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Cos’è la Cooperativa Colline Metallifere?

La Cooperativa Colline Metallifere nasce nel 1980 da un gruppo di amici fortemente radicati al proprio territorio, appassionati di cultura, storia e arte

La Cooperativa Colline Metallifere gestisce il Sistema dei Musei di Massa Marittima, uno dei primi sorti in Toscana, che è costituito da 5 strutture tra musei, parchi archeologici e monumenti musealizzati, che vanno dall’archeologia preistorica all’arte contemporanea, dalla storia e tecnologia mineraria ai musei etnografici. La Cooperativa Colline Metallifere gestisce anche le Porte del Parco di Monterotondo con il centro di informazione del Parco delle Biancane e il punto informativo situato presso l’antico Frantoio. Dal 2011 gestisce la Porta del Parco di Montieri con il Centro di documentazione delle Miniere a Boccheggiano e l’Info Point Ufficio turistico di Montieri. Uno degli obiettivi principali della Cooperativa Colline Metallifere è quello di promuovere la conoscenza degli aspetti storici e archeologici della città e del territorio tra i più giovani attraverso la didattica museale, realizzata con attività che permettono di imparare divertendosi. Pertanto nel 2003 è nato il laboratorio di didattica museale grazie ad un lavoro portato avanti congiuntamente dalla Cooperativa Colline Metallifere stessa e dall’Ufficio Musei dei Comune. Nel corso del tempo l’adesione da parte delle scuole è diventata importante e le proposte didattiche si sono arricchite e diversificate grazie anche alla collaborazione con il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Attualmente l’offerta è articolata in quattro progetti differenti: i percorsi museali e le attività rivolte alle scuole, i percorsi sul territorio, i laboratori didattici estivi, le attività sull’arte contemporanea. I percorsi Museali e le attività rivolte alle scuole partono dal contenuto dei vari musei e quindi offrono percorsi che vanno dalla Preistoria agli Etruschi, il Medioevo, il Risorgimento e la Resistenza; negli ultimi anni è stata ampliata l’offerta didattica verso tematiche legate all’ambito minerario e ambientale trattando del mestiere del Minatore, le fonti rinnovabili, la geologia e la Mineralogia che permettono di sensibilizzare i giovani studenti sull’aspetto geominierario del territorio strettamente legato all’entrata del Parco delle Colline Metallifere Grossetane nella rete dei Geoparchi Unesco.

Cooperativa Colline Metallifere
Cooperativa Colline Metallifere

I laboratori didattici estivi, sono diventati un piacevole ed irrinunciabile appuntamento per i bambini della zona, ma anche per i piccoli turisti che si ritrovano a partecipare a cacce al tesoro, giochi dell’oca o laboratori di manipolazione che hanno come sfondo il patrimonio dei nostri musei che viene trasmesso sotto l’aspetto ludico. Le attività didattiche sull’arte contemporanea, realizzate con il sostegno del Comune di Massa Marittima, sono state avviate a partire dall’agosto 2007 con l’inaugurazione del Palazzo dell’Abbondanza con la prima mostra allestita quella di Robert Combas, a seguire quella di Giuliano Ghelli, di Niki de Saint Phalle e di Joan Mirò, fino all’ultima e notevole esperienza dei laboratorio di calligrafia nell’ambito delle mostra sull’arte giapponese “Sol Levante”. Un altro aspetto molto importante per il territorio e consolidato da molti anni, è rappresentato da una notevole scelta di escursioni tematiche legate al Parco e rivolte all’utenza più vasta, sia turisti o visitatori occasionali, o anche i residenti che desiderino approfondire o ritrovare aspetti misconosciuti della zona. Una delle ultime iniziative intraprese è stata quella della creazione di un opuscolo dal titolo: “Scoprire la Maremma: visite al Parco delle Colline Metallifere”, scaturito dalla stretta collaborazione della Cooperativa Colline Metallifere con la Cooperativa Nuova Maremma, che mettendo in rete le rispettive professionalità ed esperienze, hanno permesso un modello evoluto di servizio per una migliore conoscenza e fruibilità del Parco. Le due cooperative sono diventare partner nella gestione congiunta delle Porte del Parco di Gavorrano, Scarlino, Massa M.ma, Montieri e Monterotondo e hanno quindi creato una vastissima scelta di escursioni e visite per ogni comune del Parco che spesso terminavano con una buona degustazione dei prodotti locali. Da questa collaborazione è scaturita poi la felice iniziativa voluta direttamente dal Presidente del Parco denominata: “Conosci il Parco” una serie di percorsi didattici gratuiti diretti espressamente alle scuole della Provincia di Grosseto .

La Cooperativa Colline Metallifere ha la gestione del Sistema Museale di Massa Marittima che comprende:

Museo Archeologico
Museo della Miniera
Museo di Arte e Storia delle Miniere
Torre del Candeliere
Complesso Museale San Pietro all’Orto
Antico Frantoio
Antica Falegnameria

Su incarico del Comune di Massa Marittima la Cooperativa garantisce per tutti i Musei il servizio di apertura/chiusura, bookshop, servizio informazioni, pulizia, custodia dei locali, piccola manutenzione, prenotazione di visite guidate, organizzazione di attività didattiche, conferenze, presentazione libri, concerti, laboratori e ogni altra attività culturale promossa e gestita all’interno dei musei.

La Cooperativa gestisce anche i Musei di Volterra :

il Museo Guarnacci (dove sono presenti i nostri volumi)
la Pinacoteca
l’Ecomuseo dell’alabastro
il Palazzo dei Priori
il Teatro Romano e l’Acropoli

La Cooperativa Colline Metallifere cura regolarmente la pubblicazione di guide, di depliants e di altro materiale informativo sui Musei e sulle attività e iniziative svolte, provvedendo direttamente alla distribuzione e divulgazione.

Partecipa regolarmente alle iniziative di Amico Museo, le Notti dell’Archeologia e la Settimana della Cultura Scientifica.

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Rocca di Frassinello e gli Etruschi

E’ stata recentemente inaugurata a Giuncarico nel comune di Gavorrano, presso la Rocca di Frassinello, l’Area Archeologica Rocca di Frassinello relativa alla necropoli etrusca di San Germano. Contemporaneamente alla Rocca di Frassinello, gli spazi della cantina disegnata da Renzo Piano ospiteranno una mostra esperienzale sui reperti archeologici della necropoli di San Germano. Da questa mostra prende spunto una narrazione focalizzata in particolare sull’uso del vino in epoca etrusca con l’allestimento di Italo Rota, architetto e creatore del Padiglione del vino all’Expo di Milano.
La mostra è aperta ai visitatori e consente l’esperienza di degustazione del vino esattamente come lo bevevano i nostri antenati: gli etruschi. Il progetto nasce e si incentra su una vera e propria riscoperta della necropoli etrusca di San Germano, una delle realtà archeologiche più importanti del comprensorio dell’antica e famosissima città etrusca di Vetulonia.

Necropoli Etrusca di San Germano
Necropoli Etrusca di San Germano

Il progetto è nato e si è sviluppato grazie alla collaborazione fra la Soprintendenza Archeologia della Toscana, l’insegnamento di Etruscologia e Antichità italiche dell’Università degli Studi di Firenze e Paolo Panerai che ormai da tempo ha fatto della Rocca di Frassinello un polo di aggregazione di arte e cultura sotto il segno del vino, e con il patrocinio del Comune di Gavorrano.
La necropoli etrusca di San Germano, estesa su entrambi i versanti della valle del Sovata, importante via di collegamento nel territorio dell’antica città etrusca di Vetulonia, è composta da tombe a tumulo. Nell’area archeologica di Rocca di Frassinello si concentrano i tumuli meglio conosciuti della necropoli, costruiti tra la seconda metà del VII secolo a.C. e la prima metà del VI secolo a.C.: tre tombe monumentali sono state interamente recuperate e restaurate creando un percorso di visita per il pubblico.
La mostra dei reperti curata da Biancamaria Aranguren e Luca Cappuccini espone molti oggetti provenienti dalle tombe dell’area archeologica Rocca di Frassinello. Un’area archeologica venuta alla luce alla fine degli anni ‘70, ma solo oggi restaurata con cura: nei quarant’anni passati infatti la Soprintendenza dei Beni Archeologici non aveva fondi per poter lavorare su queste tombe, almeno fino a un po’ di tempo fa, quando gli sforzi si sono concentrati sulle tre più importanti, dislocate lungo un sentiero che attraversa il bosco.

Soprintendenza Archeologia della Toscana
Soprintendenza Archeologia della Toscana

«Le altre sei verranno ristrutturate col tempo» spiega Luca Cappuccini dell’Università di Firenze. «Tutte insieme rappresentano un’ulteriore testimonianza su come era organizzata la società etrusca» continua. Sono proprio i reperti recuperati nelle tombe a raccontarlo: come il pezzo di un carro, oppure le anfore, oggetti che dovevano appartenere a famiglie facoltose. «Sono pezzi di stampo ellenico, in cui si vede chiaramente tutto il corteo dionisiaco» continua Panerai. E anfore, utensili e tutti gli altri ritrovamenti sono finiti in quello che fino a poco tempo fa era il magazzino della cantina, ridisegnato e allestito come una mostra da Italo Rota che afferma «Rocca di Frassinello ci spiega come il mondo contemporaneo è composto di infiniti ponti tra passato e futuro»
Le tombe, già violate in antico, hanno comunque restituito alcuni oggetti dei corredi che accompagnavano il defunto nell’oltretomba. Si tratta per lo più di vasi in ceramica fine dipinta (etrusco-corinzia) e in bucchero, unguentari di varia forma, utilizzati per la conservazione di oli profumati per il corpo, e calici e coppe per il consumo del vino. Antichità che si mescolano con le innovazioni multimediali e in 3D, capaci di riportare in vita i costumi e gli usi dell’epoca. Lo si vede chiaramente nei vestiti ricostruiti in carta, o nel girotondo delle statuine di nobili che danzano alla stagione migliore. Un effetto a contrasto che attraversa tutta la storia di questo spicchio di Maremma dove sorge la cantina di Rocca di Frassinello, sempre più contraddistinta tra vino, arte e storia.
http://www.castellare.it/

Rocca di Frassinello
Rocca di Frassinello

«La collaborazione fra Rocca di Frassinello, la Soprintendenza archeologica della Toscana e l’università di Firenze ha consentito di rendere visibile una fetta importante della storia degli etruschi e del loro rapporto con il vino», così ci racconta Paolo Panerai, presidente di Rocca di Frassinello, che aggiunge «Questi ritrovamenti sono importanti per l’immagine del nostro vino nel mondo, soprattutto in Cina, dove sono convinti che il vino voglia dire Francia. Invece, fu Giulio Cesare a portare là le vigne nel 60 dopo Cristo. Le tombe e i reperti qui esposti dimostrano al contrario che la nostra tradizione è ben più antica».
Paolo Panerai ha deciso inoltre di realizzare una serie limitata di bottiglie di vino con l’etichetta che ricorda Dioniso, che verrà venduto assieme a vasi in terracotta, gli stessi con cui bevano gli etruschi, mantenendo vivo quel legame magico che si incrocia tra il passato e il presente.

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