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LE VIE DEI BOSCHI

Le Vie dei Boschi è l’ultimo itinerario multisensoriale che vi presentiamo del Progetto Experience Etruria

Lasciata alle nostre spalle la costa, bassa e paludosa, e superata la dolce fascia collinare ricoperta di ulivi, l’Etruria meridionale nella sua parte interna, indossava (ed indossa anche oggi) la veste rude e selvaggia del bosco e della macchia.

Distese incontaminate, aspre e fitte, intonate al colore del tufo, erano però densamente popolate, in un sistema piuttosto omogeneo di centri fortificati circondati da notevoli realizzazioni architettoniche rupestri. Una fitta rete di percorsi si irradiava su tutta la regione, la vecchia Etruria,  spesso sotto forma di spettacolari tagliate, aperte nel tufo, a dominare le selve aspre, ma anche generose di frutti, come ghiande, nocciole e castagne e di pregiato legname.

La frutta secca (come nocciole, mandorle, noci, ma anche fichi),  era del resto sempre presente sulle tavole degli Etruschi, spesso accompagnata con il miele.

Non a caso, come ci racconta Tito Livio, il ricco Arrunte di Chiusi convinse i Galli a conquistare l’Etruria proprio mostrando loro le deliziose primizie offerte dalla terra: vino, olio e, appunto, frutta secca.

Experience Etruria
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Le Vie dei Boschi: Da Viterbo a Orvieto

Le Vie dei Boschi
Le Vie dei Boschi

Il Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz e il Museo Civico “Rossi Danielli” a VITERBO e il loro racconto delle suggestive necropoli rupestri ancora conservate nel selvaggio territorio circostante. Il sito archeologico di ACQUAROSSA, immerso nella fitta vegetazione a macchia, uno degli eccezionali casi di conservazione di un centro abitato di epoca etrusca.

Le scenografiche tombe rupestri di CASTEL D’ASSO e NORCHIA, scolpite nel tufo di ripide pareti rocciose e immerse in una natura selvaggia e ancora incontaminata: luoghi di viste mozzafiato, con romantiche rovine intrecciate a sfondi naturali di rara bellezza.

Tutto intorno, gli ombrosi boschi di noccioli, che forniscono tutt’oggi un alimento importante già per la dieta degli antichi.

VETRALLA e il santuario di Demetra a Macchia delle Valli, immerso in un magico bosco di cerri e querce, presso una sorgente e ricavato tra le strette fenditure naturali della parete rocciosa. Un’affascinante ricostruzione del santuario, per una reale esperienza a tutto tondo della sacralità del luogo, si trova a Viterbo, al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz.

BLERA con i suoi boschi, le necropoli rupestri, tra cui quella, celebre, di San Giovenale, le tagliate nel tufo e i resti monumentali del Ponte del Diavolo che sui suoi tre archi scavalca ancora il torrente Biedano.

Il Parco Naturale Regionale di Marturanum a BARBARANO ROMANO, la sua vegetazione lussureggiante e le spettacolari testimonianze rupestri di epoca etrusca, come la necropoli di San Giuliano, con la monumentale tomba della Regina e l’altrettanto suggestiva tomba del Cervo, così chiamata dall’eccezionale scena di lotta tra cervo e lupo raffigurata a bassorilievo sopra la gradinata laterale.

SORIANO NEL CIMINO e il Monte Cimino, già montagna sacra in epoca protostorica, con i secolari e ombrosi castagneti, la faggeta e i resti dell’antica cinta muraria. I monumenti rupestri di epoca etrusco-romana nell’impenetrabile selva domata a fatica dalle legioni romane in guerra con gli Etruschi. La nocciola dei Cimini e la castagna DOP di Vallerano, prodotti dei boschi da sempre presenti nelle tavole degli antichi.

ORVIETO con i boschi di Castel Viscardo e la necropoli delle Caldane. La Faggeta “relitta”, inalterata nei secoli. I sentieri senza tempo del Parco del Monte Peglia e della Selva di Meana. La Necropoli del Vallone di San Lorenzo, pertinente ad uno degli insediamenti fortificati, avamposti dell’antica Orvieto etrusca. Il Sasso Tagliato, grande masso in tufo che si sarebbe aperto miracolosamente per permettere il transito della processione che da Bolsena recava il corporale ad Orvieto: in realtà una tagliata etrusca scavata nella roccia che da Orvieto si addentrava nell’altopiano dell’Alfina.

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per Le Vie dei Boschi

Itinerari Experience Etruria
Itinerari Experience Etruria

Le vie dei boschi sono il percorso VERDE

Mostre Diffuse Experience Etruria
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Le vie dell’ Olio e del Grano

Experience Etruria e le Vie del l’Olio e del Grano

Il progetto Experience Etruria si pregia di 4 percorsi multisensoriali per andare alla scoperta del mondo degli etruschi: le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi! http://news.nielibrionline.it/experience-etruria/

In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie del l’Olio e del Grano

Experience Etruria
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Perché Vie del l’Olio e del Grano?
I cereali, ma soprattutto il grano, costituivano nel mondo antico la base, le fondamenta della piramide alimentare: di facile lavorazione, molto nutrienti, semplici da immagazzinare e conservare. I cereali e il grano erano senza ombra di dubbio il cibo per antonomasia, il nutrimento principe, basti pensare che il ciclo vitale delle messi, rapportato con l’avvicendarsi delle stagioni, era visto, simbolicamente, come emblema della vita e dell’alternanza tra morte e rinascita. Devoti alle immutabili leggi della natura, gli Etruschi invocavano la dea Vei -la greca Demetra- nelle loro preghiere, perché donasse fecondità e floridezza ai campi e alle donne.

Farro, grano e orzo venivano impastati con acqua e saltuariamente miele per ottenere pagnotte e focacce, base indispensabile dei pasti dei poveri così come dei ricchi e ingrediente essenziale dei sacrifici offerti alle divinità legate alla fertilità dei campi.

L’ulivo era dono della dea Atena –l’etrusca Menerva – e ricopriva con le sue argentate foglie i dolci declivi collinari che occupavano tanta parte dell’Etruria. Gli antichi Etruschi consumavano le olive direttamente come pasto ma principalmente le sottoponevano a spremitura per ricavarne appunto l’olio, condimento base dell’alimentazione.

Oltre che utile per la cottura, il condimento e la conservazione del cibo, l’olio era utilizzato, come combustibile all’interno di lanterne e lampade, per l’illuminazione, ma anche come base per la preparazione di prodotti cosmetici e come sostanza detergente per l’igiene e  la cura della persona, specialmente in campo atletico.

Così come il vino, anche l’olio, immagazzinato nelle anfore, veniva commerciato su notevoli distanze, costituendo uno degli elementi principali del circuito economico antico.

Le Vie dell'Olio e del Grano
Le Vie dell’Olio e del Grano

LE VIE DELL’OLIO E DEL GRANO:  Da Montalto di Castro a Orvieto

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Olio e del Grano da Montalto di Castro a Orvieto

Il Parco Archeologico Naturalistico di VULCI, tra i comuni di MONTALTO DI CASTRO e CANINO e i suoi sentieri tra storia e natura. I resti della città di Vulci, una delle più potenti metropoli etrusche, sul vasto pianoro a dominio di un territorio tra i più feraci dell’intera Etruria, da sempre ricco di cereali e di ulivi. L’antica importanza dell’olio e del grano riflessa negli splendidi oggetti conservati al Museo Archeologico Nazionale e nei culti celebrati nei santuari cittadini. Non a caso la città antica si trova tuttora nel cuore dell’area di produzione del celebre olio DOP di Canino, che abbraccia i dolci rilievi dell’interno fino a Farnese e alle rive del lago di Bolsena.

Tra i colli coperti di ulivi, intervallati da piccole valli coltivate, il Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese a VALENTANO, il Museo Civico Archeologico “Pietro e Turiddo Lotti” di ISCHIA DI CASTRO e il Museo Civico “F. Rittatore Vonwiller” di FARNESE -quest’ultimo peraltro ospitato in un antico deposito comunale di grano- raccontano le secolari storie di questo territorio generoso. L’esperienza straordinaria del Museo della Terra a LATERA, nel granaio dell’abbazia medievale, viaggio nel cuore delle tradizioni agricole dimenticate e scoperta di sorprendenti affinità tra il mondo delle campagne moderne e quello antico.

Possibile estensione, passando per Acquapendente, nel vasto territorio dell’olio DOP Terre di Siena, attraverso gli uliveti di SAN CASCIANO DEI BAGNI, SARTEANO e CHIUSI, fino alla suggestiva MURLO, coronata dalla sua antica aura regale: il colle isolato di Poggio Civitate in posizione strategica tra due valli, circondato da colline di ulivi argentati, con il sontuoso palazzo etrusco e le scene di fastosi banchetti nelle preziose lastre a rilievo che lo decoravano, ancora conservate nell’Antiquarium locale.

BOLSENA: l’area archeologica di Poggio Moscini e il Parco Naturalistico Archeologico di Turona. Lungo il percorso antico che univa la rupe di Orvieto al lago di Bolsena, il fertile altopiano vulcanico dell’Alfina, con i boschi e gli immensi campi di grano quasi immutati nei secoli. GROTTE DI CASTRO: le suggestive tombe etrusche e il Museo Civita con una sezione speciale dedicata alla cucina e al banchetto etruschi.

La rupe di ORVIETO, ripida e circondata da ogni parte dall’argento degli ulivi, dai cui frutti è ricavato l’olio DOP Colli Orvietani. La Necropoli di Crocifisso del Tufo, il Santuario di Cannicella e Campo della Fiera, sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale di tutti gli Etruschi. Il labirinto di grotte e cunicoli di Orvieto Underground, palinsesto della storia di Orvieto dagli Etruschi ad oggi e i resti incredibili di un grande frantoio medievale, a testimonianza della continuità delle tradizioni della terra.

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per Vie dell’Olio e del Grano

Itinerari Experience Etruria
Itinerari Experience Etruria

 

Le vie dell’olio e del grano sono il percorso GIALLO

Mostre Diffuse Experience Etruria
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Le vie del vino e le vie del sale

Experience Etruria e le Vie del Vino e le Vie del Sale

Il progetto Experience Etruria conta di ben 4 percorsi multisensoriali per scoprire il mondo degli etruschi: le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi! http://news.nielibrionline.it/experience-etruria/ 

In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie del Vino e le Vie del Sale.

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Perché le vie del vino e le vie del sale?
In tutte le sue declinazioni di gusto, colore e aroma, il vino era per gli Etruschi un vero nettare sacro, caro al dio Fufluns -il greco Dioniso- e al suo corteggio di Satiri e Menadi, che, bramosi del prelibato succo, ne ricevevano il dono dell’estasi e della liberazione dei sensi. Versato in abbondanza nei sontuosi simposi aristocratici, il vino era la bevanda dei principi, succo pregiato connesso al carisma e al prestigio, nei banchetti dei vivi così come nei pasti solenni celebrati in onore dei defunti di rango. Scorreva copioso anche nelle libagioni sacre, offerte in occasione dei sacrifici alle divinità.

Prodotto in Etruria, o acquistato a Oriente, specialmente in Grecia, il vino viaggiava per mare o acque interne, gelosamente conservato in anfore capienti e il suo commercio, attraverso l’intero Mediterraneo, rappresentava una delle attività più rilevanti e produttive dell’economia antica.

Il sale era una materia ancora più preziosa: permetteva infatti di conservare e quindi immagazzinare i cibi deperibili, specialmente pesce e carne; veniva utilizzato nella preparazione di alcuni alimenti, come il formaggio, nella cottura dei cibi, come insaporitore, nell’allevamento degli animali, specialmente ovini, in medicina per le sue proprietà disinfettanti e, infine, nei sacrifici religiosi, dove serviva a purificare, simbolicamente, la vittima prima dell’immolazione.

La grande varietà di usi e lo stretto legame con attività fondamentali per il sostentamento umano rendevano il sale un elemento estremamente prezioso, un oro bianco che, dai luoghi di produzione sulle coste, viaggiava verso le aree interne su percorsi commerciali di vitale importanza.

Le Vie del VIno e del Sale
Le Vie del VIno e del Sale

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Cerveteri a Tarquinia

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Cerveteri a Tarquinia

Gli splendori della civiltà etrusca in un territorio ferace, da sempre ricco di viti e oggi terra dei vini Cerveteri DOC, Tarquinia DOC e IGT Costa Etrusco-Romana

CERVETERI e la magnifica necropoli etrusca della Banditaccia, sito UNESCO, con l’impressionante distesa di tumuli funerari, luogo di scoperta di ricchi corredi con oggetti da banchetto, oggi al Museo Nazionale Cerite. La Tomba dei Rilievi con i sorprendenti utensili etruschi di uso quotidiano, tra cui un mestolo da usare nel simposio per la mescita e il consumo del vino, una brocca, una coppa, tutti plasmati nello stucco con maestria e posti a decorare pareti e pilastri.

SANTA SEVERA e i resti suggestivi di Pyrgi, antico porto di Caere (Cerveteri) e sede di un celebre santuario, perché i commerci, anche quello del vino, erano posti sotto la protezione della divinità. L’imponente Castello e Il Museo del Mare e della Navigazione Antica, con l’esposizione di numerose anfore vinarie, con cui la preziosa bevanda viaggiava per tutto il Mediterraneo.

TARQUINIA, il Museo Archeologico Nazionale e l’imperdibile necropoli dei Monterozzi, sito UNESCO, con le straordinarie tombe dipinte: la Tomba dei Leopardi, ad esempio, con i commensali intenti a sorseggiare vino dalle loro coppe e ad ammirare lo spettacolo di musici e danzatori, immersi in un ameno paesaggio di ulivi. Sulla costa, a TARQUINIA LIDO, presso la foce del Marta, i resti di Gravisca, l’antico santuario e porto etrusco della ricca Tarquinia, snodo delle più importanti rotte commerciali mediterranee. Poco più a Sud l’incantevole riserva naturale delle Saline, probabilmente già sfruttate agli albori della civiltà etrusca, ora caratterizzate dalle grandi vasche dell’impianto papale, dall’eclettico borgo operaio ottocentesco e dal peculiare ecosistema umido salmastro.

LE VIE DEL VINO E LE VIE DEL SALE: Da Grosseto a Chiusi

Qui di seguito vengono riportate le Vie del Vino e le Vie del Sale da Grosseto a Chiusi

GROSSETO è il punto di partenza di un percorso attraverso il vino della Maremma, già intensamente coltivata a vite in epoca etrusca. Le antiche città di VETULONIA e ROSELLE, le cui necropoli hanno restituito corredi ricchi di oggetti raffinati espressamente dedicati al banchetto e al consumo rituale del vino: coppe, brocche, calici, attingitoi conservati nel Museo Archeologico e d’Arte della Maremma a Grosseto e nel Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia a CASTIGLIONE DELLA PESCAIA.

SCANSANO e Il Parco Archeologico di Ghiaccio Forte, insediamento etrusco fortificato, che conserva ancora, in una delle sue antiche case, una cucina e un ambiente destinato a dispensa. Il Museo della Vite e del Vino, teatro di un affascinante racconto del territorio nel segno della pregiata bevanda, dall’antichità alla produzione attuale del celebre Morellino di Scansano DOC si apre per le vie del vino e le vie del sale.

PITIGLIANO e SORANO con il Parco Archeologico “Città del Tufo” e i suoi spettacolari paesaggi rocciosi, modellati dalla natura e dalla mano dell’uomo, con le necropoli etrusche scolpite nella roccia tenera, fuse con la macchia circostante e incastonate, come gioielli, tra le colline coperte di viti, da cui nascono vini pregiati quali il Sovana DOC e il Bianco di Pitigliano DOC. Le vie del vino e del sale per eccellenza!

ORVIETO, detta dai Greci Oinarea, “dove scorre il vino”, perfetta per le vie del vino e le vie del sale. L’Anello della Rupe e le viti maritate, che crescono ancora abbracciate agli alberi, in un “matrimonio” che risale già all’epoca etrusca. Le tombe etrusche Golini e Hescanas a Porano e le loro spettacolari pareti dipinte, visibili in parte in loco e in parte nel Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, con le sorprendenti scene di cucina etrusca. Il museo “Claudio Faina”. Il santuario di Campo della Fiera e il culto di Dioniso, dio del vino. La “Strada dei Vini”, attraverso le pittoresche zone di produzione dell’Orvieto DOC e del Rosso Orvietano DOC.

Per le vie del vino e le vie del sale, possibile estensione a CASTIGLIONE IN TEVERINA, con MUVIS, il Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari, sede di un coinvolgente viaggio multisensoriale nel vino inteso come patrimonio culturale dell’umanità.

La fascia collinare tra SAN CASCIANO DEI BAGNI, CHIUSI e MONTEPULCIANO, ricca di uva già in antico e plasmata nei secoli dalla mano dell’uomo, oggi area di produzione di vini pregiati si presta perfettamente all’itinerario le vie del vino e del sale: le DOCG Chianti, Chianti Colli Senesi, Vino Nobile di Montepulciano e le DOC Rosso di Montepulciano e Orcia. I segni lasciati dall’uomo nel popolare e modellare questo territorio, custoditi nel Museo Civico di Montepulciano e nelle Stanze Cassianensi di San Casciano dei Bagni. Il Museo Civico Archeologico di SARTEANO e le impressionanti scene della Tomba della Quadriga Infernale con i defunti distesi a banchetto in un aldilà oscuro dominato dal terribile carro demoniaco e dalla sua nube nera. CHIUSI e il suo Museo Archeologico Nazionale con le celebri urne cinerarie con il defunto a banchetto.

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per Vie del Vino e le Vie del Sale

Itinerari Experience Etruria
Itinerari Experience Etruria

Le vie del vino e le vie del sale sono il percorso ROSSO

Mostre Diffuse Experience Etruria
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Le vie del vino e le vie del sale: un itinerario indispensabile per gli amanti del vino e degli etruschi.

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Le vie dell’acqua

Experience Etruria e le Vie dell’Acqua

Experience Etruria è un progetto culturale che volge ad immergere il turista nel mondo degli etruschi. Il progetto prevede anche 4 percorsi multisensoriali che prendono il nome di le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi!
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In questo articolo parliamo delle’intero programma che comprende le Vie dell’Acqua.

 

Experience Etruria
Experience Etruria

Perché le vie dell’acqua?
L’acqua è la risorsa naturale per eccellenza, l’oro blu, da sempre condizione imprescindibile per l’esistenza, lo sviluppo e la prosperità del pianeta e degli uomini che lo abitano. Per gli Etruschi, oltre che una fonte di nutrimento diretta, l’acqua, conservata, convogliata e regimentata, permetteva la coltivazione dei cereali, degli alberi da frutto e di tutti i prodotti buoni della terra. Avvolta da un’aura sacra, era venerata presso fonti e sorgenti, abitate da divinità guaritrici, che curavano o assicuravano a uomini e donne il dono della fertilità. Ma era anche un’importante via di comunicazione e commercio, solcata da imbarcazioni di ogni tipo, su mari o fiumi. E infine, adagiate sul confine leggero tra il mondo del sacro e la sfera salutare, le acque termali, di cui l’Etruria era così abbondante, prodigi misteriosi della natura, offrivano agli uomini il modo più dolce per lenire le fatiche del corpo e della mente. http://www.experiencetruria.it/

Le Vie dell'Acqua
Le Vie dell’Acqua

 

LE VIE DELL’ACQUA: Da Chiusi a Tarquinia

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Chiusi a Tarquinia

CHIUSI e il Museo Civico La città sotterranea: il labirinto di cunicoli scavato in epoca etrusca per il drenaggio, la decantazione e la raccolta delle acque dell’antica Chiusi. Il Sentiero della Bonifica che, nel cuore della Val di Chiana, attraversa le terre dell’antica palude. I chiari di CHIUSI e MONTEPULCIANO, che della stessa palude, sono incantevole memoria. Le preziose sorgenti termali di SARTEANO e SAN CASCIANO DEI BAGNI.

ORVIETO e il dedalo di grotte e cunicoli di Orvieto Underground, viscere profonde della rupe cittadina. Il sorprendente palinsesto storico-archeologico dei sotterranei della Collegiata dei Santi Andrea e Bartolomeo. Il percorso ipogeo di Pozzo della Cava, con gli ingegnosi apprestamenti idraulici di epoca etrusca. Il celebre pozzo di San Patrizio, opera ambiziosa e sapiente, vòlta a raggiungere, nelle profondità della rupe, l’acqua preziosa della falda.

Il Museo Naturalistico di LUBRIANO, punto di partenza del “Percorso delle acque, dei fiori, dei frutti e delle erbe mangerecce”, diretto al cuore della Valle dei Calanchi, impreziosita dal borgo incantato di Civita di BAGNOREGIO.

BOLSENA e il suo lago vulcanico, il più grande d’Europa, detto “il lago che si beve”, per le sue acque limpide e pulite. L’area archeologica di Poggio Moscini e il Parco Naturalistico Archeologico di Turona.

VITERBO e il suo ricco bacino idrominerale e idrotermale, tra i più copiosi in Italia, fonte di calde acque dalle straordinarie proprietà terapeutiche, già note agli Etruschi, che sgorgano e zampillano in mille sorgenti naturali. Il Bullicame, la più famosa di queste, con le acque sulfuree che, da un profondo cratere, sgorgano in una caldara già citata da Dante nel XIV canto dell’Inferno.

TUSCANIA e la sua riserva naturale, scolpita da solchi e forre in un paesaggio incantevole in cui scorrono il fiume Marta, unico emissario del Lago di Bolsena, e i suoi affluenti, lambendo splendide testimonianze etrusche, nascoste nella ricca vegetazione, come la suggestiva Tomba a casa con portico.

TARQUINIA e l’acqua immaginata dagli Etruschi nelle celebri tombe dipinte della Necropoli dei Monterozzi, come la Tomba della Caccia e della Pesca con il suo paesaggio marino di pesci e uccelli acquatici o la Tomba dei Demoni Azzurri con le oscure acque dell’Acheronte, il fiume dei morti. Il delicato ecosistema palustre della Riserva naturale delle Saline, a TARQUINIA LIDO dove il Marta e il Mignone sfociano nel Mar Tirreno.

LE VIE DELL’ACQUA:  Da Grosseto a Bolsena

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Grosseto a Populonia

GROSSETO e CASTIGLIONE DELLA PESCAIA, moderne eredi delle città etrusche di ROSELLE e VETULONIA, anticamente poste a controllo del sistema lagunare salmastro che, pur proteggendole, le metteva in comunicazione con il mare. Il Parco Naturale della Maremma alla foce dell’Ombrone, presso ALBERESE, con il suggestivo paesaggio palustre sacro alla dea Diana. L’Oasi WWF di ORBETELLO, la più importante laguna del Tirreno, crocevia delle rotte migratorie di migliaia di uccelli. 

MANCIANO e il Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora. Le celebri acque termali sulfuree di Saturnia, già note agli Etruschi, nelle loro incantevoli piscine naturali, nate, secondo il mito, da un fulmine scagliato da Zeus. Il Museo Archeologico di Saturnia.

FARNESE e la riserva naturale della Selva del Lamone, con la sua foresta magica e aspra, le sorprendenti cascate e la fortezza etrusca di Rofalco. Il sito protostorico di Sorgenti della Nova e gli antichissimi oggetti da esso provenienti, conservati nel Museo Civico Archeologico “F. Rittatore Vonwiller”.

Di nuovo a BOLSENA, sulle sponde del “lago che si beve”.

LE VIE DELL’ACQUA:  Da Orvieto a Veio

Qui di seguito vengono riportate le Vie dell’Acqua da Orvieto a Veio

Il percorso del TEVERE, fiume sacro ai destini di Roma, con le sue bionde acque che da ORVIETO scendono verso il mare, passando da BOMARZO con i suoi enigmatici monumenti rupestri celati dai boschi, CIVITA CASTELLANA, l’antica Falerii capitale del popolo dei Falisci, CAPENA, custode dell’antico santuario di Lucus Feroniae, sacro alla dea fertile delle acque pure e sorgive, e infine, ormai alle porte di Roma, il Parco naturalistico di VEIO, che cela i resti suggestivi della città etrusca, tra le più antiche e potenti, che contese fieramente a Roma il dominio sulla foce del Tevere e le sue saline.

 

Ecco la Mappa degli Itinerari di Experience Etruria per le vie dell’acqua

Itinerari Experience Etruria
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Mostre Diffuse Experience Etruria
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Experience Etruria

Etruschi in primo piano grazie a “Experience Etruria“, il progetto che coinvolge 17 comuni di Lazio, Umbria e Toscana, finalizzato ad attrarre nella “terra di mezzo” i visitatori dell’Expo di Milano. Experience Etruria proporrà una totale immersione nel mondo degli etruschi con 4 percorsi sensoriali tra natura e storia, mostre ed eccellenze del territorio dell’Etruria. E per la Tuscia viterbese si apre un’inedita occasione di promuovere il suo patrimonio storico, grazie a otto “mostre diffuse” organizzate dalla soprintendenza per l’Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale diretta da Alfonsina Russo.

Viterbo ed Orvieto sono le città di riferimento del progetto Experience Etruria alle quali si sono aggiunte Cerveteri, Tarquinia, Tuscania, Bolsena, Montalto di Castro, Canino, Grosseto, Manciano, Scansano, Castiglione della Pescaia, Chiusi, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Montepulciano e Murlo.

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Experience Etruria
Experience Etruria

Ecco elencate qui di seguito alcune mostre che prenderanno vita grazie al progetto Experience Etruria.

Il Museo Archeologico di Tarquinia, propone “Il mare si fa oro. Eracle e il sale”, con l’esposizione di un ricco corredo di metalli per la cottura delle carni “insaporite” con il sale ed usate nel banchetto. La mostra insisterà su tre elementi: Eracle, il sale e la cucina, l’allevamento degli animali. Saranno dunque in esposizione vasi figurati con il tema di Eracle da un lato, e dall’altro immagini di animali da allevamento. Altri oggetti legati alla cucina e al banchetto completeranno il quadro. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre.

Al Museo Archeologico Nazionale di Vulci (Castello dell’ Abbadia, dal 4 giugno), in rassegna “Frutti d’oro e d’argento. La spiga e l’ulivo”, con l’obiettivo di far affiorare l’aspetto reale e simbolico dell’uso di questi prodotti. Gli ingredienti base nell’antichità erano la spiga l’ulivo i cereali e l’olio, ma erano anche i simboli della condizione umana rispetto al mondo sacro. Il percorso prevede l’esposizione di manufatti che mostrino i vari aspetti dell’uso dell’olio nell’età antica: produzione e distribuzione, alimentazione, illuminazione e la creazione di profumi. (Scopri di più su Vulci e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1246-vulci-canino-ischia-farnese.html )

Al Museo del Complesso di S. Francesco di Canino (4 giugno), “Cibi etruschi al microscopio”, dedicata alle scienze applicate all’archeologia, indispensabili a far luce sulla conoscenza degli antichi usi alimentari. La mostra che si terrà a Canino e che trova dimora nel bellissimo complesso di San Francesco, è dedicata alle scienze applicate all’archeologia e a quanto esse possano metterci a conoscenza sugli usi alimentari del tempo.

A Tuscania, Museo Archeologico (6 giugno), “Il paesaggio immaginario. Leoni, sfingi e ippocampi”, mostra dedicata al paesaggio antico, quello reale e mentale, popolato dagli animali, veri o fantastici, di tradizione orientalizzante, rielaborati nella scultura funeraria come nei piccoli oggetti d’uso. Sarà inoltre presente una finestra sul successo di tali iconografie, in particolare del leone, nei secoli successivi, fino al periodo medievale.              (Scopri di più su Tuscania e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1244-tuscania.html )

Al Forte Sangallo di Civita Castellana (11 giugno), “Il sacro che scorre. I riti dell’acqua” che passa in rassegna opere dei Falisci: santuari sulle sponde dei fiumi, doni votivi sul greto dei fossi, strutture idriche legate a culti particolari.

Nel capoluogo, alla Rocca Albornoz (12 giugno), la mostra “In alto i kantharoi”, con i riflettori puntati sulla celebre lastra di Acquarossa con rappresentazione di banchetto, sul kantharos della tomba della Biga, sui vasi attici della collezione Cima Pesciotti.

Lastra di Acquarossa
Lastra di Acquarossa

Ancora a Viterbo, al Museo Civico Luigi Rossi Danielli , “Gli Etruschi dal volto di pietra”, il cui tema è il paesaggio naturale con il tufo e il nenfro dei 35 sarcofagi presenti in Museo. (Scopri di più su Viterbo e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1501-orte-monte-cimino-viterbo-ferento-bomarzo-montefiascone.html )

E per finire, il Museo di Bolsena (dal 25 luglio), con una mostra sui materiali votivi del santuario di Pozzarello, in cui si svolgevano rituali in onore di divinità per il buon esito dei lavori agricoli. (Scopri di più su Bolsena e gli etruschi http://nielibrionline.it/dh-lawrence-e-george-dennis/1245-orvieto-bolsena.html )

Come preannunciato all’inizio, fulcro di Experience Etruria saranno anche i 4 percorsi multisensoriali previsti dal progetto; percorsi che saranno legati fortemente alle eccellenze agroalimentari del luogo:  le vie dell’acqua, le vie del vino e del sale, le vie dell’olio e del grano e le vie dei boschi. Le degustazioni in programma avranno lo scopo di trasportare i turisti in un’esperienza multisensoriale che coinvolgerà tutti i sensi.

etruschi

Lungo gli itinerari di Experience Etruria saranno organizzate numerose mostre diffuse.
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma presenta fino al 31 ottobre “Nettare e ambrosia. Il cibo degli Dei”, al Museo Civico di Viterbo il già citato “In alto i kantharoi. Gli etruschi dal volto di pietra”, mentre a Grosseto al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma è in programma “La giusta misura: il simposio, l’aristocrazia, il vino in Etruria”.

Dulcis in fundo del progetto Experience Etruria, la proiezione di un film di animazione 3D che racconterà i percorsi multisensoriali insieme alla ragazza etrusca Ati già protagonista di un cartone di successo. Il film sarà presentato a fine maggio al padiglione Italia di Expo.

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