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George Dennis a Montefiascone

Sabato 30 aprile, alle ore 10,30 sarà presentato Città e Necropoli d’Etruria di George Dennis a Montefiascone presso la Rocca dei Papi

Il giorno sabato 30 aprile 2016 sarà presentato il celebre volume Città e Necropoli d’Etruria di George Dennis a Montefiascone, presso la Rocca dei Papi, bellissimo monumento restituito a nuova vita grazie ad una lunga serie di interventi di restauro: oggi la Rocca dei Papi è stata trasformata in un centro culturale polivalente dove trovano casa manifestazioni artistico-culturali e mostre permanenti.

George Dennis a Montefiascone
George Dennis a Montefiascone

Alla presentazione del libro di George Dennis a Montefiascone saranno presenti Elisa Chiatti e Silvia Nerucci curatrici della nuova edizione del libro Felicita Menghini di Biagio storica locale Giancarlo Breccola storico locale Paola di Silvio archeologa Laura Neri – casa editrice Nuova Immagine Siena

Ecco la scheda del libro:

“Città e necropoli d’Etruria
Autore: George Dennis
Traduttore: Domenico Mantovani
Curatela: Elisa Chiatti; Silvia nerucci
Anno: 2015
Formato: 16×23
Pagine: 1264
Tomi: 2
ISBN: 9788 87145 348 8

Città e Necropoli d'Etruria
Città e Necropoli d’Etruria

L’evento è stato organizzato con la preziosa collaborazione di Tuscia Events

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Tomba della Colonna riaperta al pubblico

E’ stato ufficializzato, il termine dei lavori di restauro e ripristino della Tomba della Colonna. Finalmente la Tomba della Colonna nell’antica necropoli etrusca di Torano, può essere aperta al pubblico.

Alla presenza di un nutrito pubblico di appassionati, e non solo, Massimo Bambini ilsindaco di San Lorenzo Nuovo, il presidente del Gruppo Archeologico Turan, Pietro Piccirilli, ed il funzionario per la Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, Enrico Pellegrini, hanno effettuato il taglio del nastro che riporta alla luce la Tomba della Colonna.

Tomba della Colonna - Il taglio del nastro
Tomba della Colonna – Il taglio del nastro

La Tomba della Colonna, sita nell’antica necropoli etrusca di Torano, a sud ovest del paese, fu scoperta nel 1976; la ripulitura e il recupero dei materiali, in primo luogo ceramici, scampati dai saccheggiatori, fu intrapresa, ai tempi, dalla Soprintendenza con il sostengno dei membri del Gruppo Archeologico locale. A distanza di ben 40 anni il nuovo Gruppo Archeologico di San Lorenzo Nuovo, rifondato nel 2012 sotto il nome di Turan, con il contributo del Comune e delle istituzioni preposte, si è preso l’onere di portare a compimento i lavori di ripulitura e di restauro della Tomba della Colonna al fine di renderla visitabile a tutta la comunità. Al termine dei lavori si è tenuta, nella sala consiliare, una conferenza nella quale PietroTamburini, coordinatore del Sistema Museale del Lago di Bolsena, ha presentato il libro “La Tomba della Colonna di San Lorenzo Nuovo – Un contributo alla conoscenza del Gruppo Sokra” . Il libro, che tratta gli aspetti salienti della Tomba della Colonnae dei reperti in essa ritrovati, è stato scritto dall’Archeologa Laura Ambrosini e da Enrico Pellegrini, coordinato dal locale Gruppo Archeologico Turan, finanziato dal Credito Cooperativo di Pitigliano, con il contributo della ProLoco e del Comune di San Lorenzo Nuovo. In conclusione è intervenuto anche il professor Maggiani, dell’Università Ca’Foscari, il quale ha parlato dei reperti ritrovati nei 5 anni di scavi nel “Tempio etrusco e romano di Monte Landro”, sui risultati degli ultimissimi studi e sulle sue teorie in merito alla funzione ed all’a notevole mportanza del Tempio nell’antichità.

Il sindaco, nel ringraziare le tante persone che hanno contribuito al restauro e recupero della Tomba della Colonna, alla realizzazione del libro ed all’organizzazione dell’evento, ha garantito l’impegno del comunee del Gruppo Archeologico Turan affinché per il futuro sia riservata la massima cura al “monumento” così da renderlo sempre nello stato attuale e fruibile e visitabile per tutti.

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Città e Necropoli d’Etruria fa tappa a Viterbo

Sabato 27 febbraio sarà presentato presso il Salone del IV Stato del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina nei pressi di Viterbo, l’edizione integrale italiana di George Dennis Città e Necropoli d’Etruria.

Sabato 27 febbraio a Canepina, in provincia di Viterbo, sarà presentato “Città e Necropoli d’Etruria” di George Dennis. Le curatrici Elisa Chiatti e Silvia Nerucci saranno presenti alla presentazione coordinata da Quirino Galli; relatore Pietro Tamburini. Il Museo Delle Tradizioni Popolari di Canepina occupa una buona parte dell’antico convento dei frati Carmelitani. L’ubicazione del Museo nella seicentesca struttura, ormai di proprietà del Comune dopo il 1870, fu voluta dal Sindaco Rosato Palozzi.

locandina città e necropoli a viterbo
Locandina Città e Necropoli d’Etruria a Viterbo

Città e Necropoli d’Etruria, è stato  tradotto da Domenico Mantovani, ed è la primissima edizione italiana integrale del famosissimo The Cities and Cemeteries of Etruria di George Dennis, diplomatico, esploratore, ed archeologo britannico, che a nell’Ottocento dedicò parte della sua attività alla scoperta e riscoperta degli Etruschi e dell’antica Etruria. La nuova edizione, appena stampata, è composta in  due volumi non divisibili, per oltre 1200 pagine complessivamente e può essere considerato un classico degli etruschi e dell’etruscologia e allo stesso tempo un affascinante libro di viaggio.

 

INFORMAZIONI UTILI

MUSEO DELLE TRADIZIONI POPOLARI DI CANEPINA
LARGO MARIA DE MATTIAS, 7
(EX CONVENTO DEI CARMELITANI)

Direttore del Museo

Prof. Quirino Galli

 

 

 

 

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Reperti etruschi trafugati tornano in Italia

Tornano in Italia 15 casse di reperti etruschi trafugati e in seguito rintracciati in Svizzera. Ginevra li restituirà insieme a due sarcofaghi trafugati da scavi clandestini in Umbria e Lazio – TUTTE LE FOTO

Le vestigia, hanno scoperto i carabinieri, sono rimaste anni nel porto franco di La Praille grazie alla copertura di una società offshore. Per i pm ginevrini, dietro c’è un mercante d’arte britannico, ma il suo nome è top secret. Sarcofagi, monete, vasi di terracotta e busti. In tutto 45 contenitori pieni di reperti etruschi trafugati provenienti da scavi clandestini, messi a segno anche nelle terre etrusche di Cerveteri e Tarquinia, stanno per rientrare a casa dalla Svizzera. Questi tesori per 15 lunghi anni sono rimasti in un magazzino nel centro di Ginevra, nascosti all’interno di alcune scatole contrassegnate con il nome di una società off-shore e probabilmente destinate ad un mercante inglese, già coinvolto in traffici illeciti di materiale archeologico come accertato dalle autorità svizzere.

Reperti etruschi trafugati. Uno dei pezzi recuperati: un eccezionale sarcofago etrusco raffigurante un uomo disteso. © Ministère public genevois
Reperti etruschi trafugati. Uno dei pezzi recuperati: un eccezionale sarcofago etrusco raffigurante un uomo disteso. © Ministère public genevois

Le indagini sono scattate dopo un’inchiesta della procura di Ginevra nel marzo del 2014, su segnalazione di carabinieri e polizia in Italia. In particolare gli investigatori si erano attivati in seguito ad un sequestro di due sarcofagi etruschi, rappresentanti un uomo e una donna sdraiati su un fianco. Questi “gioielli” sono rarissimi e risalirebbero al secondo secolo prima di Cristo. La caccia ai clandestini ha portato al ritrovamento dei pezzi archeologici di grandissimo valore. «Subito è stato contattato un esperto italiano – riportano dall’associazione “Antica Viae” – che si è recato sul posto constatando appunto che gli oggetti proverrebbero da scavi illeciti perpetrati soprattutto in necropoli nell’ex territorio etrusco, ora le regioni del Lazio e dell’Umbria, già oggetto di indagini della polizia italiana».

Particolare di un reperto etrusco recuperato a Ginevra © Ministère public genevois
Particolare di un reperto etrusco recuperato a Ginevra © Ministère public genevois

La notizia da poche ore è stata diffusa anche tramite un articolo apparso sul sito inglese “The Telegraph”. I rappresentanti del comune etrusco potrebbero presto mettersi in contatto con la Sovrintendenza per capire quali oggetti siano originari di Cerveteri e per tentare in un secondo momento di riportarli a casa per essere esibiti nel Museo archeologico di piazza Santa Maria. Nell’ultimo anno i visitatori in città sono aumentati a dismisura per l’arrivo del Cratere di Eufronio e della Coppa Kylix.

 

Ecco le foto dei reperti etruschi trafugati

Un particolare del sarcofago etrusco con figura maschile distesa. © Ministère public genevois
Un particolare del sarcofago etrusco con figura maschile distesa. © Ministère public genevois
Un reperto recuperato a Ginevra © Ministère public genevois
Un reperto recuperato a Ginevra © Ministère public genevois
Un particolare di un vaso recuperato © Ministère public genevois
Un particolare di un vaso recuperato © Ministère public genevois
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Necropoli della Banditaccia in 3D

Necropoli della Banditaccia in 3D: Cerveteri rivive grazie ai droni e alla tecnologia

 

La rinascita degli Etruschi con la tecnologia, tra ricostruzioni tridimensionali e droni. Protagonista, la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, al centro di un progetto di acquisizioni 3D messo in campo dalla Soprintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale guidata da Alfonsina Russo Tagliente, che sarà presentato il 4 febbraio nell’ambito del Convegno internazionale di archeologia aerea all’Accademia Belgica. L’operazione permette una inedita conoscenza del sito monumentale attraverso la replica digitale ad alta definizione dei tumuli e complessi funerari. Il tutto tradotto in una visita interattiva di grande suggestione.

Necropoli della Banditaccia in 3D
Necropoli della Banditaccia in 3D

La Necropoli della Banditaccia in 3D: il progetto

La Soprintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale dal 2014, grazie alla collaborazione stretta con il CNR-ITABC ed il CNRS francese, ha avviato una intensa attività di rilievo nella zona della Necropoli della Banditaccia (per saperne di più sulla Necropoli di Cerveteri cliccare qui) avvalendosi dell’utilizzo delle più avanzate e sofisticate tecniche di acquisizioni 3D come la fotogrammetria da UAV (in poche parole i Droni), la fotogrammetria a terra e gli scanner laser.

Il risultato di questo studio, che rappresenta un approccio davvero innovativo per quel che concerne la fruizione della Necropoli della Banditaccia, sarà presentato il 4 febbraio 2016.

Cerveteri, libro sulla città etrusca patrimonio dell'Unesco
Cerveteri, libro sulla città etrusca patrimonio dell’Unesco

Tale progetto consente un’accessibilità decisamente maggiore ad uno dei siti archeologici etruschi più importanti grazie alla replica digitale ad altissima definizione del complessi funerari e dei tumuli, rivelandoci una Necropoli della Banditaccia in 3D, con la spettacolare Tomba dei Rilievi e il Tumulo Mengarelli.

La Necropoli della Banditaccia in 3D consentirà una visita interattiva di notevole suggestione ed un accesso a dir poco privilegiato sul mondo degli Etruschi e sulla loro vita nell’antica Caere.

Necropoli della Banditaccia in 3D
Necropoli della Banditaccia in 3D
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Cerveteri città etrusca nel futuro

Cerveteri: sul mare non lontano da Roma è la città che meglio consente di approfondire la conoscenza dell’antica civiltà etrusca

Avvolti nel mistero – è ancora incerta la loro provenienza – ma ricchi di fascino, gli Etruschi hanno vissuto nell’Italia centrale per secoli lasciando ai Romani, con cui si fusero a partire dal IV secolo a.C., un’eredità importante sul piano culturale. Molti riti religiosi e persino i giochi gladiatori avevano, infatti, un’origine etrusca. Per conoscere la loro civiltà, Cerveteri – Caisra in etrusco, Caere per i Romani – è senza dubbio uno dei centri più interessanti. Affacciata sul mar Tirreno a circa 40 chilometri a nord di Roma, ospita, tra l’altro, la necropoli della Banditaccia, di gran lunga la più vasta del mondo antico giunta fino a noi.

Cerveteri, libro sulla città etrusca patrimonio dell'Unesco
Cerveteri, libro sulla città etrusca patrimonio dell’Unesco

Sito dell’UNESCO dal 2004, rappresenta una riproduzione perfetta della città abitata dai vivi con tombe che ripropongono la tipica struttura delle case etrusche. Immersa in un parco suggestivo, trasmette ai visitatori l’impressione di trovarsi all’interno di una città reale. A rendere la sua visita ancor più speciale contribuiscono, inoltre, le nuove tecnologie, come spiega l’assessore allo Sviluppo Sostenibile del Territorio del comune di Cerveteri, Lorenzo Croci: “Negli ultimi anni abbiamo introdotto numerose novità assolute e, grazie a tecnologia e nuovi media, abbiamo reso più avvincente la visita delle necropoli. Tour multimediali, siti internet dedicati e App per gli smartphone non solo forniscono informazioni utili, ma consentono di vivere in un modo nuovo e più coinvolgente sia le tombe sia il museo”.

Insieme a Piero Angela e Paco Lanciano, il comune di Cerveteri ha sviluppato infatti un progetto multimediale che riguarda sia la Necropoli della Banditaccia sia il Museo Nazionale Cerite, dove, tra l’altro, sono presenti in modo permanente il cratere e la kylix di Eufronio. Quello proposto da Cerveteri è un viaggio virtuale che attraverso proiezioni audiovisive, effetti sonori e ricostruzioni video in 3D consente di andare indietro nel tempo e di rivedere le tombe come erano in origine, con i loro spettacolari corredi. Il tutto con assoluto rigore scientifico e nel rispetto per la sacralità dei luoghi. “Il ricorso alle nuove tecnologie e le iniziative che abbiamo messo in cantiere negli ultimi anni -continua l’assessore Croci – hanno aumentato l’interesse dei turisti verso le bellezze storiche e naturalistiche del nostro territorio. Riteniamo pertanto si tratti della strada giusta per valorizzare i nostri tesori. Una strada che vogliamo continuare a percorrere anche in futuro”.

Se vi interessa Cerveteri e la Necropoli della Banditaccia consigliamo il nostro libro “Cerveteri – Una visita guidata alla necropoli della Banditaccia” disponibile in 4 lingue e costa solo 4€.

Punto Informazione turistica
Piazza A. Morol, Cerveteri (Rm)
tel. 06.99552637
www.comune.cerveteri.rm.it/turismo

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Fanum Voltumnae, il Luogo Celeste

Prenderà il via a luglio una nuova campagna di scavi in quello che viene identificato come il Fanum Voltumnae

Sul Campo della Fiera sono all’opera studenti di atenei italiani e stranieri per apprendere le tecniche di indagine archeologica, rilievo e classificazione dei materiali e per consentire il completamento dello scavo. Le ricerche archeologiche, condotte su concessione ministeriale dall’Università di Perugia e dirette da Simonetta Stopponi, fanno parte di un progetto che vede in campo a vario titolo Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Comune di Orvieto, Opera del Duomo di Orvieto, Protezione civile.

Per saperne di più sulle tecniche di scavo archeologico in sicurezza consulta il nostro libro:

Scavare in Sicurezza
Scavare in Sicurezza

http://nielibrionline.it/i-taccuini-dellileai/1511-scavare-in-sicurezza.html

Negli ultimi anni, in particolare, alcune attività sono indirizzate anche verso la valorizzazione dell’area ai fini di una migliore fruibilità delle evidenze archeologiche. Prenderà il via a luglio, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, nell’area archeologica di Campo della Fiera, una nuova campagna di scavi in quello che viene identificato come il Fanum Voltumnae , il celebre santuario federale noto agli etruschi come “luogo celeste”; mentre ad agosto si presume ritorni “Sotto il cielo degli Etruschi. Notte bianca al Fanum Voltumnae”, con la suggestiva e imperdibile visita guidata notturna durante la campagna. Di notevole interesse, i risultati finora ottenuti che documentano l’importanza storica di un luogo che dal VI secolo a.C. fu sede del santuario federale etrusco e venne ristrutturato in epoca romana, per poi continuare a vivere in epoca cristiana e medievale. La funzione di luogo sacro ebbe dunque lunghissima vita e perdurò per circa 2000 anni, fino alla Peste Nera del 1348. Negli scorsi anni i lavori hanno portato alla luce strutture di edifici sacri etruschi, depositi votivi con frammenti di statue, ceramiche greche offerte al santuario Fanum Voltumnae, mosaici romani e tombe cristiane. Alcuni tra i più importanti materiali sono esposti presso il Museo archeologico nazionale di Orvieto. Fra questi reperti emerge la base di una statua con iscrizione dedicatoria che rivela il suggestivo nome con cui gli Etruschi chiamavano il sito Fanum Voltumnae, ovvero luogo celeste. Da non perdere infine la visita al Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano. In collaborazione fra loro, otto Comuni dell’ambito orvietano (Allerona, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Montegabbione, Orvieto, Parrano, Porano, San Venanzo), unitamente alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, alla Regione Umbria ed alla Provincia di Terni, hanno da tempo progettato il cosiddetto Paao, organismo che ha lo scopo di tutelare, valorizzare e gestire l’immenso patrimonio storico-archeologico e paesaggistico-ambientale che caratterizza l’intera area del comprensorio.

Fanum Voltumnae
Fanum Voltumnae

“Una vasta area spazialmente omogenea – spiega il direttore Claudio Bizzarri – caratterizzata anche da peculiarità proprie e suscettibile di essere rapidamente integrata con nuove adesioni utili per la messa a rete di un ampio distretto. Dal punto di vista ambientale si passa dal comparto d’origine vulcanica del quale la rupe d’Orvieto ne rappresenta la massima espressione, alle alture del massiccio del Monte Peglia, connotate da calcari incisi da profonde forre. Il carico culturale che il territorio si porta appresso è veramente infinito, dato l’interesse che il Paao dedica anche a tutte quelle forme che compongono una variegatissima e ricchissima realtà storica”. In cima a tutto, la valorizzazione dei beni mobili ed immobili e delle aree aventi valore archeologico, storico, artistico, ambientale.

Il territorio di Orvieto è ricco di storia etrusca, leggi i nostri libri per saperne di più:

Magica Etruria – Orvieto e Perugia di Mario Bizzarri

Magica Etruria - Orvieto e Bolsena
Magica Etruria – Orvieto e Bolsena

http://nielibrionline.it/archeologia/1597-magica-etruria.html

Orvieto e Bolsena di George Dennis, a cura di Giuseppe M. della Fina

Orvieto e Bolsena - Città e Necropoli d'Etruria
Orvieto e Bolsena – Città e Necropoli d’Etruria

http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1245-orvieto-bolsena.html

Nell’attesa, i riflettori sono puntati sul sito archeologico di Coriglia, da cui affiorano nuove importanti scoperte. Il Paao, d’intesa con il St Anselm College, l’Institute for Mediterranean Archaeology e il Comune di Castel Viscardo organizza per domani alle 18 una visita guidata al sito. I risultati della campagna di scavo saranno illustrati, invece, alle 21.30 in piazza dello Statuto, a Monterubiaglio, dai codirettori dello scavo Claudio Bizzarri e David B. George. Due, intanto, le iniziative che arrivano a conclusione del programma estivo della University of Arizona presso il Centro studi città di Orvieto. Si tratta del progetto di collaborazione fra due studiosi di letteratura italiana e un artista visivo che viene presentato oggi alle 18.30 al palazzo dei Sette da Fabian Alfie e Aileen A.Feng. “I due docenti di letteratura medievale e rinascimentale – anticipa Bizzarri -hanno curato la prima edizione in lingua inglese delle opere del poeta e barbiere Domenico di Giovanni, detto il  Burchiello, vissuto dal 1404 al 1449, i cui versi sono portati a modello della poesia comica. Valore aggiunto dell’iniziativa è la mostra di acqueforti e disegni dell’artista David Christiana, sempre dell’University of Arizona e direttore della Scuola d’Arte che ha tradotto visivamente le suggestioni linguistiche del Burchiello”. La mostra sarà visitabile fino a venerdì, in occasione della presentazione degli elaborati realizzati dagli studenti, alcuni dei quali verranno selezionati per poi promuovere il programma“Arizona in Italy” e la città di Orvieto.

 

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Experience Etruria

Etruschi in primo piano grazie a “Experience Etruria“, il progetto che coinvolge 17 comuni di Lazio, Umbria e Toscana, finalizzato ad attrarre nella “terra di mezzo” i visitatori dell’Expo di Milano. Experience Etruria proporrà una totale immersione nel mondo degli etruschi con 4 percorsi sensoriali tra natura e storia, mostre ed eccellenze del territorio dell’Etruria. E per la Tuscia viterbese si apre un’inedita occasione di promuovere il suo patrimonio storico, grazie a otto “mostre diffuse” organizzate dalla soprintendenza per l’Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale diretta da Alfonsina Russo.

Viterbo ed Orvieto sono le città di riferimento del progetto Experience Etruria alle quali si sono aggiunte Cerveteri, Tarquinia, Tuscania, Bolsena, Montalto di Castro, Canino, Grosseto, Manciano, Scansano, Castiglione della Pescaia, Chiusi, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Montepulciano e Murlo.

www.experiencetruria.it 

Experience Etruria
Experience Etruria

Ecco elencate qui di seguito alcune mostre che prenderanno vita grazie al progetto Experience Etruria.

Il Museo Archeologico di Tarquinia, propone “Il mare si fa oro. Eracle e il sale”, con l’esposizione di un ricco corredo di metalli per la cottura delle carni “insaporite” con il sale ed usate nel banchetto. La mostra insisterà su tre elementi: Eracle, il sale e la cucina, l’allevamento degli animali. Saranno dunque in esposizione vasi figurati con il tema di Eracle da un lato, e dall’altro immagini di animali da allevamento. Altri oggetti legati alla cucina e al banchetto completeranno il quadro. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre.

Al Museo Archeologico Nazionale di Vulci (Castello dell’ Abbadia, dal 4 giugno), in rassegna “Frutti d’oro e d’argento. La spiga e l’ulivo”, con l’obiettivo di far affiorare l’aspetto reale e simbolico dell’uso di questi prodotti. Gli ingredienti base nell’antichità erano la spiga l’ulivo i cereali e l’olio, ma erano anche i simboli della condizione umana rispetto al mondo sacro. Il percorso prevede l’esposizione di manufatti che mostrino i vari aspetti dell’uso dell’olio nell’età antica: produzione e distribuzione, alimentazione, illuminazione e la creazione di profumi. (Scopri di più su Vulci e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1246-vulci-canino-ischia-farnese.html )

Al Museo del Complesso di S. Francesco di Canino (4 giugno), “Cibi etruschi al microscopio”, dedicata alle scienze applicate all’archeologia, indispensabili a far luce sulla conoscenza degli antichi usi alimentari. La mostra che si terrà a Canino e che trova dimora nel bellissimo complesso di San Francesco, è dedicata alle scienze applicate all’archeologia e a quanto esse possano metterci a conoscenza sugli usi alimentari del tempo.

A Tuscania, Museo Archeologico (6 giugno), “Il paesaggio immaginario. Leoni, sfingi e ippocampi”, mostra dedicata al paesaggio antico, quello reale e mentale, popolato dagli animali, veri o fantastici, di tradizione orientalizzante, rielaborati nella scultura funeraria come nei piccoli oggetti d’uso. Sarà inoltre presente una finestra sul successo di tali iconografie, in particolare del leone, nei secoli successivi, fino al periodo medievale.              (Scopri di più su Tuscania e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1244-tuscania.html )

Al Forte Sangallo di Civita Castellana (11 giugno), “Il sacro che scorre. I riti dell’acqua” che passa in rassegna opere dei Falisci: santuari sulle sponde dei fiumi, doni votivi sul greto dei fossi, strutture idriche legate a culti particolari.

Nel capoluogo, alla Rocca Albornoz (12 giugno), la mostra “In alto i kantharoi”, con i riflettori puntati sulla celebre lastra di Acquarossa con rappresentazione di banchetto, sul kantharos della tomba della Biga, sui vasi attici della collezione Cima Pesciotti.

Lastra di Acquarossa
Lastra di Acquarossa

Ancora a Viterbo, al Museo Civico Luigi Rossi Danielli , “Gli Etruschi dal volto di pietra”, il cui tema è il paesaggio naturale con il tufo e il nenfro dei 35 sarcofagi presenti in Museo. (Scopri di più su Viterbo e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1501-orte-monte-cimino-viterbo-ferento-bomarzo-montefiascone.html )

E per finire, il Museo di Bolsena (dal 25 luglio), con una mostra sui materiali votivi del santuario di Pozzarello, in cui si svolgevano rituali in onore di divinità per il buon esito dei lavori agricoli. (Scopri di più su Bolsena e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1245-orvieto-bolsena.html )

Come preannunciato all’inizio, fulcro di Experience Etruria saranno anche i 4 percorsi multisensoriali previsti dal progetto; percorsi che saranno legati fortemente alle eccellenze agroalimentari del luogo:  le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi. Le degustazioni in programma avranno lo scopo di trasportare i turisti in un’esperienza multisensoriale che coinvolgerà tutti i sensi.

etruschi

Lungo gli itinerari di Experience Etruria saranno organizzate numerose mostre diffuse.
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma presenta fino al 31 ottobre “Nettare e ambrosia. Il cibo degli Dei”, al Museo Civico di Viterbo il già citato “In alto i kantharoi. Gli etruschi dal volto di pietra”, mentre a Grosseto al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma è in programma “La giusta misura: il simposio, l’aristocrazia, il vino in Etruria”.

Dulcis in fundo del progetto Experience Etruria, la proiezione di un film di animazione 3D che racconterà i percorsi multisensoriali insieme alla ragazza etrusca Ati già protagonista di un cartone di successo. Il film sarà presentato a fine maggio al padiglione Italia di Expo.

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