Parco etrusco di Baratti, la prima stima degli effetti delle piogge torrenziali
Parco etrusco di Baratti, da una prima stima i danni si aggirerebbero sui 150mila euro. Le criticità maggiori le ha subite la via della Romanella. L’ondata di maltempo dei giorni scorsi ha creato notevoli danni e disagi in tutta del parco etrusco di Baratti. Gli archeologi, i tecnici e gli operatori della Parchi Val di Cornia stanno proseguendo nei sopralluoghi per verificare le condizioni strutturali dei monumenti, ma è evidente che molto sarà il lavoro da fare soprattutto per togliere il fango che ricopre tombe, percorsi e aree archeologiche e per ricostruire percorsi di visita e recinzioni del parco etrusco di Baratti.

I danni del Parco etrusco di Baratti
Da una prima stima, i danni sono da quantificare in circa 150.000 euro. Dai sopralluoghi è emerso che, in generale, le strutture dei monumenti all’interno del parco etrusco di Baratti non hanno avuto danni rilevanti. Le principali criticità riguardano la via della Romanella, che è stata devastata lungo tutto il suo percorso e che presenta in alcuni tratti voragini anche di un paio di metri, e gli edifici industriali, dove sono crollati tratti di mura antiche. Nello specifico, nell’area industriale due edifici sono stati interessati dal distaccamento di ampie porzioni murarie. Nell’area dell’Acropoli non si registrano fortunatamente danni importanti alle strutture, se non crolli molto localizzati. E’ da evidenziare tuttavia la presenza di un alto strato di fango in più punti e un forte problema di dilavamento da monte, che ha trovato più punti di canalizzazione provocando evidenti erosioni con conseguente spargimento a valle di pietrame e terra. Nell’area delle Necropoli del parco etrusco di Baratti il problema più evidente è l’accumulo di consistenti strati limosi lungo i percorsi e nelle strutture tombali. Alla necropoli delle Grotte, nel piazzale della ‘Cava grande’, si evidenziano rischi di crolli dalle pareti per blocchi che presentano lesioni. Anche le strutture monumentali del Monastero di San Quirico risultano danneggiate con il disfacimento delle creste dei muri interni del chiostro e un crollo delle strutture di contenimento; anche in questo caso lo scorrimento delle acque ha provocato l’accumulo di uno strato limoso e di pietrame. I principali danni registrati sono di carattere infrastrutturale in particolare a strade, recinzioni e percorsi di visita.