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Alla scoperta dei Colori di Siena con Elena Matteuzzi

Domani conferenza del Club per l’Unesco sugli intonaci decorati del centro storico. Gennari e Matteuzzi raccontano le decorazioni di facciata di un tempo. Conferenza che si ispira al libro I Colori di Siena.

“Alla scoperta dei colori perduti di Siena. Le decorazioni di facciata del centro storico”. E’ il titolo della conferenza organizzata dal Club per l’Unesco di Siena che si terrà domani alle 10.30 nella chiesa di San Raimondo al Refugio (via del Refugio).

L’incontro prevede gli interventi di Marina Gennari (“Il colore nel centro storico di Siena.  Significato ed evoluzione nei secoli”) e di Elena Matteuzzi (“I Colori di Siena ” e “Viaggio tra i colori e le  decorazioni delle facciate del centro”).

Per acquistare I Colori di Siena cliccare qui

I colori di Siena - Gli intonaci decorati del centro storico
I colori di Siena – Gli intonaci decorati del centro storico

“Esiste un pregiudizio molto diffuso su Siena: una città rossa, rosso mattone in tutte le sue sfumature – si legge nel comunicato che annuncia l’evento – Ma questo non è vero, perché Siena per la maggior parte della sua lunga storia fu invece assai colorata: colori vivaci, squillanti e perfino invadenti, se rapportati alla nostra percezione attuale.

Questa conferenza restituisce un’immagine di Siena decisamente inconsueta e poco conosciuta, ma assolutamente fondamentale per la corretta comprensione della sua evoluzione: le decorazioni di facciata testimoniano infatti almeno tre secoli di mode,  cambiamenti del gusto e stili architettonici talvolta contrastanti.

Esempio dei Colori di Siena
Esempio dei Colori di Siena

A un tessuto urbano tipicamente trecentesco, straordinariamente ben conservato nella sua integrità, si contrappongono infatti numerosi eleganti palazzi in stile neoclassico oppure rococò (come si nota ad esempio via Pantaneto, uno degli assi principali della città) o le piccole casette del popolo minuto, silenziose testimoni di trasformazioni secolari”.

“Ma come tutelare questi straordinari documenti, costantemente minacciati dall’incuria e da interventi talvolta inadeguati? – continua la nota – Attraverso una corretta conoscenza
dell’evoluzione del paesaggio urbano, delle lavorazioni tradizionali e delle strategie di intervento più corrette in ciascun caso”.

E’ quanto si propongono Marina Gennari ed Elena Matteuzzi con i loro interventi. Numerosi gli argomenti trattati: l’evoluzione del paesaggio urbano nei secoli, le caratteristiche e compositive delle facciate più rappresentative, gli strumenti normativi per la salvaguarda delle quinte urbane storiche (con particolare riguardo al vigente Piano del Colore) e  ovviamente alcuni cenni su come intervenire.

Scheda libro I Colori di Siena

  • Autore: Elena Matteuzzi
  • Anno: 2016
  • Formato: 17×24
  • Pagine: 112
  • ISBN: 97888 7145 360 6
  • Prezzo 20,00€
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Pier Paolo, un figlio, un fratello di Francesco Ricci

Oggi pubblichiamo con grandissimo piacere le osservazioni fatte dalla scrittrice Mita Feri a proposito del libro da noi edito “Pier Paolo, un figlio, un fratello” di Francesco Ricci (Nuova Immagine Editrice).

C’è una tenace vitalità in questo viaggio che si apre come un sipario sul vagone di un treno, con la fronte appoggiata al finestrino a scrutare il paese che Pier Paolo Pasolini si appresta ad abbandonare. Ma c’è anche tutto il suo sconforto, il rammarico per l’addio alle meravigliose estati, alla giovinezza.

Questo monologo che Francesco Ricci ci dona è un affresco del Pasolini più intimo, un intenso omaggio alla sua persona, come a volerne riscattare quella figura di grande valore che ha rappresentato e tutt’ora rappresenta nel panorama artistico, culturale del novecento italiano.

Pier Paolo, un figlio, un fratello
Libro su Pasolini: Pier Paolo, un figlio, un fratello di Francesco Ricci

La partenza meditata ma sofferta e dettata dalla costrizione è lacerazione nel cuore, indaga con nostalgia e tenta di raccogliere i ricordi suoi più belli. Pasolini, costretto a lasciare quella sua terra tanto amata, che ha legato a sé nelle corse a perdifiato in bicicletta, quando tagliava “l’aria carica di lusinghe” nei passi dei giorni, nella pioggia e nel vento, ne ricorda la sua gente: uomini e donne che del sudore e dello spirito di sacrificio ne indossano con dignità tutti i solchi.

Dopo la frattura che ha demarcato in maniera insanabile come un oltraggio la sua appartenenza al mondo che si era rivelato fino ad allora più benevolo, Pasolini riconosce al suo Friuli, “un tempo terra della gioia”, l’attuale luogo di “triste reliquiario”.

C’è pura compassione nei confronti dell’afflizione profonda generata dal muro di ostilità verso la sua persona, nel riconoscere quanto la diversità faccia paura e sia all’origine del suo tormento interiore, della sua delusione. L’autore ci immerge in quel senso di esclusione che si fa strazio e tramuta in sconfitta, annegando l’animo nella solitudine più cupa.

Francesco Ricci
Francesco Ricci

Pasolini compie questo viaggio a fianco della sua amata, dolcissima madre, casa e destino, “compagna di vita e di scena”. C’è un senso di vertigine nell’ammirazione verso questa donna minuta, curata nella sua semplicità, che ha nutrito il suo sangue, colei che rappresenta la sua stessa carne, un legame viscerale mai sopito. Quel caldo grembo materno, sempre accogliente, cui Pasolini si rivolgerà, è tenerezza struggente, ci commuove. Francesco Ricci lascia che sia proprio lei a dire: “Partiremo col buio. Presto partiremo col buio. Chiederò a tuo cugino di accompagnarci. E sarà come se Guido non ci avesse mai lasciato”.

La madre si prende cura di entrambi i figli nell’intimità dei giorni, ne culla l’angoscia, cerca di proteggerli e si preoccupa sempre. Poi sarà la vita a rapirli, perché “la vita sa anche essere una ladra crudele” e chissà cosa ne sarà della nostra stessa esistenza. Così come è stato per Guido, l’altro tormento di Pasolini. C’è nelle pagine, quell’angoscia latente, il rimorso di non essere stato capace di salvarlo quel fratello minore, così barbaramente trucidato a tradimento dai partigiani filotitini.

Nuova Immagine Editrice
Nuova Immagine Editrice

E la sua ombra sottile si farà presenza viva per entrambi i fuggiaschi e sarà sale che brucia su di una profonda ferita che mai rimarginerà: il rimpianto per la perdita è prigionia, attanaglia in una morsa senza via d’uscita, si para loro davanti come una montagna insormontabile. L’incapacità di non averlo saputo proteggere dal suo atroce destino dilania il cuore, è disgregante e ciò che resta nei giorni nella sua incomprensibile assenza, “altro non è che uno scialo di vuote settimane”.

Resta la nostalgia per tutto ciò che è mutato a scavarci silenziosamente gallerie di insoddisfazione, nella muta assenza di ogni consolazione: “Perché esiste una segreta e non scritta legge della vita, la quale impone, a chi ha conosciuto la pienezza infinita di un rapporto, di non riuscire ad accontentarsi del poco, perché è inevitabile che quel poco finisca con l’assomigliare al niente. E nessun niente ha mai nutrito l’anima. Il vero amore non è mai misura. E il pensiero della luce che avvolgeva i nostri giorni, una volta che questa si attenua o si spegne completamente, ci rende insopportabile il presente.”

Se ti interessa acquistare il libro, clicca qui

Pier Paolo, un figlio, un fratello di Francesco Ricci

Anno: 2016
Formato: 14×21
Pagine: 94
ISBN: 9788-7145-354-5

Prezzo 12.00€

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Ezra Pound a Siena

Ezra Pound a Siena, la controversa storia di un personaggio che fa discutere raccontata da Stefano Adami

Si intitola “Ezra Pound a Siena – tra Accademia Chigiana e Monte dei Paschi” ed è il libro a firma del grossetano Stefano Adami, ed. Nuova Immagine, che ha il pregio di raccontare con passione la storia controversa, artistica e umana, di un personaggio, Ezra Pound, che ancor oggi fa parlare e discutere.

Musica, economia, poesia, politica. Queste quattro parole, sostantivi apparentemente lontani di significato tra loro, ruotano, nel libro di Stefano Adami, sul cardine di Ezra Pound. Ruotano agitate in un turbinio di vicende complesse e altalenanti intorno a questo personaggio della prima metà del secolo scorso, americano, vissuto incidentalmente a Siena, nel periodo fascista, successivamente internato per tredici lunghi anni in un manicomio americano, per poi finire i suoi giorni nel nostro paese.

Per acquistare il libro “Ezra Pound a Siena” clicca qui

Ezra Pound a Siena
Ezra Pound a Siena

La figura di Ezra Pound a Siena, che Adami ci tratteggia con deliziosa capacità espositiva, è intrisa di una duplice amalgama. Da una parte è apprezzabile la ricca testimonianza di documenti rinvenuti dall’autore, presso l’Accademia Chigiana, analizzati con la passione dello studioso. Dall’altra non possiamo non notare una narrazione vivace pur trattando temi coniplessi, tra musica e economia, arte e politica.

Nel libro, la vicenda umana di Ezra Pound a Siena inizia, non a caso, con una intervista del 1967 insieme a Pier Paolo Pasolini (acquista il nostro libro su Pasolini cliccando qui). Ripercorre, poi, quasi in un flashback, gli anni della giovinezza, in particolare riferimento al periodo senese. Fin da piccolo, fu destinato all’accademia militare, ma ben presto scoprì la sua avversione alle armi e una più naturale disposizione per le arti e le lettere. Attratto dal sacro fuoco della musica, appassionato dell’arte Medievale, arriva in Italia nel 1908. Dopo un breve periodo di permanenza nel nostro paese si trasferisce a Londra. Conosce Marinetti, approfondisce esperienze letterarie sulla strada degli antichi troubadores e le ambizioni letterarie lo trascinano in un vortice di interessi il cui culmine coincide con la prima guerra mondiale. Le miserie familiari, specie l’esperienza del nonno, che aveva conosciuto ricchezza ed estrema povertà, rimarranno impresse per tutta la vita nel poeta e presto finiranno per influenzare le sue convinzioni più generali sull’Europa, che dilapida (come il nonno) il suo patrimonio culturale, umano e finanziario.

Libro Ezra pound a siena
Libro Ezra pound a siena

L’esperienza deleteria della guerra mondiale gli farà accrescere la convinzione che grandi ricchezze generano grandi povertà e di conseguenza il lento morire dell’uomo. Proprio la guerra, con la sua insensatezza e le inevitabili atrocità, lo fanno riflettere sul fallimento di quanto prodotto fino a quel momento dalla politica degli Stati. In questi anni, l’amicizia del poeta inglese Douglas, e le idee economiche di Gesell lo influenzeranno profondamente. Anticapitalista tino al midollo, matura la sua avversione alla pratica dell’usura e al sistema economico che vede la ricchezza in mano a pochi soggetti con a capo i banchieri.
Scrive in “Lavoro ed usura”:

‘Banche e banchieri hanno funzioni utili e potenzialmente onesti. Chi fornisce una misura dei prezzi sul mercato e allo stesso tempo un mezzo di scambio, è utile alla nazione. Ma chi falsifica questa misura e questo mezzo è reo…”.

Nel 1922 è Ezra Pound a Siena, sede del Monte dei Paschi (definito da Pound “un primato per Siena”), dove intratterrà rapporti con il conte Chigi Saracini dell’Accademia Chigiana, occupandosi di musica con la sua compagna Olga Rudge. Qui ha modo di approfondire i suoi convincimenti in materia di economia e nel 1925, con uno stratagemma riesce ad ottenere un colloquio anche con Mussolini, al quale prospetta le sue teorie economiche, pur senza riceverne apprezzamento alcuno.

Accademia Chigiana Siena
Accademia Chigiana Siena

Il tema dell’economia, che troviamo presente nell’opera di questo periodo (Cantos), traduce in poesia la denunciadell’aberrante sistema dell’usura che crea povertà, conflitti sociali e guerre.

Senza particolari doti di economista né seguendo orientamenti politici del tempo (non prenderà mai la tessera fascista), coltiva il fascino delle teorie economiche di Douglas secondo le quali il potere monetario scatena bolle speculative e guerre. Percepisce nella filosofia del danaro di Gesell il male della civiltà e ancora nei suoi Cantos esprime il dramma dell’uomo, che non comprendendone i pericoli, distrugge, con la spirale dell’accumulo della ricchezza, la sua cultura millenaria. In questo contesto, proiettato verso una modernità smodata, nasce la sua concezione della musica vorticistica, sotto l’influenza del futurismo.

Il pregio ” Ezra Pound a Siena ” è certamente quello di aver raccontato con passione la storia controversa, artistica e umana, di un personaggio, Ezra Pound, che ancor oggi fa parlare e discutere. Di fronte a questo nome, che negli ultimi tempi viene spesso associato ad una cultura di destra estrema, Stefano Adami ci propone la sua ricerca nella quale emerge, per contro, un Pound antimilitarista, pacifista fino allo spasimo, acerrimo oppositore di ogni guerra, e l’ha fatto con la lucida chiarezza e rigore dello storico, con la competenza dell’esperto musicale, ma soprattutto con uno stile letterario agile, godibile e di grande interesse storico.

Ezra Pound a Siena tra Accademia Chigiana e Monte dei Paschi

Autore: Stefano Adami
Anno: 2013
Formato: 17 x 24 cm
Pagine: 87 pp., ill
ISBN: 88-7145-329-3
Editore: Nuova Immagine Editrice

Prezzo 8,00 €

 

recensione tratta da Maremma Magazine di Giugno 2016

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« Pier Paolo, un figlio, un fratello »

Sulla Nazione del 16 giugno è stato pubblicata nella rubrica de il Libro della Settimana una recensione di Massimo Biliorsi sul libro di Francesco Ricci « Pier Paolo, un figlio, un fratello »

Occorre una sorta di sano anticonformismo per raccontare di Pier Paolo Pasolini. Nonostante gli anni che passano, l’arrivo di nuovi tempi, non è facile seguire il percorso di questo intellettuale che seppe scuotere le stagnanti acque dell’Italia del dopoguerra. Ci vogliono menti aperte e scrittori illuminati: lo ha fatto, con il consueto stile che ormai conosciamo e apprezziamo, Francesco Ricci con « Pier Paolo, un figlio, un fratello », per la Nuova Immagine Editrice.

Per acquistare il libro Pier Paolo, un figlio, un fratello clicca qui

La voce di Pasolini si staglia ancora sicura grazie a questo vero e proprio «atto d’amore» di Francesco Ricci, che racconta degli anni della giovinezza che sono poi serviti al grande Pier Paolo per essere uno spirito libero prestato al mondo, eppure legato al mondo della provincia, dicotomia dai forti sapori. Il viaggio da Casarsa a Roma, la fine di un’età, viene esaminato con un linguaggio che non può certo lasciarci indifferenti, che segna un’epoca anche per l’Italia attraversata da un uomo tormentato e che doveva ancora esprimere la forza delle sue idee, di una lucida poesia che Ricci riesce a portare, nuovamente, all’attenzione di un lettore. Si è fin troppo banali, ma è ovvio che la forza di Pasolini è ancor oggi tremendamente attuale, dolorosamente presente nel nostro quotidiano.

Pier Paolo, un figlio, un fratello

Il treno continua a correre. Roma non deve essere tanto lontana. Chissà se tornerò mai più in Friuli. Io non voglio essere solo.

  • Autore: Francesco Ricci
  • Anno: 2016
  • Formato: 14×21
  • Pagine: 94
  • ISBN: 9788-7145-3545
  • Prezzo: 12€
Pier Paolo, un figlio, un fratello
Libro su Pasolini: Pier Paolo, un figlio, un fratello
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Francesco Ricci racconta Pasolini

Oggi alle ore 18 la presentazione di “Pier Paolo, un figlio, un fratello” alla Libreria Mondadori di Siena.

Due testi hanno dato spunti importanti al suo nuovo libro: due biografie di Pier Paolo Pasolini (una di Enzo Siciliano, l’altra curata da Nico Naldini). Ma a riempire le pagine del volume di Francesco Ricci, docente di Lettere al Liceo classico Piccolomini ma anche poeta, saggista, scrittore è stato soprattutto un legame invisibile attraverso spazio e tempo con Pier Paolo Pasolini. «Pier Paolo, un figlio, un fratello» edito da Nuova Immagine non è la prima opera che Ricci offe sull’intellettualema è forse quella più forte da un punto di vista emotivo.

Per poter acquistare il libro clicca qui

Pier Paolo, un figlio, un fratello
Libro su Pasolini: Pier Paolo, un figlio, un fratello

Stavolta, il suo amore verso una figura così controversa, gli fa raccontare il lungo viaggio che Pasolini affrontò, con la madre Susanna, per arrivare a Roma nel 1950. Fuggiva dal suo Friuli e da una storiaccia di denunce, dall’espulsione dal partito, dalla rabbia e dalla miseria e in quel treno affrontò tutta la sua emotività. La fragilità dell’uomo che, come figlio, guarda la madre e la vede una figura grandiosa seppure piccola ed è quasi un perdono, di quelli tutti al maschile ma con la tenerezza che solo i figli maschi sanno usare con le proprie madri. Francesco Ricci (per le altre pubblicazioni di Francesci Ricci clicca qui) sembra ripercorrere quel tragitto con lui, le parole e i sentimenti di Pasolini sembrano suoi tanto riesce ad entrare ormai nel personaggio e a farlo suo. Stringendo, appunto, un legame indissolubile che vive di unicità nonostante Ricci abbia sviscerato fino in fondo sentimenti ed emozioni di altri personaggi, di altre donne, di altri uomini.

Il libro verrà presentato oggi alle 18 alla libreria Mondadori in via Montanini. Sarà presente l’autore.

Francesco Ricci stasera presenterà il suo ultimo libro "Pier Paolo, un figlio, un fratello"
Francesco Ricci stasera presenterà il suo ultimo libro “Pier Paolo, un figlio, un fratello”
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Libro su Maria Denis e la sua vita

Libro su Maria Denis. La vita dell’attrice e l’incontro con Luchino Visconti Libro postumo di Sergio Micheli presentato al Cinema Pendola su Maria Denis

E’ stato presentato al Cinema Pendola l’ultimo libro su Maria Denis di Sergio Micheli, recentemente scomparso. “Maria Denis. La vita dell’attrice e l’incontro con Luchino Visconti” è il titolo dell’opera a cui le figlie Paola e Caterina hanno voluto dare seguito; Paola ne ha anche curato la pubblicazione insieme a Vincenzo Coli (casa editrice Nuova Immagine Editrice).

Presentazione Libro su Maria Denis
Presentazione Libro su Maria Denis a Siena presso il Cinema Nuovo Pendola

Il lavoro di Micheli nel suo libro su Maria Denis

Micheli si era già occupato in passato di altre monografie di attori famosi del cinema del ventennio fascista ma con Maria Denis era nata una vera e propria amicizia. Nel corso dei numerosi incontri l’attrice ripercorre la sua vita professionale e di donna corteggiatissima anche da personaggi di spicco come perfino Galeazzo Ciano. E proprio a questo proposito le sue confidenze si fanno più drammatiche quando fa menzione di un altro ammiratore legato a una vicenda che segnò drammaticamente la sua vita: il famigerato Pietro Koch, granatiere dell’esercito italiano, diventato dopo l’8 settembre del 1943 il capo di un tristemente famoso manipolo di torturatori di antifascisti, nel cui studio sembra abbondassero alle pareti foto-ritratto della bella Maria Denis.

Per acquistare il libro su Maria Denis clicca qui

Poco prima che gli Alleati liberassero Roma e che Koch fuggisse con la sua banda a nord, Luchino Visconti cadde nelle sue mani accusato di attività antifasciste e fu proprio Maria Denis, a lui legata da profonda amicizia, a far sì che, sfruttando questa debolezza dell’ufficiale fascista, il regista di Ossessione uscisse incolume dal carcere. Il resto fa parte della storia ufficiale; infatti poco dopo la liberazione Koch fu processato e pagò con la fucilazione alla schiena i suoi misfatti. Proprio su questa vicenda Denis-Visconti si sofferma il libro su Maria Denis di Sergio Micheli; un episodio di cui l’attrice aveva già parlato in altre occasioni ma che in questo caso si arricchisce di particolari inediti. Secondo Micheli, una prova di come la Denis intendeva il rapporto di amicizia al punto tale da mettere a rischio la propria vita essendo stata, anche lei, accusata di attività contro il regime.

Maria Denis
Maria Denis

Libro su Maria Denis e la sua vita

Maria Denis (nome d’arte di Maria Esther Belmonte), diva del cinema italiano degli anni 30 e 40, era nata in Argentina il 22 novembre 1916. Arrivò in Italia, a Roma, da bambina con la famiglia, dove ancora adolescente, mentre stava passeggiando con la madre, Piero Francisci nel 1932 la nota e le propone un ruolo in un breve film a passo ridotto che segnò l’inizio di una carriera straordinaria sotto la direzione dei più noti registi dell’epoca fra cui Alessandro Blasetti, Goffredo Alessandrini, Mario Camerini. Ma è negli anni ’40 che gli vengono proposti i ruoli più interessanti della sua carriera nella quale si annoverano almeno 40 film. Nel 1940 fu Augusto Genina ad affidarle per la prima volta un ruolo drammatico ne L’assedio dell’Alcazar mentre Ferdinando Maria Poggioli le propose il ruolo di protagonista in Addio giovinezza! e, l’anno dopo, Sissignora.

Copertina libro su Maria Denis
Copertina libro su Maria Denis

La sua bellezza delicata e i ruoli interpretati in quegli anni le valsero gli appellativi di “fidanzatina d’Italia” e “Mary Pikford nostrale”. Il grande rispetto per gli altri, la dedizione totale per la difesa delle cause giuste non le giovò certo professionalmente; negli anni Cinquanta, dopo provvisori e occasionali rientri nel cinema (fu protagonista nel 1948 di Private Angelo di e con Peter Ustinov, tra l’altro girato in provincia di Siena), decise di lasciare definitivamente il cinema, delusa e amareggiata, per dedicarsi alla famiglia. Maria Denis era venuta a Siena anni fa invitata all’Università per Stranieri da Sergio Micheli, docente di Storia del cinema, per un incontro con gli studenti, durante il quale lei si era concessa con la consueta amabilità alle loro domande e curiosità. Contestualmente era stata allestita una mostra dei suoi quadri (una ventina di pregevoli ritratti sul tema delle debolezze umane) nel cortile del Palazzo Pubblico.

 

 

 

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Giornata della Memoria: A-24029 di Alba Valech Capozzi

A Siena e dintorni sono tante le iniziative organizzate per non dimenticare gli orrori nazisti, noi vogliamo ricordare la senese Alba Valech Capozzi e il suo libro A-24029, nel quale racconta la sua deportazione ad Auschwitz.

Alba Valech Capozzi nacque a Siena il 9 maggio 2016. Fu arrestata il 5 aprile del 1944 a Milano, da alcuni tedeschi perché ebrea. Fu detenuta nel carcere di Milano e successivamente nel campo di transito di Fossoli. Il 2 agosto del 1944 fu deportata da Verona ad Auschwitz e marchiata con il numero di matricola A-24029. Miracolosamente sopravvissuta al campo di concentramento fu liberata dagli americani il 1 maggio 1945 nel circondario di Dachau, unica e sola superstite della sua famiglia composta da padre madre e 4 figli.

A-24029 è uno dei primissimi libri di testimonianza su Auschwitz usciti in Italia, e in generale sulla tragedia della deportazione degli ebrei italiani. Un libro scritto a pochi mesi dalla fine del conflitto mondiale, scritto di getto, da una donna dotata di una grandissima sensibilità e di una spiccata quanto rara forza narratrice. Un volume di memoria che merita senza dubbio alcuno un posto di assoluto rilievo nel mondo della letteratura sulla deportazione.

A-24029 di Alba Valech Capozzi
A-24029 di Alba Valech Capozzi

A-24029 di Alba Valech Capozzi è un libro che è stato stampato in pochi esemplari a Siena nel 1995 (per maggiori informazioni contattate l’editore o cliccare qui), in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione, curato dall’Istituto Storico della Resistenza Senese.

Vi mostriamo la prefazione di A-24029 di Alba Valech Capozzi a cura del Dott. Antonia Minasi:

Credo che poche persone potrebbero leggere certe pagine del racconto della Valech Capozzi, senza sentire la propria anima arricchirsi di un dolore vasto e purificatore e senza sentirsi strappare interamente alla cerchia limitata della propria individualità e premute, sino allo spasimo, alla giuntura che le innesta al grande, martoriato corpo della umanità.

Ora, io dico, non è questo il massimo effetto che può operare la poesia? La Signora Alba Valech Capozzi prima della tragedia che ebbe a vivere non nutrì mai ambizioni letterarie, a quanto Ella stessa afferma. E nulla, a vero dire, nel suo racconto v’è di letterario, in quanto questa parola può significare di meditato proposito emotivo ed artificio. Il dolore ha aperto in Lei, meravigliosamente, una fonte di poesia, di quella poesia pura, vergine, fatta di anima e di offerta, che a mio parere è la sola, la vera poesia, che può essere talvolta senz’arte, ma senza la quale l’arte non è; quella poesia che è un messaggio, un appello incontenibile dell’uomo all’uomo, un dono pieno di un fascino insondabile che ogni cuore onesto accoglie con reverente riconoscenza, conscio del conforto unico, che esso gli arreca.

Chi interroghi la Valech Capozzi sui motivi che l’hanno in dotta a scrivere, si sentirà rispondere candidamente che, al suo ritorno dalla Terra della Morte, ella sentiva in sé un’urgenza smaniosa, quasi una forza esteriore la comandasse e che non le lasciò pace finché non posò definitivamente la penna.

Cultura Ebrei senesi arrestati nel ’43: la storia dei Valech
Cultura
Ebrei senesi arrestati nel ’43: la storia dei Valech

E l’empito poetico che è senso impellente di una bellezza misteriosa, scaturente dalla gioia o dal dolore, da comunicare generosamente quando è così intenso trova sempre, io credo, le forme di un’arte originale, di suggestiva potenza. Se quanti si sforzano di manipolare astruse formule e concetti mirabolanti sull’arte, si rendessero conto di questa verità, non assisteremmo forse a tante pietose mostre di vanità, di egotismo e di avida ambizione cerebrale. Non sono fuor di tema. Questo è il pensiero che coglie chi legge il racconto della Valech Capozzi. Siamo indubbiamente davanti ad un’opera di poesia e di arte. Un’arte, diremo, non coltivata, un’arte sommessa, desolata, scarna, sostanziata di lacrime, di abbandono e d’innocenza, un’arte la quale nasce dalla estrema semplicità del linguaggio, dalla meravigliosa ed istintiva sapienza, che quasi mai vien meno, di evitare tutto ciò che abbia significato puramente personale, autobiografico, per mettere in evidenza solo quanto abbia un valore universale.

Sicché noi leggiamo sì, la pietosa vicenda, in sé commoventissima, della signora Valech Capozzi, di questa mite, gentile piccola donna innamorata, divenuta preda indifesa da un odio assurdo ed immane, ma leggiamo anche e soprattutto l’agonia di milioni di creature come lei strappate alla propria terra, alla propria casa, orbate dei propri affetti, e leggiamo soprattutto la storia, antica e recente, della debolezza e della innocenza straziate, ed udiamo – rabbrividendo – quel grido divino che chiama Giustizia ed Amore, per l’appello insistente del quale l’Umanità procede verso la propria perfezione.

L’autrice, anziché una narrazione continuata, ha – con felicissimo intuito – preferito una forma episodica. Ogni capitolo è un piccolo quadro; e se adopero il vocabolo “quadro” intendo il termine nel significato proprio. Rammento certe tele, specialmente proprie alla pittura moderna, in cui la povertà dei toni smorzati, freddi, grigi, ambientano chi le contempla in un paesaggio di squallori, di nudità, in cui insiste, anche se invisibile, la patetica solitudine angosciata dell’uomo.

La stremata esilità del periodo, certe affaticate asperità della forma, certe ripetizioni monotone, ostinate, simili ad un lamento incoerente, balbettato nella febbre, ripetono, con stupefacente evidenza lo smarrimento, l’orrore e la solitudine dell’abisso che la scrittrice ebbe a sperimentare, e realizzano, naturalmente, quelle aspirazioni di cui la prosa moderna si fa vanto e vessillo: l’assenza di accademia in pro di una semplicità essenziale, il raggiungimento degli effetti più suggestivi con lo impiego dei minimi mezzi, l’eloquenza sommessa e dimessa che sgorga da fatti e cose, più che da parole, e la fresca ingenuità ed immediatezza delle sensazioni e dei sentimenti. Tutte doti che invero si dovrebbero specialmente, se non solamente, apprezzare là dove sono spontanee.

E voglio, concludendo, dire una parola d’affetto alla Signora Valech Capozzi che, dopo cosi grande sventura, ha conservato nel suo animo tanta simpatia e tanta fede nell’umanità, da volere farci dono della propria sofferenza. E che altro è l’opera di poesia, se non dono d’amore alla Umanità?

Leggete  A-24029 di Alba Valech Capozzi, per non dimenticare

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Gli italiani non leggono

Gli italiani non leggono, o leggono molto poco. Lo rileva uno studio dell’Istat: ben 6 italiani su 10 non leggono nemmeno un libro in un anno. I trend del 2015 evidenziano che chi legge di più sono gli adolescenti.

Gli italiani non leggono. Le cifre dell’Istat confermano che siamo un popolo piuttosto refrattario ai libri. Anche se nel 2015 si è leggermente arrestata la tendenza negativa, si stima che le persone che non hanno letto neppure un libro in un anno siano il 58% della popolazione. Il rilevamento dell’Istat considera la lettura fatta per motivi non scolastici o professionali e arriva così a stimare che circa 24milioni di italiani da sei anni in su (il 42%) abbiano compiuto questa esperienza. Nel 2014 erano il 41,4%: si sono quindi recuperati circa 412 mila lettori e si è invertito il trend al ribasso iniziato nel 2012.Mail numero complessivo di lettori resta molto basso.

Gli italiani non leggono, stime Istat del 2015
Gli italiani non leggono, stime Istat del 2015

La fotografia dell’Istat sulla lettura in Italia nel 2015, nell’ambito dell’indagine campionaria “Aspetti della vita quotidiana”, mette in luce che la fascia d’età in cui si legge di più è quella fra i 15 e i 17 anni, nella quale i lettori sono aumentati passando dal 51,1% del 2014 al 53,9% del 2015. I lettori forti, cioè quelli che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% (erano il 14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma lettore debole, avendo letto non più di tre libri in un anno.

Lo scorso anno sono state inoltre 4 milioni 687 mila le persone che hanno letto o scaricato libri on line o ebook: l’8,2% della popolazione complessiva e il 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi. La lettura online e il download di libri ed e-book è più praticato dai giovani: in particolare sono il 22,4% i ragazzi tra i 18 e i 19 anni che navigano su Internet.

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Gli italiani non leggono, ma rimangono invariate le differenze fra uomini e donne: le lettrici restano le più forti con il 48,6% contro il 35% dei lettori maschi. Nel rapporto con la lettura non basta la scuola, è determinante l’ambiente familiare: si stima che legga libri il 66,8% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, mentre sono il 30,9% quelli con genitori che non leggono libri. Da rilevare che quasi una famiglia su dieci (9,1%, pari a circa 2,3 milioni di famiglie) dichiara di non avere nemmeno un libro in casa. La percentuale è ampiamente superiore alla media nazionale in Puglia (18,2%), Calabria (16,3%) e Basilicata (16,1%).

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Mercato Editoria 2015

Editoria: leggendo i dati relativi al 2013 e alla prima parte del 2014 riportati dall’Associazione Italiana Editori (http://www.aie.it/) , lo scenario relativo al mercato dell’editoria non è di certo positivo. L’editoria è uno dei settori che maggiormente soffre la crisi economica. Le famiglie italiane hanno sempre meno potere d’acquisto e la prima cosa che tendono a tagliare sono le spese per la cultura.

Oltre alla crisi economica, a rendere maggiormente complicato il mercato dell’editoria è l’avvento delle nuove tecnologie e del digitale, che sta piano piano cambiando ( e cambierà sempre di più in futuro) le abitudini dei consumatori italiani. C’è da sottolineare tuttavia che il mercato dell’editoria digitale sta vivendo un periodo decisamente positivo basti pensare che già ad oggi il 14% delle copie è stampato con sistemi di stampa digitale, logistici (l’80,2% delle librerie non di catena e il 100% di quelle di catena ha un gestionale collegato al magazzino del distributore), distributivi (il 12% delle vendite passa attraverso store on line), di comunicazione con il 58,9% delle case editrici è attiva sulla rete. Sono tanti dunque gli e-book che vengono scaricati e letti, ma i fatturati di quest’ultimi non modesti: non arrivano infatti ai 40 milioni di euro. Inoltre l’ebook non ha più il beneficio dell’iva agevolata di cui godono i libri tradizionali: la Corte di giustizia Ue ha infatti bocciato l’Iva agevolata per gli ebook: da gennaio l’Italia li aveva equiparati ai libri di carta, riducendo l’Iva dal 22 al 4 percento.

Libri

I lettori di ebook sono stati, nel 2013, 1,9milioni (+18,9% sull’anno precedente) con una crescita del +72,7% sul 2010, anno dell’ultima rilevazione. E i primi dati che ci arrivano per il 2014 ci confermano il trend di crescita. Non è ancora chiaro quanto di questi risultati sia frutto di processi di sostituzione, dall’abbandono del libro cartaceo alla lettura dell’ebook o di integrazione tra forme diverse di lettura. Secondo il mio modesto parere il mercato dell’editoria digitale e il mercato dell’editoria cartacea sono due tipi di mercato che possono tranquillamente convivere e che teoricamente non dovrebbero pestarsi i piedi. Questo perché hanno caratteristiche sostanzialmente diverse. Per fare un esempio un libro tradizionale gode del principio di tangibilità, di concretezza, fornisce al consumatore la sensazione di possesso e anche di soddisfazione nello sfogliare fisicamente pagina per pagina il proprio libroe di riporlo e farne sfoggio nella propria libreria. D’altro canto un ebook è più fruibile, lo si può recepire più facilmente tramite i canali digitali ed internet e può vantarsi del principio dell’immediatezza: il lettore non deve recarsi in libreria per avere un libro ma può semplicemente scaricarlo stando comodamente seduto sul divano.

Mercato Editoria ultimi tre anni
Mercato Editoria ultimi tre anni

Il settore dell’editoria tradizionale purtroppo arranca e non poco. Ci sono sempre meno lettori con un -6,1 per cento nell’ultimo anno esaminato. Di conseguenza il mercato ha subito una frenata del -4,7% e per la prima volta sono diminuite, oltre alle copie vendute, che calano del 2,3%, anche le copie pubblicate (-4,1%). Si registra anche un calo dei prezzi di copertina, sia dei libri di carta (-5,1%) che degli ebook (-20,8%, al netto dell’Iva). E poi diminuiscono gli editori: Sono 4.534 le case editrici che hanno pubblicato almeno un libro nel 2013 (-1% sul 2012). Solo una su quattro (1,187 per la precisione) ha pubblicato più di 10 titoli. E sui 64mila titoli pubblicati nell’anno calano quelli di carta (-4,1%) e la produzione di libri, ad esclusione di quelli scolastici ed educativi. Altro cambiamento, l’approccio alla lettura, Come si legge? La lettura di libri di carta cala, cresce quella digitale: sono 1,6milioni in meno gli italiani che leggono almeno un libro all’anno.

 

Ma al di là dei numeri non proprio confortanti, qual’è lo stato di salute delle imprese che producono libri e cultura? Per Ernesto Ferrero, direttore del Salone del Libro di Torino, «l’editoria italiana ha
dovuto sopportare un calo di vendite in libreria che nell’ultimo triennio ha superato complessivamente i1 20%. In compenso sono aumentate a due cifre le frequenze in biblioteca.
È un dato molto pesante, che solo in parte è collegabile con i noti fattori economici. Quella
che è in corso è una vera crisi di civiltà. Scontiamo adesso il fatto di non essere stati capaci
di formare nuovi lettori, cioè cittadini migliori. Le famiglie latitano, la scuola arranca. La lettura comporta fatalmente un minimo di fatica e di impegno, tutte parole scomparse dal linguaggio corrente. Corriamo di gran carriera verso la facilità, la superficialità, l’appiattimento al ribasso, l’omologazione, il luogo comune. Tutti gridano e nessuno ascolta. Sono questi i veri nemici contro cui un editore deve combattere: lavora per un mercato che ha molto abbassato la qualità delle sue scelte. Prevale l’intrattenimento, il romanzo di genere, il libro di cucina, il porno soft. Le classifiche dei best-sellers sono desolanti. Resiste ancora un nucleo di irriducibili, di lettori forti e qualificati, ma sono sempre meno». (L’intervento di Ferrero in questo articolo è stato ripreso da Espansione di Maggio)

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Bluetrusco

“Bluetrusco. In viaggio con gli Etruschi di ieri e di oggi” è il nome del primo festival dedicato al mondo etrusco che si svolgerà questa estate presso il piccolo borgo di Murlo in provincia di Siena, situato a pochi chilometri dalla città del palio.

Bluetrusco si svilupperà presso il Castello di Murlo dal 3 luglio al 2 agosto 2015, con la prestigiosa direzione scientifica di Giuseppe M. Della Fina già direttore scientifico della Fondazione per il Museo “C. Faina” e docente di Etruscologia presso l’Università degli Studi dell’Aquila nonché autore di “Il Mare Inquieto della Quiete – Una storia degli etruschi” edito proprio dalla nostra casa editrice Nuova Immagine; libro che tra l’altro è stato portato al Salone del Libro di Torino 2015 grazie a Toscanalibri http://www.toscanalibri.it/ e alla Regione Toscana

http://nielibrionline.it/archeologia/1599-il-mare-inquieto-della-quiete.html

Il Mare Inquieto della Quiete Una Storia degli Etruschi
Il Mare Inquieto della Quiete Una Storia degli Etruschi

Bluetrusco si affianca al progetto “Notti dell’archeologia” della Regione Toscana ed è la prima rassegna dedicata esclusivamente al mondo degli Etruschi. Proporrà una serie di incontri, escursioni, spettacoli e laboratori, convegni, degustazioni e concerti; avrà inoltre come media partner la rivista “Archeo”, famoso periodico mensile edito dalla De Agostini e dedicato al mondo dell’archeologia.

Bluetrusco. In viaggio con gli Etruschi di ieri e di oggi
Bluetrusco

La Nuova Immagine Editrice sarà protagonista di Bluetrusco e non semplice spettatrice.

  • Domenica 5 Luglio alle ore 17 ci sarà la presentazione de “Il mare inquieto della quiete. Una storia degli Etruschi” di Giuseppe M. Della Fina e Andrea Zifferero: letture di Camillo Zangrandi.
  • Sabato 18 Luglio alle 17 “La prima traduzione italiana di Città e necropoli dell’Etruria” di George Dennis. Dialogo tra Christopher Smith,Andreas M. Steinere Giuseppe M. Della Fina, con letture di David Riondino.
Nuova Immagine Editrice
Nuova Immagine Editrice

Saranno allestite inoltre ben 4 mostre durante la manifestazione Bluetrusco: “Mulax” a cura di Anthony Tuck professore della della Massachusetts University Amherst; “I Nuovi Etruschi” a cura di Luciana Petti; “Sotto il Cielo di Murlo” a cura di Fabio Cappelli; “Le vigne degli Etruschi” a cura di Andrea Ciacci docente presso l’Università di Siena e autore del libro da noi edito “Senarum Vinea Il paesaggio urbano di Siena. Forme di recupero e valorizzazione dei vitigni storici“

http://nielibrionline.it/archeologia/1568-senarum-vinea.html

e curatore dei taccuini dell’ILEAI

http://nielibrionline.it/119-i-taccuini-dellileai

Senarum Vinea
Senarum Vinea

A Bluetrusco verrà organizzata anche una fiera libraria, animata dalla partecipazione di numerose case editrici, tra le quali non poteva mancare la nostra che è specializzata appunto in archeologia e soprattutto etruscologia.

Nel ricco programma dell’iniziativa voluta dal Comune di Murlo, in collaborazione con le associazioni locali, la Fondazione Musei senesi, la Soprintendenza per i Beni archeologici, Associazione Culturale Murlo, Proloco Murlo, Archeo con il coinvolgimento di Università e importanti istituzioni internazionali, ci teniamo a segnalare le conferenze tenute da Maurizio Bettini “Fondare una città: gli Etruschi, i Romani e la costruzione del mondo” che si terrà il 3 luglio alle ore 18; Giovannangelo Camporeale “La genesi della civiltà etrusca: risorse del suolo e del sottosuolo” il 4 luglio alle ore 17; il dialogo tra Vincenzo Bellelli e Alberto Piazza, “Sulle origini degli Etruschi” il 10 luglio alle ore 17 seguito dalla conferenza di Franco Cambi “Paesaggi dell’Etruria antica alle ore 22.
Inoltre si ricordano l’incontro tra Susanna Sarti e Giulio Paolucci su Archeologia e musica. Reperti, immagini e suoni dal mondo antico (11 luglio, ore 17,00); la giornata di domenica 12 luglio dedicata alla figura di Ranuccio Bianchi Bandinelli con la partecipazione, tra gli altri, di Marcello Barbanera; la due giorni (18-19 luglio) dedicata alla pubblicazione della prima edizione integrale italiana di Città e necropoli dell’Etruria di George Dennis (Nuova Immagine Editrice) con la partecipazione, tra gli altri, di Crístopher Smith e Andreas M. Steiner. Infine le conferenze La coltivazione della vite e del vino in Etruria di Andrea Ciacci (25 luglio, ore 17,00) e Francesca Ceci, Il banchetto in Etruria: uno sguardo sulla vita dell’aristocrazia (1 agosto, ore 17,00).

 

Informazioni e prenotazioni

Simone Marrucci 3489002057

Eleonora Lillo 3489003563

Al link sottostante il programma completo del Festival Bluetrusco:

http://www.bluetrusco.land/

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