumenti musealizzati, che vanno dall’archeologia preistorica all’arte contemporanea, dalla storia e tecnologia mineraria ai musei etnografici. La Cooperativa Colline Metallifere gestisce anche le Porte del Parco di Monterotondo con il centro di informazione del Parco delle Biancane e il punto informativo situato presso l’antico Frantoio. Dal 2011 gestisce la Porta del Parco di Montieri con il Centro di documentazione delle Miniere a Boccheggiano e l’Info Point Ufficio turistico di Montieri. Uno degli obiettivi principali della Cooperativa Colline Metallifere è quello di promuovere la conoscenza degli aspetti storici e archeologici della città e del territorio tra i più giovani attraverso la didattica museale, realizzata con attività che permettono di imparare divertendosi. Pertanto nel 2003 è nato il laboratorio di didattica museale grazie ad un lavoro portato avanti congiuntamente dalla Cooperativa Colline Metallifere stessa e dall’Ufficio Musei dei Comune. Nel corso del tempo l’adesione da parte delle scuole è diventata importante e le proposte didattiche si sono arricchite e diversificate grazie anche alla collaborazione con il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Attualmente l’offerta è articolata in quattro progetti differenti: i percorsi museali e le attività rivolte alle scuole, i percorsi sul territorio, i laboratori didattici estivi, le attività sull’arte contemporanea. I percorsi Museali e le attività rivolte alle scuole partono dal contenuto dei vari musei e quindi offrono percorsi che vanno dalla Preistoria agli Etruschi, il Medioevo, il Risorgimento e la Resistenza; negli ultimi anni è stata ampliata l’offerta didattica verso tematiche legate all’ambito minerario e ambientale trattando del mestiere del Minatore, le fonti rinnovabili, la geologia e la Mineralogia che permettono di sensibilizzare i giovani studenti sull’aspetto geominierario del territorio strettamente legato all’entrata del Parco delle Colline Metallifere Grossetane nella rete dei Geoparchi Unesco.

Cooperativa Colline Metallifere
Cooperativa Colline Metallifere

I laboratori didattici estivi, sono diventati un piacevole ed irrinunciabile appuntamento per i bambini della zona, ma anche per i piccoli turisti che si ritrovano a partecipare a cacce al tesoro, giochi dell’oca o laboratori di manipolazione che hanno come sfondo il patrimonio dei nostri musei che viene trasmesso sotto l’aspetto ludico. Le attività didattiche sull’arte contemporanea, realizzate con il sostegno del Comune di Massa Marittima, sono state avviate a partire dall’agosto 2007 con l’inaugurazione del Palazzo dell’Abbondanza con la prima mostra allestita quella di Robert Combas, a seguire quella di Giuliano Ghelli, di Niki de Saint Phalle e di Joan Mirò, fino all’ultima e notevole esperienza dei laboratorio di calligrafia nell’ambito delle mostra sull’arte giapponese “Sol Levante”. Un altro aspetto molto importante per il territorio e consolidato da molti anni, è rappresentato da una notevole scelta di escursioni tematiche legate al Parco e rivolte all’utenza più vasta, sia turisti o visitatori occasionali, o anche i residenti che desiderino approfondire o ritrovare aspetti misconosciuti della zona. Una delle ultime iniziative intraprese è stata quella della creazione di un opuscolo dal titolo: “Scoprire la Maremma: visite al Parco delle Colline Metallifere”, scaturito dalla stretta collaborazione della Cooperativa Colline Metallifere con la Cooperativa Nuova Maremma, che mettendo in rete le rispettive professionalità ed esperienze, hanno permesso un modello evoluto di servizio per una migliore conoscenza e fruibilità del Parco. Le due cooperative sono diventare partner nella gestione congiunta delle Porte del Parco di Gavorrano, Scarlino, Massa M.ma, Montieri e Monterotondo e hanno quindi creato una vastissima scelta di escursioni e visite per ogni comune del Parco che spesso terminavano con una buona degustazione dei prodotti locali. Da questa collaborazione è scaturita poi la felice iniziativa voluta direttamente dal Presidente del Parco denominata: “Conosci il Parco” una serie di percorsi didattici gratuiti diretti espressamente alle scuole della Provincia di Grosseto .

La Cooperativa Colline Metallifere ha la gestione del Sistema Museale di Massa Marittima che comprende:

Museo Archeologico
Museo della Miniera
Museo di Arte e Storia delle Miniere
Torre del Candeliere
Complesso Museale San Pietro all’Orto
Antico Frantoio
Antica Falegnameria

Su incarico del Comune di Massa Marittima la Cooperativa garantisce per tutti i Musei il servizio di apertura/chiusura, bookshop, servizio informazioni, pulizia, custodia dei locali, piccola manutenzione, prenotazione di visite guidate, organizzazione di attività didattiche, conferenze, presentazione libri, concerti, laboratori e ogni altra attività culturale promossa e gestita all’interno dei musei.

La Cooperativa gestisce anche i Musei di Volterra :

il Museo Guarnacci (dove sono presenti i nostri volumi)
la Pinacoteca
l’Ecomuseo dell’alabastro
il Palazzo dei Priori
il Teatro Romano e l’Acropoli

La Cooperativa Colline Metallifere cura regolarmente la pubblicazione di guide, di depliants e di altro materiale informativo sui Musei e sulle attività e iniziative svolte, provvedendo direttamente alla distribuzione e divulgazione.

Partecipa regolarmente alle iniziative di Amico Museo, le Notti dell’Archeologia e la Settimana della Cultura Scientifica.

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