L’antico sito archeologico etrusco la Tomba del Colle di Chiusi torna ad essere visitabile
Dal 21 marzo, dopo ben 30 anni dalla decisione di interrompere le visite, riapre grazie al lavoro del Comune di Chiusi, della Soprintendenza e dalla Banca locale, la Tomba del Colle di Chiusi, l’antico sito archeologico etrusco datato tra il 475 e il 450 a.C. La Tomba del Colle è visitabile grazie all’iniziativa passeggiate archeologiche; qui di seguito vi elenco tutto ciò che c’è da sapere su questa iniziativa:
“La Tomba del Colle nella Passeggiata Archeologica a Chiusi”
Chiusi, Sala Mostre del Museo Nazionale Etrusco
Orario tutti i giorni 9,00-20,00
INFO tel 0578 2017
email: sar-tos.museochiusi@beniculturali.it
Facebook: www.facebook.com/museoetrusco.dichiusi
Note: per la visita al Tomba del Colle rivolgersi direttamente al Museo
La Tomba del Colle si apre a est sulla Valdichiana e la porta in travertino a doppio battente con maniglie in ferro che ancora chiude il sepolcro è preceduta da un lungo dromos (corridio d’accesso) tagliato nel pendio delle colline che caratterizzano i paesaggio di Chiusi. Insieme alla pressoché coeva Tomba della Scimmia, la Tomba del Colle è uno dei numerosi monumenti funerari dipinti presenti nelle necropoli chiusine, che si disponevano sulle colline affacciate sulla valle del fiume Chiana, una delle più notevoli vie di comunicazione interne alla Penisola.
Ancora nel 1911 risultavano visibili otto tombe dipinte, mentre altre (andate distrutte) – illustrate anche da George Dennis nel 1848 nella sua monografia The Cities and Cemeteries of Etruria – erano state visitate dagli eruditi che si recavano nella prima metà dell’Ottocento a Chiusi per esaminare le antichità etrusche (tra questi, Giovan Pietro Vieusseux, Pietro Capei) e dai viaggiatori che compivano il Grand Tour e descrivevano le difficoltà del viaggio e i monumenti visitati, come Elizabeth Hamilton Gray nel 1839 (Tour to the Sepulchres of Etruria).
A proposito di George Dennis e dei suoi libri, se volete fare una visita a Chiusi non potete non leggere “Chiusi – Chianciano – Montepulciano – Cetona – Sarteano – Città della Pieve Città e Necropoli d’Etruria” di George Dennis a cura di Giuseppe M. Della Fina
La Tomba del Colle fu tra le prime (10 maggio 1833) venute alla luce nelle campagne chiusine: scoperte avvenute per merito delle bonifiche del fondovalle del Chiana o, indirettamente, a seguito della ripresa dei lavori agricoli. Dopo i primi casuali ritrovamenti, le ricerche si intensificarono anche se in maniera non del tutto perfetta. Anzi gli scavi di allora provocarono danni irreparabili alle tombe chiusine, in quanto i ricercatori di allora (nobili, clero, scavini o cercatori di professione) avevano come scopo non la conservazione dei beni storici culturali del luogo, ma bensì il ritrovamento di reperti e ricchi corredi destinati ad essere rivenduti nei vari mercati antiquari. Gli scavi venivano eseguiti senza alcun rispetto per il monumento.
Solo nel XX secolo l’archeologia chiusina si adattò alle regole imposte dalla nascita del «servizio» di tutela dei monumenti italiani all’interno dell’Amministrazione statale e dall’avvio di una organica legge di tutela. La decisione di riaprire la Tomba del Colle, chiusa fin dal 1979 per preservare le decorazioni pittoriche incredibilmente ben conservate fino a oggi, nasce da un intervento di restauro resosi necessario a causa della crescita di radici dal terreno al lato dell’ipogeo che aveva danneggiato parte del soffitto dipinto; il danno era passato inosservato a causa della precauzionale chiusura al pubblico della tomba stessa, mostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la cura migliore per un monumento non può essere l’interdizione dell’accesso al pubblico, bensì la sua attenta manutenzione e il monitoraggio continuo. L’apertura, oggi, della Tomba del Colle – come quella della Tomba della Scimmia nel 2003 – testimoniano come gli interventi conservativi eseguiti sui monumenti li valorizzano, rendendo possibile la loro fruizione da parte del pubblico.
Troverete numerosi altri dettagli e curiosità su La Tomba del Colle di Chiusi nell’interessantissimo articoli di Monica Salvini pubblicato sulla rivista Archeo n.364 di giugno 2015.