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Eroica al via

Eroica, la festa della bici vintage

La storia si ripete. Il fascino dell’Eroica torna a vivere domenica 4 ottobre tra le colline del Chianti. La kermesse dal sapore storico è arrivata alla sua diciannovesima edizione consecutiva. Oltre seimila iscritti sono annunciati al via della maratona d’epoca non competitiva più celebre al mondo e questi innamorati del ciclismo vintage giungeranno a Gaiole in Chianti dai cinque continenti. Con  coraggio. Con lentezza. Con dolcezza. E sopratutto per tornare a casa felici dopo una pedalata tra le valli del Chianti.

Eroica
Eroica

Parliamo dell’Eroica e dei suoi percorsi da leggenda

Lunga 200 chilometri in una sola giornata o magari più corta e in più giorni – come quelle che frotte di turisti in bici hanno eletto a loro meta. Tra paesaggi di poco mutati rispetto agli sfondi dei capolavori del Rinascimento e locande che testimoniano il mangiar bene del Belpaese. Un successo annunciato quello de l’Eroica per patron Giancarlo Brocci, per Claudio Marinangeli, Monica Licitra e per i tanti collaboratori che figurano sul cartellone e dietro le quinte di questa spettacolare «Randonnée» d’epoca. Di 46, 75, 135 e 209 chilometri gli abituali percorsi ricavati sullo sterrato delle Strade Bianche Senesi, proclamate patrimonio paesaggistico dell’umanità. I più temerari, cioè coloro che si cimenteranno sulle distanze più lunghe, partiranno da Gaiole in Chianti  alle 5 del mattino, mentre gli altri partecipanti potranno schierarsi al via fino alle 9,30. Il meteo che dovranno attendersi gli eroici si preannuncia estremamente incerto. Ma la pioggia è considerata un po’ come una manna dagli organizzatori che sognano tanto fango sui percorsi per rendere ancor più eroica la manifestazione. Percorso in un giorno con biciclette d’epoca, per metà su strade bianche, con soste di ristoro a base di salumi e ribollita. Unica vittoria: arrivare. E qui di coraggio (oltre che di allenamento) ce ne vuole. Ma non solo. Ci vuole anche la giusta lentezza. Per pedalare immersi in una natura irripetibile, per fermarsi mille volte a guardare scorci indimenticabili o per chiacchierare in uno dei posti di ristoro (tra cibo e vini, dal Chianti a Montalcino,c’è solo l’imbarazzo della scelta).

Eroica, foto di Davide Pini
Eroica, foto di Davide Pini

E se tutto questo è la sfida di un giorno, può diventare molto più facilmente il sogno dolce di una vacanza in bici. Sulle stesse strade bianche e su vie asfaltate e silenziose. Dividendo quei chilometri in più parti, portando le proprie bici o trovandole sul posto. Tutto garantito da chi della bicicletta e della sua terra ha fatto la propria passione e dai cartelli che segnano il percorso. A partire da Gaiole in Chianti per dirigersi verso Siena, le cui torri spuntano all’improvviso in mezzo ai vigneti. E da qui verso la Valdarbia. Ma prima, sosta obbligata al castello di Brolio, in mezzo ai cipressi e che affonda la sua storia fino all’XI secolo per poi divenire il regno di Bettino Ricasoli e del suo vino: visita al Castello e panorama mozzafiato. Quindi si apre lo scenario delle Crete senesi, seguendo la Val di Merse, fino alla salita verso Montalcino, tra i vigneti del Brunello. Per riscendere – in uno dei tratti più belli delle strade bianche, fino a Lucignano d’Asso – costeggiando la Val d’Orcia . E si risale ancora, a quella “terrazza panoramica” di fronte a Montalcino che è il borgo di Pieve a Salti, trasformato in una nota azienda agricola biologica con agriturismo che risponde a tutte le esigenze per chi vuole una vacanza in bici. A pochi passi (e molti metri più in basso) la storica Buonconvento, un borgo affascinante risalente al 1200 ancora chiuso dalle antiche mura, perfettamente conservato e con un museo della mezzadria imperdibile (anche per i bambini). Quindi, sulle tracce della via Francigena, si torna nelle Crete, passando per Asciano fino a Castelnuovo Berardenga, porta d’ingresso nel Chianti. L’avventura verso il punto di partenza è quasi conclusa, ma bisogna salire ancora: fatica premiata dalla bomboniera del centro storico di Radda in Chianti, con i palazzi perfettamente conservati (in quello del Comune visita obbligata alle prigioni che hanno sui muri ancora le testimonianze dei prigionieri politici del regime fascista). Un ultimo caffè, e non resta che scendere a Gaiole. Il giro è finito.

Percorso Eroica
Percorso Eroica

Le Altre Iniziative

Numerose sono anche quest’anno le iniziative collaterali, come l’inaugurazione dell’Eroica Café a Gaiole, un vero e proprio museo del ciclismo d’antan senza dubbio gradito agli appassionati del pedale che allo stesso tempo potranno gustare i prodotti tipici di una caffetteria raffinata, o come alcuni degli «Incontri e Racconti a Pedali» ascrivibili al genere della narrazione teatrale. Da giovedì a domenica il programma è davvero ricco, con le iniziative dello Spazio Bimbi in Bici, del Campo Base Eroica, della proiezione di filmati sul ciclismo, di visite al castello di Brolio, e ai pittoreschi castelli di sabbia di Leonardo da Vinci. Ma tra tutti questi eventi spiccano l’ormai tradizionale mostra-mercato scambio di biciclette e accessori d’epoca (da venerdì) e l’imperdibile Cena degli Eroici a Gaiole, con inizio alle 20 di sabato 3 ottobre.

Domenica la kermesse sulle strade bianche senesi Iscritti Gimondi, Zabel, Pablito Rossi e Barilla

Tra gli “eroi famosi” ci saranno Felice Gimondi, insieme alla sua maglia gialla di vincitore del Tour de France 1965, big del ciclismo di ieri e oggi come Erik Zabel, Carlos Sastre, spagnolo vincitore del Tour, l’australiano Brett Lancaster, lo statunitense Andy Hampsten, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 Marcello Bartalini, e, tra i non ciclisti l’indimenticabile Paolo Rossi, Paolo Barilla, Francesco Illy ed alcuni esponenti della famiglia Ferragamo. Scorrendo l’elenco degli iscritti si nota che quest’anno saranno rappresentati all’Eroica ben 66 Paesi al mondo e prima di ricordare quelli più grandi e famosi, è doveroso citare quelli piccolissimi o meno conosciuti. E’ il caso di Palau, nella Micronesia e che conta soltanto 21.000 abitanti; oppure di Antigua e Barbuda, nei Caraibi, dell’isola di Aruba al largo del Venezuela che sarà rappresentata da un baldanzoso ciclista e ancora le celeberrime Guernesey e Jersey, nella Manica, per terminare con la Georgia del Sud e le Isole Sandwich del Sud, sperdute nell’Atlantico meridionale. Ma saranno tra i 6000 eroici anche esponenti di Andorra, Liechtenstein, Isole Cayman, San Marino, Nuova Caledonia e Swaziland, unitamente a tutti i Paesi più grandi al mondo, tra i quali spiccano Australia, USA, Algeria, Canada, Messico, Brasile, Pakistan, Giappone, Sudafrica, Turchia, Angola e tutti gli stati europei. Il Paese con più iscritti è l’Italia con 3500 partecipanti, seguita da Germania (circa 500), Gran Bretagna (circa 400), Svizzera, Francia e Austria. I partecipanti più giovani hanno14 anni e sono i tedeschi Diana Ruebekeil e Jan Ole Stucke, oltre a Matteo Moroni, vero “enfant du pays” di Greve in Chianti, mentre i “meno giovani” sono tre, gli ultra ottantaquattrenni George Pohl, statunitense, il bergamasco Mario Leoni e il marchigiano Americo Severini. La presenza femminile si è attestata sulla quota ragguardevole di oltre 600 partecipanti ed è interessante verificare che circa quattromila ciclisti hanno scelto i percorsi medi (di 75 e 135 km) dell’Eroica, in mille quello più lungo di 209 km. e i rimanenti hanno invece privilegiato il percorso breve di 46km.

Foto Eroica di Nicola Zambli
Foto Eroica di Nicola Zambli

L’Eroica e la Nuova Immagine Editrice

Il rapporto fra la Nuova Immagine Editrice e L’Eroica dura ormai da molti anni. Da questo rapporto forte e stabile è stata creata una vera e propria collana dei libri de L’Eroica, che potete trovare direttamente sul nostro sito. Il libro di maggior successo è senza ombra di dubbio La Bici d’Epoca appunti per conoscere e riconoscere la bicicletta da corsa d’epoca. Gli altri libri sono rispettivamente Bottecchia al Giro di Francia volume che parla del celebre Bottecchia, vera e propria icona del ciclismo eroico, e I Cicloeroi libro che ci racconta le gesta davvero eroiche del passato, sempre sui pedali!

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Le vie del vino e le vie del sale

Experience Etruria e le Vie del Vino e le Vie del Sale

Il progetto Experience Etruria conta di ben 4 percorsi multisensoriali per scoprire il mondo degli etruschi: le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi! http://news.nielibrionline.it/experience-etruria/ 

In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie del Vino e le Vie del Sale.

Experience Etruria
Experience Etruria

http://www.experiencetruria.it/

Perché le vie del vino e le vie del sale?
In tutte le sue declinazioni di gusto, colore e aroma, il vino era per gli Etruschi un vero nettare sacro, caro al dio Fufluns -il greco Dioniso- e al suo corteggio di Satiri e Menadi, che, bramosi del prelibato succo, ne ricevevano il dono dell’estasi e della liberazione dei sensi. Versato in abbondanza nei sontuosi simposi aristocratici, il vino era la bevanda dei principi, succo pregiato connesso al carisma e al prestigio, nei banchetti dei vivi così come nei pasti solenni celebrati in onore dei defunti di rango. Scorreva copioso anche nelle libagioni sacre, offerte in occasione dei sacrifici alle divinità.

Prodotto in Etruria, o acquistato a Oriente, specialmente in Grecia, il vino viaggiava per mare o acque interne, gelosamente conservato in anfore capienti e il suo commercio, attraverso l’intero Mediterraneo, rappresentava una delle attività più rilevanti e produttive dell’economia antica.

Il sale era una materia ancora più preziosa: permetteva infatti di conservare e quindi immagazzinare i cibi deperibili, specialmente pesce e carne; veniva utilizzato nella preparazione di alcuni alimenti, come il formaggio, nella cottura dei cibi, come insaporitore, nell’allevamento degli animali, specialmente ovini, in medicina per le sue proprietà disinfettanti e, infine, nei sacrifici religiosi, dove serviva a purificare, simbolicamente, la vittima prima dell’immolazione.

La grande varietà di usi e lo stretto legame con attività fondamentali per il sostentamento umano rendevano il sale un elemento estremamente prezioso, un oro bianco che, dai luoghi di produzione sulle coste, viaggiava verso le aree interne su percorsi commerciali di vitale importanza.

Le Vie del VIno e del Sale
Le Vie del VIno e del Sale

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Cerveteri a Tarquinia

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Cerveteri a Tarquinia

Gli splendori della civiltà etrusca in un territorio ferace, da sempre ricco di viti e oggi terra dei vini Cerveteri DOC, Tarquinia DOC e IGT Costa Etrusco-Romana

CERVETERI e la magnifica necropoli etrusca della Banditaccia, sito UNESCO, con l’impressionante distesa di tumuli funerari, luogo di scoperta di ricchi corredi con oggetti da banchetto, oggi al Museo Nazionale Cerite. La Tomba dei Rilievi con i sorprendenti utensili etruschi di uso quotidiano, tra cui un mestolo da usare nel simposio per la mescita e il consumo del vino, una brocca, una coppa, tutti plasmati nello stucco con maestria e posti a decorare pareti e pilastri.

SANTA SEVERA e i resti suggestivi di Pyrgi, antico porto di Caere (Cerveteri) e sede di un celebre santuario, perché i commerci, anche quello del vino, erano posti sotto la protezione della divinità. L’imponente Castello e Il Museo del Mare e della Navigazione Antica, con l’esposizione di numerose anfore vinarie, con cui la preziosa bevanda viaggiava per tutto il Mediterraneo.

TARQUINIA, il Museo Archeologico Nazionale e l’imperdibile necropoli dei Monterozzi, sito UNESCO, con le straordinarie tombe dipinte: la Tomba dei Leopardi, ad esempio, con i commensali intenti a sorseggiare vino dalle loro coppe e ad ammirare lo spettacolo di musici e danzatori, immersi in un ameno paesaggio di ulivi. Sulla costa, a TARQUINIA LIDO, presso la foce del Marta, i resti di Gravisca, l’antico santuario e porto etrusco della ricca Tarquinia, snodo delle più importanti rotte commerciali mediterranee. Poco più a Sud l’incantevole riserva naturale delle Saline, probabilmente già sfruttate agli albori della civiltà etrusca, ora caratterizzate dalle grandi vasche dell’impianto papale, dall’eclettico borgo operaio ottocentesco e dal peculiare ecosistema umido salmastro.

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Grosseto a Chiusi

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Grosseto a Chiusi

GROSSETO è il punto di partenza di un percorso attraverso il vino della Maremma, già intensamente coltivata a vite in epoca etrusca. Le antiche città di VETULONIA e ROSELLE, le cui necropoli hanno restituito corredi ricchi di oggetti raffinati espressamente dedicati al banchetto e al consumo rituale del vino: coppe, brocche, calici, attingitoi conservati nel Museo Archeologico e d’Arte della Maremma a Grosseto e nel Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia a CASTIGLIONE DELLA PESCAIA.

SCANSANO e Il Parco Archeologico di Ghiaccio Forte, insediamento etrusco fortificato, che conserva ancora, in una delle sue antiche case, una cucina e un ambiente destinato a dispensa. Il Museo della Vite e del Vino, teatro di un affascinante racconto del territorio nel segno della pregiata bevanda, dall’antichità alla produzione attuale del celebre Morellino di Scansano DOC si apre per le vie del vino e le vie del sale.

PITIGLIANO e SORANO con il Parco Archeologico “Città del Tufo” e i suoi spettacolari paesaggi rocciosi, modellati dalla natura e dalla mano dell’uomo, con le necropoli etrusche scolpite nella roccia tenera, fuse con la macchia circostante e incastonate, come gioielli, tra le colline coperte di viti, da cui nascono vini pregiati quali il Sovana DOC e il Bianco di Pitigliano DOC. Le vie del vino e del sale per eccellenza!

ORVIETO, detta dai Greci Oinarea, “dove scorre il vino”, perfetta per le vie del vino e le vie del sale. L’Anello della Rupe e le viti maritate, che crescono ancora abbracciate agli alberi, in un “matrimonio” che risale già all’epoca etrusca. Le tombe etrusche Golini e Hescanas a Porano e le loro spettacolari pareti dipinte, visibili in parte in loco e in parte nel Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, con le sorprendenti scene di cucina etrusca. Il museo “Claudio Faina”. Il santuario di Campo della Fiera e il culto di Dioniso, dio del vino. La “Strada dei Vini”, attraverso le pittoresche zone di produzione dell’Orvieto DOC e del Rosso Orvietano DOC.

Per le vie del vino e le vie del sale, possibile estensione a CASTIGLIONE IN TEVERINA, con MUVIS, il Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari, sede di un coinvolgente viaggio multisensoriale nel vino inteso come patrimonio culturale dell’umanità.

La fascia collinare tra SAN CASCIANO DEI BAGNI, CHIUSI e MONTEPULCIANO, ricca di uva già in antico e plasmata nei secoli dalla mano dell’uomo, oggi area di produzione di vini pregiati si presta perfettamente all’itinerario le vie del vino e del sale: le DOCG Chianti, Chianti Colli Senesi, Vino Nobile di Montepulciano e le DOC Rosso di Montepulciano e Orcia. I segni lasciati dall’uomo nel popolare e modellare questo territorio, custoditi nel Museo Civico di Montepulciano e nelle Stanze Cassianensi di San Casciano dei Bagni. Il Museo Civico Archeologico di SARTEANO e le impressionanti scene della Tomba della Quadriga Infernale con i defunti distesi a banchetto in un aldilà oscuro dominato dal terribile carro demoniaco e dalla sua nube nera. CHIUSI e il suo Museo Archeologico Nazionale con le celebri urne cinerarie con il defunto a banchetto.

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per Vie del Vino e le Vie del Sale

Itinerari Experience Etruria
Itinerari Experience Etruria

Le vie del vino e le vie del sale sono il percorso ROSSO

Mostre Diffuse Experience Etruria
Mostre Diffuse Experience Etruria

Le vie del vino e le vie del sale: un itinerario indispensabile per gli amanti del vino e degli etruschi.

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