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Evitare le code ad Expo si può! Ecco come

Evitare le code ad Expo: quando i viali sono un vero ingorgo le scelte diventano importanti

C’è chi, per riuscire a vedere a Expo i padiglioni oggetto del desiderio, si presenta ai blocchi di partenza con largo anticipo. Ma non è un modo efficace per evitare le code ad Expo. E quando alle 9 si spalancano i cancelli Est di Roserio e quelli Sud a Cascina Merlata (le due porte che aprono un’ora prima delle altre a Ovest chiamate Fiorenza e Triulza), inizia a correre. Una gara per conquistare la testa della fila di fronte ad alcuni spazi come Giappone, Emirati Arabi o Palazzo Italia. Ma c’è anche chi non vuole investire buona parte del viaggio facendo la coda e programma un itinerario alternativo alle strutture top prese d’assalto. Ecco i consigli per evitare le code ad Expo e per riuscire a vivere al meglio l’Esposizione Universale last minute. E due diverse strade, per i visitatori che hanno più tempo a disposizione e per quanti, invece, sbarcano a Milano soltanto per poche ore. In questo articolo vi spieghiamo come evitare le code ad Expo.

Expo
Ecco come evitare le code ad Expo

Non tutti i giorni sono uguali

Il sabato, ormai, è una vera e propria giornata da “bollino nero”. È allora, quando il popolo di Expo arriva a toccare punte da 250mila persone, che il Decumano si trasforma in un’autostrada durante l’esodo estivo. Anche se le presenze salgono in modo significativo per tutto il fine settimana. E, con la ripresa delle gite scolastiche, persino il lunedì è diventato affollato. Occhio al calendario, quindi. Ma anche all’orologio. Cercate un giorno infrasettimanale per evitare le code ad Expo.

Da non mancare

Una delle tappe considerate imperdibili è il Padiglione Zero. Ha un compito: raccontare il rapporto tra l’uomo e il cibo tra scenografie monumentali, statue iperrealiste di animali, muri di spezie e filmati. Impossibile non partire da qui. Ma attenzione. È la prima struttura che si incontra quando si arriva dalla metropolitana e dal treno e nelle prime ore del mattino la coda può essere più lunga. Stessa scena attorno alle 18, quando le porte si (ri)aprono per chi ha un biglietto serale da 5 euro. Andate al Padiglione Zero, è un buon modo per evitare le code ad Expo.

Il bivio

Da qui in poi le strade possono dividersi. Perché tanti non rinunciano a vederla, una delle attrazioni circondate perennemente dai serpentoni. Per Palazzo Italia come per gli Emirati Arabi bisogna mettere in conto circa due ore e mezzo di attesa; molto di più per il Giappone, dove si sono toccate anche sette ore. Tra i padiglioni più richiesti ci sono Germania e Kazakistan: nel primo, con in mano una sorta di cartoncino “magico” che fa animare schermi e installazioni, la visita è simile a quella di un piccolo museo scientifico; nel secondo si assiste anche a uno spettacolo con tanto di occhiali tridimensionali. Nei padiglioni più gettonati è impossibile evitare le code ad Expo, potete però recarvi al vostro padiglione preferito non appena aprono i cancelli di Expo; così facendo dimezzerete una fila.

C’è fila e fila

Non tutte le code, però, sono uguali. Un modo per evitare le code ad Expo è scegliere la coda giusta. In alcuni casi non bisogna farsi scoraggiare. Basta osservare come si muovono i vari blocchi di persone. Scorrono abbastanza velocemente, ad esempio, le file per scoprire l’alveare tecnologico della Gran Bretagna, per la Francia o il bosco dell’Austria, per la Colombia, la Cina, il Qatar o l’Azerbajan, per il Kuwait o per Israele. Il fascino di Corea e Angola.
Per chi ama gli spettacoli ad alto grado tecnologico c’è la Corea che, tra ologrammi ed effetti speciali, racconta i segreti della cultura alimentare hansik. La scoperta dell’Angola può riservare sorprese, come accade per il vicino Barhain: un giardino botanico racchiuso in un elegante labirinto.

Expo 2015 Padiglione Brasile
Expo 2015 Padiglione Brasile

La rete del Brasile

Seguendo la rotta dei giganti si possono anche imboccare strade “laterali”, però, o decidere di vivere l’esperienza in modo parziale. Per salire sulla rete del Brasile, per dire, la coda è obbligatoria. Ma si può visitare soltanto la mostra – c’è anche un piano dedicato all’arte – che spiega come il Brasile stia producendo cibo per il mondo.

Guardare da fuori

Perché una strategia può essere quella: passeggiare lungo il Decumano per respirare un po’ di aria di Expo, ammirando le architetture dall’esterno. Dal campo verticale di Israele coltivato goccia a goccia alla parete di legno intrecciato del Giappone costruita senza neppure un chiodo, dalla Thailandia che sorge come il cappello tradizionale dei coltivatori di riso ai semi della foresta tropicale della Malesia, dal tempio del Nepal alle colonne di bambù del Vietnam. Nel caso dell’Italia, poi, non c’è solo Palazzo Italia: il padiglione si estende per tutto il Cardo, tra gli spazi delle regioni, quello dell’Unione Europea e quello di Confindustria.

La rivincita dei “villaggi”

Con l’arrivo della grande folla, sono stati i cluster a vivere una vera e propria rivincita. Sono i villaggi collettivi dove gli Stati si mettono in mostra a seconda degli alimenti che producono. Dalle pareti a specchio del padiglione del riso che riflettono vere coltivazioni a quello del cacao, dagli edifici dedicati alla frutta a quelli in cui si possono conoscere e annusare le spezie. E poi il cluster dei cereali e, nella parte Nord Est del sito le isole, le zone aride e il Mediterraneo. A ogni stazione, si possono ammirare le mostre di grandi fotografi che hanno interpretato attraverso le immagini le diverse filiere.

Expo 2015: Albero della Vita
Expo 2015: Albero della Vita

Viva il caffè

Se vuoi evitare le code ad Expo, eccolo un tour alternativo. Con Illy, sponsor ufficiale dello spazio del caffè, che offre la possibilità (sei gli appuntamenti quotidiani) di prenotare viste guidate. E altre lezioni itineranti sono quelle degli studenti della facoltà di Agraria che animano il parco della biodiversità. Qui, tra le piante e la vegetazione italiana, dalle Alpi alla Sicilia, si può vivere un altro pezzo di Esposizione senza sgomitare. La sosta vale, come quella nel vicino padiglione di Slow Food. E dunque, anche senza stare troppo in fila, qualcosa di bello lo si può sempre trovare.

 

 

Articolo tratto da “Il Tirreno”

 

 

 

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La Cultura è il cuore dell’Europa

La Cultura è il cuore dell’Europa. Ritualità e storia dell’alimentazione attraverso l’arte italiana

La Cultura è il cuore dell’Europa. Ritualità e storia dell’alimentazione attraverso l’arte italiana: è questo il tema che farà da filo conduttore a tutte le iniziative organizzate per le “Giornate Europee del Patrimonio 2015”, in questo mese di settembre fissate per sabato 19 e domenica 20 settembre. Tema che il MiBact – il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – ha voluto condividere con quello dell’EXPO.

Giornate europee del patrimonio 2015
Giornate europee del patrimonio 2015

Come ogni anno, i luoghi della cultura statali, compresi archivi e biblioteche, hanno aderito alla manifestazione promossa, nel 1991, dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, con costi di ingresso e adattamenti negli orari variabili da istituto a istituto. Obiettivo di ogni iniziativa legata alle giornate è, da sempre, quello di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee. Si tratta di un’occasione di straordinaria importanza per riaffermare il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche della società italiana. Occasione che, come altre, il MiBACT ha colto per promuovere la progettualità elaborata dai singoli Istituti e per continuare a rafforzare lo stretto legame con i rispettivi territori e con le loro identità culturali. Com’è ormai tradizione, moltissimi i luoghi della cultura che hanno aderito a La Cultura è il cuore dell’Europa tra quelli non statali, tra i Musei civici, i comuni, le gallerie, le Fondazioni e le associazioni private. Variegata l’offerta culturale: tantissimi, infatti, gli eventi in calendario organizzati in tutte le regioni coinvolte – divulgati attraverso la pagina dedicata alle Giornate dal sito web del MiBact – a testimonianza della corale volontà di testimoniare la ricchezza e la dimensione “diffusa” del Patrimonio culturale nazionale.

Soprintendenza archeologica del lazio e dell'etruria meridionale
Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale

Anche la Nuova Immagine Editrice è interessata dall’evento La Cultura è il cuore dell’Europa. A Bolsena infatti protagonista sarà il nostro volume “Città e Necropoli d’Etruria” di George Dennis. Il Ministero Beni Attività Culturali e Turismo-Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale con il coordinamento della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e il Museo diocesano di Palazzo Orsini e la collaborazione dell’Associazione La Piccola Gerusalemme di Pitigliano, il Comune di Bolsena, il Gruppo Archeologico Velzna e altre associazioni, organizzano: apertura notturna e illuminazione straordinaria dell’area archeologica di Poggio Moscini (Bolsena-VT), il 19 settembre 2015 ore 20:00-24:00. Inoltre sarà presentata l’edizione 2016 del Master Professionale Archeologia Architettura Valorizzazione Italia-Israele organizzato dalla Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello-Ufficio Beni Culturali e dagli enti istituzionali israeliani, con la collaborazione del Ministero Italiano Beni Culturali. Sarà offerta una degustazione di prodotti tipici e uno spettacolo della Compagnia delle Lavandaie della Tuscia.

Città e Necropoli d'Etruria
Città e Necropoli d’Etruria

 

Vi elenchiamo qui l’intero programma de La Cultura è il Cuore dell’Europa.

La Cultura è il cuore dell’Europa

Ritualità e storia dell’alimentazione attraverso l’arte italiana
In onore delle Acque, fonte di vita, e del Vino, che genera estasi

19 SETT 2015 ORE 20.00 / 24.00 SITO ARCHEOLOGICO DI POGGIO MOSCINI (Bolsena)

APERTURA SERALE STRAORDINARIA

>> ore 20.00 // Ritrovo dei partecipanti.

>> ore 20.15 // Visita all’area archeologica in notturna guidata dall’archeologo della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, Enrico Pellegrini.

>> ore 21.00 // “Era una giornata meravigliosa quando arrivai. George Dennis, un archeologo inglese dell’Ottocento a Bolsena”, Giuseppe M. Della Fina, Fondazione per il Museo C. Faina.

>> ore 22.00 // Presentazione del progetto culturale Italia Israele e, nello specifico, del Master Professionale “Archeologia, Architettura e Valorizzazione” che si terrà parte in Italia (Bolsena, Pitigliano) e parte in Israele.

++ allestimento temporaneo di luce curato dall’architetto Giorgio Della Longa con prodotti SIMES in collaborazione con Luce&Co.

++ all’interno del foro dell’area archeologica Degustazione di prodotti della gastronomia locale ed ebraica.

++ presso ninfeo dell’area archeologica Spettacolo “Canticolava” de La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia.

++ Coordinamento a cura di Barbara Fiorini e della direzione Museo Palazzo Orsini, Pitigliano.

INGRESSO GRATUITO

Evento Legato a Expo 2015

La cultura è il cuore dell'Europa - Bolsena
La cultura è il cuore dell’Europa – Bolsena

 

 

 

 

 

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La NIE al Toscana Fuori Expo

Toscana Fuori Expo La Nuova Immagine Editrice sarà presente con ben 3 libri


“Toscana fuori Expo Milano 2015”
, dal 21 al 26 luglio anche le Terre di Siena saranno protagoniste all’Esposizione Universale con “Terre del buon vivere per un futuro sostenibile”. Una settimana di incontri, degustazioni ad arte, scuole di cucina, cene a tema che vedranno protagonisti storie di imprenditori di successo, eccellenza e luoghi del territorio, che vuole essere soprattutto un invito a visitare le Terre di Siena. Questa mattina ne parleranno il presidente della Camera di Commercio di Siena, Massimo Guasconi, assieme al delegato della Giunta Camerale all’Expo Daniele Pracchia, il presidente della Provincia di Siena Fabrizio Nepi, nel corso della presentazione dell’iniziativa dedicata alla promozione del territorio senese e dei suoi prodotti di eccellenza.  A Milano dunque terrà banco per una settimana l’evento “Terre di Siena, terre del buon vivere per un futuro sostenibile” che si svolgerà al fuori Expo, nel centro del capoluogo lombardo, a pochi
passi da piazza Duomo, e anche la Nuova Immagine Editrice grazie a ToscanaLibri sarà presente con i propri lavori.

Veduta di Siena - Foto di Sara Buiarelli
Veduta di Siena – Foto di Sara Buiarelli

Dal 21 al 26 luglio, nello spazio Toscana fuori Expo, (http://www.expotuscany.it/toscana-fuori-expo-2015/ ) messo a disposizione da Regione Toscana e da Toscana Promozione, ci saranno incontri, degustazioni, scuole di cucina, ma non mancheranno anche iniziative di promozione del territorio che metteranno Siena e le sue terre al centro dell’attenzione. L’iniziativa consente una visibilità straordinaria per il territorio senese. La Camera di Commercio di Siena si è mossa con successo e ha portato avanti questo progetto con la collaborazione della Provincia di Siena, dei Comuni del territorio, delle associazioni economiche di categoria e con il fondamentale sostegno di Banca Mps, Chianti Banca, Banca Cras ed Acquedotto del Fiora. Il presidente dell’ente camerale senese, Massimo Guasconi, ha subito ringraziato chi ha creduto in questa possibilità: “Senza il sostegno delle banche tutto questo non sarebbe stato possibile”, ha sottolineato ieri mattina. Cibo, qualità, eccellenze,ambiente e sostenibilità saranno i filoni principali degli incontri e delle iniziative che si svolgeranno a Milano.
Il calendario degli eventi è ampio e variegato. “Ed il territorio – continua Guasconi – si è presentato unito, compatto e convinto a questo appuntamento. Crediamo che potremo puntare su una buona presenza ed un buon afflusso di visitatori. Andremo ad Expo per far conoscere ancora meglio un territorio che è comunque già ampiamente conosciuto ed apprezzato. Vogliamo creare un meccanismo che generi interesse verso le nostre terre e che si traduca successivamente anche in un numero crescente di presenze nell’area senese e naturalmente anche nell’acquisto dei prodotti senesi. Nella realizzazione del programma abbiamo cercato di rappresentare e dare spazio a tutte le aree della provincia e anche ai vari prodotti dell’enogastronomia, dall’olio al vino, dai salumi ai formaggi, senza naturalmente dimenticare il mondo della cultura e dell’arte”.

Toscana Fuori Expo
Toscana Fuori Expo

La Nuova Immagine Editrice sarà presente con ben tre volumi al Toscana Fuori Expo

Falsi di gusto Da Petronio Arbitro a Camilleri. Quindici racconti alla maniera di invitano alla grande cucina senese – Autore: Vincenzo Coli & Gianluca Biscalchin http://nielibrionline.it/home/1601-falsi-di-gusto.html

Senarum Vinea Il paesaggio urbano di Siena. Forme di recupero e valorizzazione dei vitigni storici – Autore: Andrea Ciacci e Myriam Giannace http://nielibrionline.it/archeologia/1568-senarum-vinea.html

Archeologia della produzione e dei sapori Nuovi percorsi di ricerca in Etruria – Autore: Andrea Ciacci e Andrea Zifferero http://nielibrionline.it/i-taccuini-dellileai/1537-archeologia-della-produzione-e-dei-sapori.html

Siena sarà tra le città protagoniste a Milano, in occasione della settimana riservata alle Terre di Siena nello spazio Toscana Fuori Expo. Oggi e domani nei Chiostri dell’Umanitaria, a pochi passi dal Duomo, il Comune di Siena ‘calerà i suoi assi’ presentando a una platea nazionale alcuni dei suoi progetti strategici nel campo dell’arte, del green e dello slow tourism. Tra i momenti clou, a cui Siena parteciperà c’è la firma della ‘Carta di Milano’, prevista alle ore 18. A sotto scrivere il documento in rappresentanza di tutta la provincia ci saranno i quattro sindaci delle città patrimonio dell’Unesco: Bruno Valentini, sindaco di Siena; Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano; Francesco Fabbrizzi, sindaco di Radicofani e Fabrizio Fé, sindaco di Pienza. Insieme a loro anche il presidente della Provincia di Siena, Fabrizio Nepi. Alle ore 19 si parlerà di Via Francigena, esplorando gli angoli più suggestivi del cammino nelle Terre di Siena,attraverso i racconti e gli aneddoti di chi ha percorso, passo dopo passo, l’intero itinerario.
La giornata di domani si aprirà alle ore 18 con una tavola rotonda su mobilità e turismo sostenibile a Siena. Stefano Maggi, assessore al traffico del Comune di Siena parlerà delle best practice di mobilità sostenibile. Alle ore 19 saranno presentati i progetti, gli eventi e le iniziative di Siena Capitale italiana cultura 2015, tra cui la mostra dal titolo “La Maestà, le Contrade: ori di Siena” dell’artista – orafo Diego Percossi Papi, ospitata al Museo Civico di Siena. Alle ore 21 spazio alla suggestione e alla grande musica con la presentazione della rassegna invernale “Sette Note per Sette Notti” che, ogni giovedì dal 5 novembre al 17 dicembre, si svolgerà all’interno del Museo civico di Siena, unendo arte, enogastronomia e musica.

 

 

 

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Le vie del vino e le vie del sale

Experience Etruria e le Vie del Vino e le Vie del Sale

Il progetto Experience Etruria conta di ben 4 percorsi multisensoriali per scoprire il mondo degli etruschi: le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi! http://news.nielibrionline.it/experience-etruria/ 

In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie del Vino e le Vie del Sale.

Experience Etruria
Experience Etruria

http://www.experiencetruria.it/

Perché le vie del vino e le vie del sale?
In tutte le sue declinazioni di gusto, colore e aroma, il vino era per gli Etruschi un vero nettare sacro, caro al dio Fufluns -il greco Dioniso- e al suo corteggio di Satiri e Menadi, che, bramosi del prelibato succo, ne ricevevano il dono dell’estasi e della liberazione dei sensi. Versato in abbondanza nei sontuosi simposi aristocratici, il vino era la bevanda dei principi, succo pregiato connesso al carisma e al prestigio, nei banchetti dei vivi così come nei pasti solenni celebrati in onore dei defunti di rango. Scorreva copioso anche nelle libagioni sacre, offerte in occasione dei sacrifici alle divinità.

Prodotto in Etruria, o acquistato a Oriente, specialmente in Grecia, il vino viaggiava per mare o acque interne, gelosamente conservato in anfore capienti e il suo commercio, attraverso l’intero Mediterraneo, rappresentava una delle attività più rilevanti e produttive dell’economia antica.

Il sale era una materia ancora più preziosa: permetteva infatti di conservare e quindi immagazzinare i cibi deperibili, specialmente pesce e carne; veniva utilizzato nella preparazione di alcuni alimenti, come il formaggio, nella cottura dei cibi, come insaporitore, nell’allevamento degli animali, specialmente ovini, in medicina per le sue proprietà disinfettanti e, infine, nei sacrifici religiosi, dove serviva a purificare, simbolicamente, la vittima prima dell’immolazione.

La grande varietà di usi e lo stretto legame con attività fondamentali per il sostentamento umano rendevano il sale un elemento estremamente prezioso, un oro bianco che, dai luoghi di produzione sulle coste, viaggiava verso le aree interne su percorsi commerciali di vitale importanza.

Le Vie del VIno e del Sale
Le Vie del VIno e del Sale

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Cerveteri a Tarquinia

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Cerveteri a Tarquinia

Gli splendori della civiltà etrusca in un territorio ferace, da sempre ricco di viti e oggi terra dei vini Cerveteri DOC, Tarquinia DOC e IGT Costa Etrusco-Romana

CERVETERI e la magnifica necropoli etrusca della Banditaccia, sito UNESCO, con l’impressionante distesa di tumuli funerari, luogo di scoperta di ricchi corredi con oggetti da banchetto, oggi al Museo Nazionale Cerite. La Tomba dei Rilievi con i sorprendenti utensili etruschi di uso quotidiano, tra cui un mestolo da usare nel simposio per la mescita e il consumo del vino, una brocca, una coppa, tutti plasmati nello stucco con maestria e posti a decorare pareti e pilastri.

SANTA SEVERA e i resti suggestivi di Pyrgi, antico porto di Caere (Cerveteri) e sede di un celebre santuario, perché i commerci, anche quello del vino, erano posti sotto la protezione della divinità. L’imponente Castello e Il Museo del Mare e della Navigazione Antica, con l’esposizione di numerose anfore vinarie, con cui la preziosa bevanda viaggiava per tutto il Mediterraneo.

TARQUINIA, il Museo Archeologico Nazionale e l’imperdibile necropoli dei Monterozzi, sito UNESCO, con le straordinarie tombe dipinte: la Tomba dei Leopardi, ad esempio, con i commensali intenti a sorseggiare vino dalle loro coppe e ad ammirare lo spettacolo di musici e danzatori, immersi in un ameno paesaggio di ulivi. Sulla costa, a TARQUINIA LIDO, presso la foce del Marta, i resti di Gravisca, l’antico santuario e porto etrusco della ricca Tarquinia, snodo delle più importanti rotte commerciali mediterranee. Poco più a Sud l’incantevole riserva naturale delle Saline, probabilmente già sfruttate agli albori della civiltà etrusca, ora caratterizzate dalle grandi vasche dell’impianto papale, dall’eclettico borgo operaio ottocentesco e dal peculiare ecosistema umido salmastro.

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Grosseto a Chiusi

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Grosseto a Chiusi

GROSSETO è il punto di partenza di un percorso attraverso il vino della Maremma, già intensamente coltivata a vite in epoca etrusca. Le antiche città di VETULONIA e ROSELLE, le cui necropoli hanno restituito corredi ricchi di oggetti raffinati espressamente dedicati al banchetto e al consumo rituale del vino: coppe, brocche, calici, attingitoi conservati nel Museo Archeologico e d’Arte della Maremma a Grosseto e nel Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia a CASTIGLIONE DELLA PESCAIA.

SCANSANO e Il Parco Archeologico di Ghiaccio Forte, insediamento etrusco fortificato, che conserva ancora, in una delle sue antiche case, una cucina e un ambiente destinato a dispensa. Il Museo della Vite e del Vino, teatro di un affascinante racconto del territorio nel segno della pregiata bevanda, dall’antichità alla produzione attuale del celebre Morellino di Scansano DOC si apre per le vie del vino e le vie del sale.

PITIGLIANO e SORANO con il Parco Archeologico “Città del Tufo” e i suoi spettacolari paesaggi rocciosi, modellati dalla natura e dalla mano dell’uomo, con le necropoli etrusche scolpite nella roccia tenera, fuse con la macchia circostante e incastonate, come gioielli, tra le colline coperte di viti, da cui nascono vini pregiati quali il Sovana DOC e il Bianco di Pitigliano DOC. Le vie del vino e del sale per eccellenza!

ORVIETO, detta dai Greci Oinarea, “dove scorre il vino”, perfetta per le vie del vino e le vie del sale. L’Anello della Rupe e le viti maritate, che crescono ancora abbracciate agli alberi, in un “matrimonio” che risale già all’epoca etrusca. Le tombe etrusche Golini e Hescanas a Porano e le loro spettacolari pareti dipinte, visibili in parte in loco e in parte nel Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, con le sorprendenti scene di cucina etrusca. Il museo “Claudio Faina”. Il santuario di Campo della Fiera e il culto di Dioniso, dio del vino. La “Strada dei Vini”, attraverso le pittoresche zone di produzione dell’Orvieto DOC e del Rosso Orvietano DOC.

Per le vie del vino e le vie del sale, possibile estensione a CASTIGLIONE IN TEVERINA, con MUVIS, il Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari, sede di un coinvolgente viaggio multisensoriale nel vino inteso come patrimonio culturale dell’umanità.

La fascia collinare tra SAN CASCIANO DEI BAGNI, CHIUSI e MONTEPULCIANO, ricca di uva già in antico e plasmata nei secoli dalla mano dell’uomo, oggi area di produzione di vini pregiati si presta perfettamente all’itinerario le vie del vino e del sale: le DOCG Chianti, Chianti Colli Senesi, Vino Nobile di Montepulciano e le DOC Rosso di Montepulciano e Orcia. I segni lasciati dall’uomo nel popolare e modellare questo territorio, custoditi nel Museo Civico di Montepulciano e nelle Stanze Cassianensi di San Casciano dei Bagni. Il Museo Civico Archeologico di SARTEANO e le impressionanti scene della Tomba della Quadriga Infernale con i defunti distesi a banchetto in un aldilà oscuro dominato dal terribile carro demoniaco e dalla sua nube nera. CHIUSI e il suo Museo Archeologico Nazionale con le celebri urne cinerarie con il defunto a banchetto.

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per Vie del Vino e le Vie del Sale

Itinerari Experience Etruria
Itinerari Experience Etruria

Le vie del vino e le vie del sale sono il percorso ROSSO

Mostre Diffuse Experience Etruria
Mostre Diffuse Experience Etruria

Le vie del vino e le vie del sale: un itinerario indispensabile per gli amanti del vino e degli etruschi.

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Le vie dell’acqua

Experience Etruria e le Vie dell’Acqua

Experience Etruria è un progetto culturale che volge ad immergere il turista nel mondo degli etruschi. Il progetto prevede anche 4 percorsi multisensoriali che prendono il nome di le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi!
http://news.nielibrionline.it/experience-etruria/ 

In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie dell’Acqua.

 

Experience Etruria
Experience Etruria

Perché le vie dell’acqua?
L’acqua è la risorsa naturale per eccellenza, l’oro blu, da sempre condizione imprescindibile per l’esistenza, lo sviluppo e la prosperità del pianeta e degli uomini che lo abitano. Per gli Etruschi, oltre che una fonte di nutrimento diretta, l’acqua, conservata, convogliata e regimentata, permetteva la coltivazione dei cereali, degli alberi da frutto e di tutti i prodotti buoni della terra. Avvolta da un’aura sacra, era venerata presso fonti e sorgenti, abitate da divinità guaritrici, che curavano o assicuravano a uomini e donne il dono della fertilità. Ma era anche un’importante via di comunicazione e commercio, solcata da imbarcazioni di ogni tipo, su mari o fiumi. E infine, adagiate sul confine leggero tra il mondo del sacro e la sfera salutare, le acque termali, di cui l’Etruria era così abbondante, prodigi misteriosi della natura, offrivano agli uomini il modo più dolce per lenire le fatiche del corpo e della mente. http://www.experiencetruria.it/

Le Vie dell'Acqua
Le Vie dell’Acqua

 

LE VIE DELL’ACQUA: Da Chiusi a Tarquinia

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Chiusi a Tarquinia

CHIUSI e il Museo Civico La città sotterranea: il labirinto di cunicoli scavato in epoca etrusca per il drenaggio, la decantazione e la raccolta delle acque dell’antica Chiusi. Il Sentiero della Bonifica che, nel cuore della Val di Chiana, attraversa le terre dell’antica palude. I chiari di CHIUSI e MONTEPULCIANO, che della stessa palude, sono incantevole memoria. Le preziose sorgenti termali di SARTEANO e SAN CASCIANO DEI BAGNI.

ORVIETO e il dedalo di grotte e cunicoli di Orvieto Underground, viscere profonde della rupe cittadina. Il sorprendente palinsesto storico-archeologico dei sotterranei della Collegiata dei Santi Andrea e Bartolomeo. Il percorso ipogeo di Pozzo della Cava, con gli ingegnosi apprestamenti idraulici di epoca etrusca. Il celebre pozzo di San Patrizio, opera ambiziosa e sapiente, vòlta a raggiungere, nelle profondità della rupe, l’acqua preziosa della falda.

Il Museo Naturalistico di LUBRIANO, punto di partenza del “Percorso delle acque, dei fiori, dei frutti e delle erbe mangerecce”, diretto al cuore della Valle dei Calanchi, impreziosita dal borgo incantato di Civita di BAGNOREGIO.

BOLSENA e il suo lago vulcanico, il più grande d’Europa, detto “il lago che si beve”, per le sue acque limpide e pulite. L’area archeologica di Poggio Moscini e il Parco Naturalistico Archeologico di Turona.

VITERBO e il suo ricco bacino idrominerale e idrotermale, tra i più copiosi in Italia, fonte di calde acque dalle straordinarie proprietà terapeutiche, già note agli Etruschi, che sgorgano e zampillano in mille sorgenti naturali. Il Bullicame, la più famosa di queste, con le acque sulfuree che, da un profondo cratere, sgorgano in una caldara già citata da Dante nel XIV canto dell’Inferno.

TUSCANIA e la sua riserva naturale, scolpita da solchi e forre in un paesaggio incantevole in cui scorrono il fiume Marta, unico emissario del Lago di Bolsena, e i suoi affluenti, lambendo splendide testimonianze etrusche, nascoste nella ricca vegetazione, come la suggestiva Tomba a casa con portico.

TARQUINIA e l’acqua immaginata dagli Etruschi nelle celebri tombe dipinte della Necropoli dei Monterozzi, come la Tomba della Caccia e della Pesca con il suo paesaggio marino di pesci e uccelli acquatici o la Tomba dei Demoni Azzurri con le oscure acque dell’Acheronte, il fiume dei morti. Il delicato ecosistema palustre della Riserva naturale delle Saline, a TARQUINIA LIDO dove il Marta e il Mignone sfociano nel Mar Tirreno.

LE VIE DELL’ACQUA:  Da Grosseto a Bolsena

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Grosseto a Populonia

GROSSETO e CASTIGLIONE DELLA PESCAIA, moderne eredi delle città etrusche di ROSELLE e VETULONIA, anticamente poste a controllo del sistema lagunare salmastro che, pur proteggendole, le metteva in comunicazione con il mare. Il Parco Naturale della Maremma alla foce dell’Ombrone, presso ALBERESE, con il suggestivo paesaggio palustre sacro alla dea Diana. L’Oasi WWF di ORBETELLO, la più importante laguna del Tirreno, crocevia delle rotte migratorie di migliaia di uccelli. 

MANCIANO e il Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora. Le celebri acque termali sulfuree di Saturnia, già note agli Etruschi, nelle loro incantevoli piscine naturali, nate, secondo il mito, da un fulmine scagliato da Zeus. Il Museo Archeologico di Saturnia.

FARNESE e la riserva naturale della Selva del Lamone, con la sua foresta magica e aspra, le sorprendenti cascate e la fortezza etrusca di Rofalco. Il sito protostorico di Sorgenti della Nova e gli antichissimi oggetti da esso provenienti, conservati nel Museo Civico Archeologico “F. Rittatore Vonwiller”.

Di nuovo a BOLSENA, sulle sponde del “lago che si beve”.

LE VIE DELL’ACQUA:  Da Orvieto a Veio

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Orvieto a Veio

Il percorso del TEVERE, fiume sacro ai destini di Roma, con le sue bionde acque che da ORVIETO scendono verso il mare, passando da BOMARZO con i suoi enigmatici monumenti rupestri celati dai boschi, CIVITA CASTELLANA, l’antica Falerii capitale del popolo dei Falisci, CAPENA, custode dell’antico santuario di Lucus Feroniae, sacro alla dea fertile delle acque pure e sorgive, e infine, ormai alle porte di Roma, il Parco naturalistico di VEIO, che cela i resti suggestivi della città etrusca, tra le più antiche e potenti, che contese fieramente a Roma il dominio sulla foce del Tevere e le sue saline.

 

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per le vie dell’acqua

Itinerari Experience Etruria
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Experience Etruria

Etruschi in primo piano grazie a “Experience Etruria“, il progetto che coinvolge 17 comuni di Lazio, Umbria e Toscana, finalizzato ad attrarre nella “terra di mezzo” i visitatori dell’Expo di Milano. Experience Etruria proporrà una totale immersione nel mondo degli etruschi con 4 percorsi sensoriali tra natura e storia, mostre ed eccellenze del territorio dell’Etruria. E per la Tuscia viterbese si apre un’inedita occasione di promuovere il suo patrimonio storico, grazie a otto “mostre diffuse” organizzate dalla soprintendenza per l’Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale diretta da Alfonsina Russo.

Viterbo ed Orvieto sono le città di riferimento del progetto Experience Etruria alle quali si sono aggiunte Cerveteri, Tarquinia, Tuscania, Bolsena, Montalto di Castro, Canino, Grosseto, Manciano, Scansano, Castiglione della Pescaia, Chiusi, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Montepulciano e Murlo.

www.experiencetruria.it 

Experience Etruria
Experience Etruria

Ecco elencate qui di seguito alcune mostre che prenderanno vita grazie al progetto Experience Etruria.

Il Museo Archeologico di Tarquinia, propone “Il mare si fa oro. Eracle e il sale”, con l’esposizione di un ricco corredo di metalli per la cottura delle carni “insaporite” con il sale ed usate nel banchetto. La mostra insisterà su tre elementi: Eracle, il sale e la cucina, l’allevamento degli animali. Saranno dunque in esposizione vasi figurati con il tema di Eracle da un lato, e dall’altro immagini di animali da allevamento. Altri oggetti legati alla cucina e al banchetto completeranno il quadro. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre.

Al Museo Archeologico Nazionale di Vulci (Castello dell’ Abbadia, dal 4 giugno), in rassegna “Frutti d’oro e d’argento. La spiga e l’ulivo”, con l’obiettivo di far affiorare l’aspetto reale e simbolico dell’uso di questi prodotti. Gli ingredienti base nell’antichità erano la spiga l’ulivo i cereali e l’olio, ma erano anche i simboli della condizione umana rispetto al mondo sacro. Il percorso prevede l’esposizione di manufatti che mostrino i vari aspetti dell’uso dell’olio nell’età antica: produzione e distribuzione, alimentazione, illuminazione e la creazione di profumi. (Scopri di più su Vulci e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1246-vulci-canino-ischia-farnese.html )

Al Museo del Complesso di S. Francesco di Canino (4 giugno), “Cibi etruschi al microscopio”, dedicata alle scienze applicate all’archeologia, indispensabili a far luce sulla conoscenza degli antichi usi alimentari. La mostra che si terrà a Canino e che trova dimora nel bellissimo complesso di San Francesco, è dedicata alle scienze applicate all’archeologia e a quanto esse possano metterci a conoscenza sugli usi alimentari del tempo.

A Tuscania, Museo Archeologico (6 giugno), “Il paesaggio immaginario. Leoni, sfingi e ippocampi”, mostra dedicata al paesaggio antico, quello reale e mentale, popolato dagli animali, veri o fantastici, di tradizione orientalizzante, rielaborati nella scultura funeraria come nei piccoli oggetti d’uso. Sarà inoltre presente una finestra sul successo di tali iconografie, in particolare del leone, nei secoli successivi, fino al periodo medievale.              (Scopri di più su Tuscania e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1244-tuscania.html )

Al Forte Sangallo di Civita Castellana (11 giugno), “Il sacro che scorre. I riti dell’acqua” che passa in rassegna opere dei Falisci: santuari sulle sponde dei fiumi, doni votivi sul greto dei fossi, strutture idriche legate a culti particolari.

Nel capoluogo, alla Rocca Albornoz (12 giugno), la mostra “In alto i kantharoi”, con i riflettori puntati sulla celebre lastra di Acquarossa con rappresentazione di banchetto, sul kantharos della tomba della Biga, sui vasi attici della collezione Cima Pesciotti.

Lastra di Acquarossa
Lastra di Acquarossa

Ancora a Viterbo, al Museo Civico Luigi Rossi Danielli , “Gli Etruschi dal volto di pietra”, il cui tema è il paesaggio naturale con il tufo e il nenfro dei 35 sarcofagi presenti in Museo. (Scopri di più su Viterbo e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1501-orte-monte-cimino-viterbo-ferento-bomarzo-montefiascone.html )

E per finire, il Museo di Bolsena (dal 25 luglio), con una mostra sui materiali votivi del santuario di Pozzarello, in cui si svolgevano rituali in onore di divinità per il buon esito dei lavori agricoli. (Scopri di più su Bolsena e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1245-orvieto-bolsena.html )

Come preannunciato all’inizio, fulcro di Experience Etruria saranno anche i 4 percorsi multisensoriali previsti dal progetto; percorsi che saranno legati fortemente alle eccellenze agroalimentari del luogo:  le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi. Le degustazioni in programma avranno lo scopo di trasportare i turisti in un’esperienza multisensoriale che coinvolgerà tutti i sensi.

etruschi

Lungo gli itinerari di Experience Etruria saranno organizzate numerose mostre diffuse.
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma presenta fino al 31 ottobre “Nettare e ambrosia. Il cibo degli Dei”, al Museo Civico di Viterbo il già citato “In alto i kantharoi. Gli etruschi dal volto di pietra”, mentre a Grosseto al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma è in programma “La giusta misura: il simposio, l’aristocrazia, il vino in Etruria”.

Dulcis in fundo del progetto Experience Etruria, la proiezione di un film di animazione 3D che racconterà i percorsi multisensoriali insieme alla ragazza etrusca Ati già protagonista di un cartone di successo. Il film sarà presentato a fine maggio al padiglione Italia di Expo.

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