Etruschi, maestri di scrittura al Maec

“Etruschi maestri di scrittura” sarà inaugurata a Cortona il 19marzo. Fra i reperti provenienti da mezzo mondo la mummia di Zagabria, le lamine di Pyrgi, il vaso per profumo del Louvre

Si apre una finestra sulla scrittura etrusca grazie alla mostra “Etruschi maestri di scrittura” che il 19 marzo sarà inaugurata a Cortona, progettata congiuntamente dalla città toscana insieme al Louvre e al Museo Henri Prades di Lattes. Istituzioni che già nel 2011 avevano proficuamente cooperato per un’altra iniziativa, “Gli etruschi dall’Arno al Tevere: le collezioni del Louvre a Cortona”, premiata da un notevole successo di pubblico. Il tema della scrittura etrusca ci rimanda a un popolo e una cultura che con conquiste, commerci, idee, storie in tutto il bacino del Mediterraneo sono stati protagonisti fra il settimo e il primo secolo avanti Cristo. L’arrivo dell’alfabeto dalla Grecia verso la fine del settimo secolo è l’aspetto culturalmente più qualificato e più qualificante di un movimento che ha portato nelle nostre terre manufatti, uomini, esperienze, idee che hanno segnato un’autentica rivoluzione socio culturale.

Etruschi maestri di scrittura
Etruschi maestri di scrittura

Maestri di scrittura: un vuoto di 30 anni.

Da oltre tre decenni non si facevano iniziative di così alto livello internazionale su un argomento tanto dibattuto e affascinante. Il vuoto si colma ora con questo grande evento archeologico alla luce anche delle recenti scoperte di epigrafi vicino a Montpellier e al ritrovamento nel 1992 della “Tabula cortonensis”, che è il terzo testo etrusco in ordine di lunghezza fra quelli esistenti, un testo che ha aperto nuovi orizzonti sul diritto privato e più in generale sulla cultura etrusca in età ellenistica.

Cortona capitale etrusca, grazie ai maestri di scrittura

Ora per questi “Etruschi maestri di scrittura” lo sforzo organizzativo è stato ben più ampio e la stessa ricerca più approfondita. Come più lunga sarà la tenitura. I reperti, gli oggetti, le opere che provengono da alcuni dei più importanti musei del mondo, resteranno in mostra nelle sale di Palazzo Casali in piazza Signorelli, sede del Maec (Museo dell’Accademia etrusca e della Citta di Cortona) fino alla fine di luglio. Lungo il percorso spiccano alcune delle testimonianze più importanti dell’epigrafia etrusca. Autentiche rarità per non dire capolavori. Come la Mummia di Zagabria o le lamine di Pyrgi, il vaso per profumo che arriva dal Louvre, o l’iscrizione sul “fegato di Piacenza” dal museo di Palazzo Farnese, pezzi che con tutti gli altri illustreranno, come mai prima d’ora era stato fatto, la diversità dei supporti e delle tecniche di scrittura.

Etruschi Maestri di Scrittura
Etruschi Maestri di Scrittura

La lingua misteriosa dei Maestri di scrittura.

Oggetto di profondi studi, l’idioma etrusco resta per certi versi ancora misterioso. Sono infatti irrisolti i significati specifici di molte parole, in particolare quelle che non presentano parentele con le lingue antiche più note. La difficoltà di comprensione dipende essenzialmente dalla scarsità di testi lunghi e dalla ripetitività dei testi brevi che ci sono giunti, quasi esclusivamente di natura funeraria, giuridicao commerciale. Iscrizioni ed epigrafi. L’esposizione di Cortona intende dimostrare i progressi negli studi nella sintassi e nella grammatica, attraverso una rilettura e una nuova interpretazione di molti epigrafi e alcune novità assolute. Le iscrizioni infatti (siano esse su oggetti di uso quotidiano o di culto, su statue o su atti) saranno classificate per settori di appartenenza: dalla sfera del rito a quella del sacro, dall’ambito funerario a quello giuridico. Un altro aspetto importante riguarderà i supporti e le tecniche scrittorie, le modalità di insegnamento e di trasmissione dell’alfabeto, le tipologie letterarie attestate, le vicende, talora avventurose, di alcuni testi.

Lamine di Pyrgi
Lamine di Pyrgi

Passato e futuro degli etruschi, maestri di scrittura.

Senza dimenticare la grande attenzione che sarà riservata all’allestimento di Palazzo Casali: un allestimento a suo modo futuribile, che godrà delle più moderne tecniche di lettura e comunicazione, non solo per scopi didattici, e che secondo i curatori dovrebbe trasformare il segno della scrittura etrusca in una forma d’arte, al limite del design, grazie anche al contributo di una grafica innovativa e coinvolgente. Numerose infine saranno le iniziative collaterali previste per tutto il periodo dell’evento, conferenze, convegni, incontri, allo scopo di approfondire i temi illustrati nelle varie sezioni del percorso espositivo, mentre una particolare attenzione sarà rivolta alla scomparsa della lingua e alla sua interpretazione, oggi resa possibile dalla continua ricerca e da studi approfonditi sia di tipo glottologico che archeologico. «Cortona è il polo attrattore della rete toscana di un centinaio di musei archeologici nell’ ambito del programma di valorizzazione del patrimonio storico artistico che vogliamo completare nei prossimi anni» ha detto l’assessore alla cultura regionale Monica Barni nel presentare l’iniziativa, sottolineando che «si tratta di una delle più importanti mostre archeologiche organizzate in questo 2016 nel nostro Paese».

Info www.cortonamaec.org

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