Mostre in Toscana: TOULOUSE-LAUTREC

TOULOUSE-LAUTREC: Montmartre in riva all’Arno

Le acque dell’Arno tornano a confondersi con quelle della Senna perché dopo la mostra dedicata l’anno scorso a Modigliani un altro pezzo di Parigi – quello più luminoso che ha gettato luce sul mondo tra Ottocento e Novecento – si trasferisce a Pisa. Palazzo Blu sta per inaugurare la nuova esposizione dedicata a Toulouse-Lautrec. Dal 16 ottobre al 14 febbraio oltre 150 opere tra litografie, manifesti originali e dipinti racconteranno la vita e le opere di questo artista tanto geniale quanto popolare.

Henry de Toulouse Lautrec, il Jockey, 1899. A destra Divan Japonais, 1892-1893
Henry de Toulouse Lautrec, il Jockey, 1899. A destra Divan Japonais, 1892-1893

Viaggio a Montmartre.

Già il titolo “Toulouse-Lautrec. Luci e ombre di Montmartre” guida in visitatore là dove vuole andare: dentro il  quartiere parigino nel quale si ritrovavano poeti e pittori, ai tavoli dei caffè, nei camerini delle ballerine, a mettere il naso tra le crinoline e le stecche dei loro corpetti. La mostra curata da Maria Teresa Benedetti – decana dei critici d’arte ed esperta del periodo nevralgico tra i due secoli – è organizzata da Palazzo Blu con MondoMostre e ha il patrocinio del Ministero, di Regione e Comune. Insomma ancora una volta il centro espositivo pisano fa le cose in grande, ormai lanciatissimo nel firmamento italiano dei musei di maggiore successo. E se con Modigliani l’anno scorso ha totalizzato la cifra record di 110mila visitatori ora si prepara a fare il bis, considerato il fatto che non sono frequenti in Italia mostre monografiche su Toulouse-Lautrec. Pisa poi si muove in concorrenza con Roma, col Museo dell’Ara Pacis che ha in calendario anche lui un’esposizione di opere del pittore dal 4 dicembre prossimo fino all’8 maggio 2016.

Una vita sfortunata

Comunque l’offerta di Pisa è parecchio sostanziosa e prevede l’intera raccolta dei manifesti più famosi, numerosi disegni, una selezione di dipinti e, per la prima volta in Italia, una delle più complete collezioni dell’opera grafica, con prime edizioni e litografie che riportano dediche originali a matita e appunti  dell’artista. Una ghiotta occasione per ripercorrere la vicenda di Lautrec che visse soltanto 37 anni e che ebbe una vita sfortunata con il suo corpo rattrappito e malandato ma che fu un artista sublime e straordinariamente prolifico, capace di cercare e trovare la verità più pura dentro un bordello e di nascondere l’umanità più profonda sotto una caricatura, e che fu anche il geniale inventore della pubblicità, il re dei manifesti. Fu tra i collaboratori della rivista parigina di satira “Le Rire” che ebbe tra le sue firme  anche il livornese Leonetto Cappiello (emigrato nella Ville Lumiere) che proprio negli anni che seguirono la morte di Lautrec cominciò ad offrire la sua matita a marchi celebri come Campari, Pirelli, cioccolato Venchi, Fernet Branca e altri: una stagione che bisognerebbe continuare ad esplorare (a proposito: a quando una mostra su Cappiello?).

 

Femme assise, 1893
Femme assise, 1893

Cinque sezioni.

Il percorso della mostra si sviluppa in cinque sezioni attraverso le  quali non sarà difficile intravedere la vicinanza con maestri quali Degas e Van Gogh ma anche con alcuni italiani che hanno lavorato sugli stessi temi come lo spumeggiante Boldini, il Zandomenighi di “Le moulin de La Galette” e il livornese Natali. La prima sezione “Le star – luci e colori di Montmartre” comprende i manifesti più famosi come il celeberrimo Moulin Rouge e La Goulue, di cui sono rimasti pochi esemplari originali, e quelli che gli erano stati ordinati da uno chansonnier, Aristide Bruant, per pubblicizzare i suoi spettacoli all’Ambassadeur. Oltre ai manifesti in questa sezione saranno esposte litografie a colori e alcuni dipinti a olio su cartone, come la celebre “Femme Assise” del 1893.

I teatri di Parigi.

La seconda sezione, intitolata “Il Teatro, l’opera e lo spettacolo d’avanguardia” è stata pensata per documentare l’artista  assiduo frequentatore dei teatri parigini che non ritraeva soltanto quello che vedeva sul palcoscenico ma  anche quello che si svolgeva tra i palchi, nei corridoi e nel ridotto. “Il grande pubblicitario” sarà il titolo della terza sezione che presenterà opere grafiche come il manifesto “La Chaîne Simpson” del 1896, utilizzato per reclamizzare una marca di catene per biciclette e il manifesto “Confetti” dove coriandoli vengono sparsi sulla protagonista da mani guantate. Ci sarà anche il dipinto “Soldat anglais fumant la pipe” che arriva dal museo dedicato al pittore ad Albi, sua città natale nel Midi-Pirenei. “Maison closes” è la quarta sezione della mostra dedicata principalmente alla serie di undici litografie che compongono l’album Elles, realizzato nel 1896, nel quale l’artista racconta la vita quotidiana delle prostitute. “Monsieur le comte” lo chiamavano loro e lui era diventato amico di molte ragazze che gli permettevano di seguirle nei loro spazi privati. Spesso erano sue amanti ma soprattutto si prestavano docili a fargli da modelle.

Le sue passioni.

Infine la quinta sezione “Nel segno. Le passioni” dove attraverso una serie di litografie e dipinti verranno presentati i temi ai quali si dedicò da giovanissimo e ai quali tornò negli ultimi anni della sua vita: le corse dei cavalli, la caccia, ancora la vita quotidiana. Dopo il 1897 la sua salute peggiorava, anche Lautrec era preda di quella voluttà di auto annientamento che colpì altri grandi come Modigliani. Lui morì vittima dell’alcol e della sifilide nel 1901.

Toulouse-Lautrec
Luci e ombre di Montmartre

16 ottobre 2015 – 14 febbraio 2016

La grande mostra di Palazzo Blu, a partire dal 16 ottobre 2015, presenta al grande pubblico italiano e internazionale la straordinaria avventura umana e artistica che ha consacrato Henri de Toulouse-Lautrec tra i “giganti” dell’arte europea

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