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Visitare Siena e scoprire le sue bellezze

Per visitare Siena è sufficiente camminare. Gioiello artistico-architettonico, la città del Palio è la capitale del turismo slow.

Se c’è un luogo dove ci si sente letteraimente avvolti dalla storia e dalla bellezza artistica e architettonica questo è sicuramente Siena, con i suoi capolavori d’arte, i suggestivi angoli nascosti, gli scorci mozzafiato delle sue 17 Contrade e le valli verdi che pochi conoscono. Visitare Siena è un’esperienza che soddisferà il turista da tutti i punti di vista: storico, artistico e culinario.

Visitare Siena Tramonto
Visitare Siena Tramonto – Foto di Matteo Cimardi

Per visitare Siena, basta arrivare in Piazza del Campo – simbolo della città e del suo centro storico, patrimonio Unesco dal 1995 – per ritrovarsi magicamente proiettati in epoca medievale. A dominare la Piazza, la Torre dei Mangia che svetta su Palazzo Pubblico, dove è custodito il Museo Civico, uno dei più importanti emblemi di architettura gotica del mondo. Al suo interno un suggestivo viaggio nella storia, tra volte e soffitti affrescati con opere d’arte somme di Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, Duccio di Boninsegna, Domenico Beccafumi. Opere bellissime che potrete trovare riprodotte fedelmente usando le tecniche dell’epoca dall’artista senese Marco Caratelli (per vedere le sue opere clicca qui). Proseguendo a piedi e lasciandosi alle spalle la conchiglia di Piazza del Campo, si sale lungo Via dei Pellegrini fino ad arrivare al Duomo, gioiello in stile romano-gotico e al complesso di Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali d’Europa, che nel Medioevo forniva assistenza e cure ai pellegrini diretti a Roma lungo la Via Francigena.

Siena Torre del Mangia - Foto di Matteo Cimardi
Siena Torre del Mangia – Foto di Matteo Cimardi

Visitare Siena non solo nel patrimonio storico-architettonico. Dolce e misurata, perché lontana dagli eccessi delle grandi città e con ritmi di vita a misura d’uomo, è la capitale del turismo slow e del bien vivre, da visitare in qualunque momento dell’anno perché offre sempre un nutrito calendario di eventi di enogastronomia, arte e musica.

Visitare Siena con un Trekking nella Storia, senza dimenticarsi però quello che c’è fuori dalle mura. Il Chianti, le Crete Senesi, La Montagnola sono tutti itinerari ricchi di percorsi ben segnalati grazie al Fai e al libro “Il Piacere di Camminare” (per sapere di più clicca qui)  edito da Nuova Immagine Editrice

Crete Senesi - Foto di Matteo Cimardi
Crete Senesi – Foto di Matteo Cimardi

La Via Francigena e i Bambini

II modo migliore per visitare Siena è godersi a piedi i suoi saliscendi e i suoi vicoli. Tra gli eventi slow da non perdere #SienaFrancigena, il trekking urbano promosso dal Comune di Siena lungo la Via Francigena da Porta Camollia a Porta Romana, facendo tappa al Santa Maria della Scala in Piazza Duomo. Per i più piccoli c’è Sienafrancigenakids, primo trekking urbano per bimbi e famiglie. Dal 10 dicembre 2016 al 25 febbraio 2017, ogni sabato una balia medievale racconteràla storia di Siena con tanti aneddoti e curiosità divertenti.

Per i più piccoli consigliamo i libro “Tre strani pellegrini in viaggio per la via Francigena nel territorio di Siena” -> per saperne di più clicca qui

Tre strani pellegrini per la via Francigena nel territorio di Siena
Tre strani pellegrini per la via Francigena nel territorio di Siena
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Pistoia Capitale della cultura 2017

La Capitale della cultura 2017 sarà Pistoia, preferita alla favorita Ercolano, grazie a libri e musei

Città con una prestigiosa storia lunga dall’antica Roma a oggi, Pistoia, la minore tra le “perle” delle città d’arte toscane è stata incoronata Capitale della cultura 2017. La piccola Cenerentola immersa nel cuore verde del Granducato è riuscita a scalzare rivali ben più blasonate, come Parma, Ercolano e la vicina Pisa, e incassare il contributo statale da un milione di euro.

Pistoia è la Capitale della cultura 2017
Pistoia è la Capitale della cultura 2017

Nell’annuncio ufficiale di ieri, lo stesso ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha parlato di una «vittoria a sorpresa», subito rimbalzata oltre le quattro mura di una città che conta poco più di 90mila abitanti. Almeno nelle previsioni di buona parte del mondo culturale pistoiese, il riconoscimento della commissione presieduta da Marco Cammelli doveva essere per Ercolano. E invece la commissione ministeriale ha premiato il progetto messo a punto dal sindaco, Samuele Bertinelli, con la collaborazione di una manciata di intellettuali pistoiesi e non, guidati da Giuseppe Gherpelli (ex assessore alla cultura di Reggio Emilia e manager pubblico).

Nel dossier sottoposto al ministero, Pistoia, per diventare Capitale della cultura 2017, aveva puntato molto sulla sua Biblioteca San Giorgio, fra le più grandi e fornite della Toscana, e sul ristretto ma ricco circuito museale. Fra le motivazioni per l’assegnazione del riconoscimento e dei fondi, anche un programma di eventi «in grado di reggersi sulle proprie gambe» dal punto di vista finanziario. «Un risultato straordinario – ha commentato il giovane sindaco Bertinelli, ex libraio con il pallino della filosofia, sorpreso dalla notizia nel bel mezzo di un Consiglio comunale –. L’assegnazione con un così largo anticipo ci consentirà di disporre di undici mesi per prepararci al meglio».

Per la città conosciuta dal largo pubblico soprattutto per il Festival Blues e, dai circoli culturali, per i “Dialoghi sull’uomo”, le aspettative sono per una netta impennata del turismo «di alto livello». «Ho già ricevuto decine di messaggi e un’affettuosa telefonata di congratulazioni del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Collaboreremo con lui e con tutti gli amministratori delle altre città candidate», ha sottolineato Bertinelli.

Ora Pistoia sarà conosciuta anche come Capitale della cultura 2017.

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Record di presenze nei musei italiani nel 2015

Il numero delle presenze nei musei italiani è in forte crescita. Record storico di ingressi nel 2015. Cinque milioni di visitatori in più in 24 mesi. Franceschini commenta «E’ stato il nostro anno d’oro» ECCO TUTTI I DATI

Era dal 1996 che le visite nei musei italiani non raggiungevano queste cifre. Nella riunione del Comitato permanente del turismo, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha commentato soddisfatto il record raggiunto nel 2015: «Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani».

I numeri parlano chiaro: 43 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura generando un incasso pari a 155 milioni di euro. Il Lazio è in testa: il Pantheon è stato il monumento gratuito più gettonato, mentre il Colosseo è al primo posto tra i dieci luoghi più visitati, seguito dagli scavi di Pompei e dagli Uffizi di Firenze. Il record è stato raggiunto anche grazie all’iniziativa delle domeniche gratuite che hanno coinvolto 5 milioni di persone, raddoppiando le presenze della prima edizione del luglio 2014. I tassi di crescita più elevati si sono registrati in Piemonte: oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. Nella top five piemontese rientrano il Museo Egizio (foto), con 773 mila visitatori, la Venaria Reale con oltre 555 mila, il Polo Reale con 307 mila, il Castello di Racconigi con più di 92 mila e il Castello di Agliè con oltre 51 mila visitatori.

Le presenze nei Musei Italiani aumentano
Le presenze nei Musei Italiani aumentano

I numeri dei musei italiani

Il Colosseo che segna il record assoluto, Pompei che fa numeri da kolossal e gli Uffizi, bontà loro, che mantengono intatta la fama di museo acchiappa- ubblico. Eccolo il podio della cultura italiana, che nel 2015 può vantare il suo “anno d’oro” (per dirla col ministro Dario Franceschini). I musei statali hanno attratto la bellezza di quasi 43 milioni di visitatori (42.953.137), con una crescita di 2,5 milioni rispetto al 2014. E i numeri in cultura contano. Hanno il loro peso specifico. Perché oltre a concretizzare incassi sonanti (circa 155 milioni di euro), riflettono i gusti, indagano le tendenze, magari intercettano fenomeni di massa. E il confronto di percentuali di siti e monumenti sviscera il ritmo pulsante di una società che con la cultura può davvero sperare ancora di “mangiare”.

Gli introiti dei musei italiani

Non a caso, la crescita dei visitatori e degli incassi rispetto al 2014 appare interessante: +6% i visitatori e +14% gli incassi (pari a circa +20milioni di euro). E spicca anche il dato del +4% degli ingressi gratuiti (pari a circa +900mila). Il 2014 aveva già conquistato un posto d’onore con i suoi 41 milioni di appassionati d’arte, che superavano i 38milioni del 2013. «Per la storia del nostro Paese, quello del 2015 è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani», dichiara Franceschini che ieri ha presentato il risultato al Comitato permanente del turismo, riunitosi al Collegio Romano. Numeri che sulla carta appaiono significativi anche perché, come avverte il ministro: «gli incassi torneranno interamente ai musei attraverso un sistema premiale che favorisce le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà». Franceschini ci tiene a sottolineare «una cultura italiana in controtendenza», rispetto ai dati pubblicati ieri sul quotidiano Les Echos.

Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015
Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015

Nella vicina Francia “competitor”, per esempio, i musei statali registrano un calo del 5% dei visitatori, e il Louvre segna un -6,5%. Certo, le violenze a Charlie Hebdo e l’attentato del 13 novembre hanno imposto un pesante contraccolpo. E lo spettro dell’Isis non ha risparmiato l’Italia visto che nel mese di dicembre i musei tendono a ridurre (poco al di sotto della media) il boom di crescita del 2015. La top ten dei luoghi più visitati d’Italia propone le solite conferme. Saldi ai primi cinque posti, oltre al Colosseo (6,5 milioni, +6%, che nel 2016 dovrebbe aumentare il biglietto tra 20 e 25 euro), rimangono Pompei (2,9 milioni, +12%), Uffizi (1.971.596, +2%), Gallerie dell’Accademia di Firenze (1.415.397, +6%) e Castel Sant’Angelo (1.047.326, +2,5%). Stabile al sesto posto il Circuito Boboli e Argenti, e la Galleria Borghese al nono posto. Da registrare ci sono solo gli exploit del museo Egizio di Torino, che si piazza in settima posizione scavalcando la Reggia di Venaria, e la Reggia di Caserta, che si fa spazio al decimo posto superando Villa d’Este a Tivoli. Dati in crescita con cui debuttano nel 2016 i nuovi direttori topmanager dei venti musei big divenuti autonomi. Istituzioni pronte a decollare con progetti di valorizzazione, forti dei nuovi Consigli di amministrazione. Senza dimenticare il Pantheon che si conferma il monumento gratuito più visitato d’Italia sfondando il tetto dei 7,5milioni di visitatori (1 milione in più rispetto a un anno fa).

I 10 siti più visitati durante il 2015
I 10 siti più visitati durante il 2015

I musei italiani che non ti aspetti

In questo panorama di crescita, animato anche da molte realtà più piccole (da Paestum a Castel del Monte di Adria) non vanno persi di vista i casi. Complice l’Expo di Milano, il circuito archeologico della Val Camonica che comprende il museo nazionale della preistoria e il parco nazionale delle incisioni rupestri, è cresciuto nel 2015 di oltre il 130% in termini di visitatori (52.383 ingressi) e di introiti (69.331 euro).

A L’Aquila, il Museo nazionale d’Abruzzo inaugurato lo scorso 19 dicembre per custodire le opere scampate al sisma è stato visitato durante le feste di Natale da ben 6mila persone. Buoni i dati di Matera, nel solco della sua nomina a capitale della cultura europea per il 2019. Nei 17 siti della Basilicata nel 2015 gli ingressi sono aumentati del 13% con un totale 256.770 visitatori, e +37% degli introiti. Cifre che proiettano la Basilicata sul podio dei tassi di crescita più elevati, subito dopo il Piemonte.

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Sette note in sette notti 2015

Sette note in sette notti: ogni giovedì dal 5 novembre al 17 dicembre, a Siena, al Museo Civico in Palazzo Pubblico

Ogni serata di Sette note in sette notti si apre alle ore 21.00 con un approfondimento artistico dedicato a uno dei capolavori del Museo Civico, prosegue con una degustazione di etichette del territorio, accompagnata da un prodotto tipico, e si conclude con un concerto di musica dal vivo (per maggiori informazioni www. comune.siena. it).

Sette note in sette notti, è la rassegna culturale promossa dal Comune di Siena che unisce arte, musica e enogastronomia, si ripete ogni giovedì, dal 5 novembre al 17 dicembre. Fulcro di ognuno degli appuntamenti del ‘giovedì sera’ sarà l’arte. L’arte in senso letterale, per merito delle visite guidate al Museo Civico di Siena alla scoperta di alcuni dei ‘tesori’ meno conosciuti e l’arte agroalimentare, con la degustazione e presentazione di vini Docg e Doc, uniti a prodotti IGP come panforte ricciarelli. Ogni manifestazione è infine scandita dalla musica, grazie alle performance gli alunni e i docenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Rinaldo Franci’ e della Fondazione Siena Jazz che si alterneranno sul palco.

Sette note in sette notti
Sette note in sette notti

Il programma di Sette note in sette notti

Ogni serata inizierà alle ore 21 con un approfondimento artistico, incentrato su uno dei capolavori del Museo Civico di Siena e proseguirà con la pausa di gusto, dove sarà possibile degustare una selezione particolare di etichette del territorio, accompagnata da un tipico prodotto enogastronomico. A termine dell’evento ci sarà il concerto di musica live che, ogni giovedì, vedrà alternarsi sul palco i giovani talenti e i docenti della Fondazione Siena Jazz o dell’Istituto superiore di studi musicali Rinaldo Franci.

Sette note in sette notti. L’evento organizzato dal Comune di Siena (Assessorato al Turismo e Museo Civico) all’interno di Palazzo Pubblico in Piazza del Campo, con la collaborazione per “7 note in musica” di Fondazione Siena Jazz e Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”, per “Una pausa di gusto” di Enoteca Italiana.

programma 7 note 2015 Programma Sette note in Sette notti

Informazioni e prenotazioni Sette note in sette notti

Tel. 0577 292420 – 223 – 226 (orario ufficio)
www.comune.siena.it
museocivico@comune.siena.it

E’ gradita la prenotazione

Costo biglietto: € 6

Nel caso di acquisto, contemporaneamente al primo, di altri due ingressi successivi, costo: € 4,50

Ridotto per studenti universitari: € 4.50

 

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