I richiedenti asilo si prenderanno cura dell’area archeologica agli scavi di Roselle : è il primo esperimento in provincia
Seguiranno dei corsi di formazione ad hoc, impareranno ad avere a che fare con il patrimonio archeologico della Maremma, si daranno da fare per tutelare e difendere la bellezza degli scavi di Roselle.
Protagonisti del protocollo che verrà firmato domani dalla Prefetta Cinzia Torraco, con il soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e i rappresentanti della Società Auxilium Vitae, Società Solidarietà è crescita, Società Uscita di sicurezza, sono i richiedenti asilo che sono stati accolti nelle strutture grossetane.

Nell’intero territorio provinciale, infatti, dall’inizio dell’esperienza di accoglienza che
risale al 2014, non sono mancate iniziative territoriali per l’impiego dei richiedenti asilo in attività socialmente utili a beneficio delle comunità locali, di volta in volta interessate (cura e manutenzione aree verdi e spazi pubblici, tipologie di attività ludico-ricreative e socializzanti in favore di persone vulnerabili).
Questa volta, i migranti si prenderanno cura degli scavi di Roselle e per svolgere quest’attività – tutta su base volontaria – seguiranno un’apposita formazione. È la prima volta che la Prefettura di Grosseto e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo hanno ideato un progetto per utilizzare i richiedenti asilo in un’attività culturale riconducibile ai compiti e alle
competenze istituzionali della Soprintendenza.
Proprio per questo, è stata scelta l’area archeologica di Roselle, il sito etrusco-romano, simbolo identitario forte e riconoscibile della comunità grossetana, come il luogo di svolgimento delle attività di utilità sociale da parte dei richiedenti asilo, che saranno pertanto caratterizzate da qualificati compiti di valorizzazione e cura dei diversi complessi monumentali presenti nel sito (interventi di cura e manutenzione aree, supporto al personale professionale incaricato di interventi di manutenzione, scavo e restauro, collaborazione con il personale preposto per attività di accoglienza, orientamento e informazione ai visitatori del sito).
Il progetto coinvolgerà soltanto i richiedenti asilo che si trovano sul territorio grossetano, dove sorgono appunto gli scavi di Roselle: la bozza del protocollo è già stata approvata dai ministeri competenti e sarà sottoscritto con le sole tre società gestrici del servizio di accoglienza nel territorio di Grosseto.
Ma se il progetto darà i frutti sperati, il protocollo potrebbe ampliarsi poi anche ad altri operatori che hanno strutture sul territorio provinciale. I cittadini stranieri richiedenti asilo destinati, su base volontaria a questo tipo di attività, prima di cominciare a darsi da fare tra le tombe e i reperti etruschi presenti negli scavi di Roselle, riceveranno una formazione ad hoc e lo svolgimento dell’intera iniziativa progettuale sarà costantemente monitorato da una cabina di regia istituita alla Prefettura di Grosseto.