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Record di presenze nei musei italiani nel 2015

Il numero delle presenze nei musei italiani è in forte crescita. Record storico di ingressi nel 2015. Cinque milioni di visitatori in più in 24 mesi. Franceschini commenta «E’ stato il nostro anno d’oro» ECCO TUTTI I DATI

Era dal 1996 che le visite nei musei italiani non raggiungevano queste cifre. Nella riunione del Comitato permanente del turismo, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha commentato soddisfatto il record raggiunto nel 2015: «Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani».

I numeri parlano chiaro: 43 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura generando un incasso pari a 155 milioni di euro. Il Lazio è in testa: il Pantheon è stato il monumento gratuito più gettonato, mentre il Colosseo è al primo posto tra i dieci luoghi più visitati, seguito dagli scavi di Pompei e dagli Uffizi di Firenze. Il record è stato raggiunto anche grazie all’iniziativa delle domeniche gratuite che hanno coinvolto 5 milioni di persone, raddoppiando le presenze della prima edizione del luglio 2014. I tassi di crescita più elevati si sono registrati in Piemonte: oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente. Nella top five piemontese rientrano il Museo Egizio (foto), con 773 mila visitatori, la Venaria Reale con oltre 555 mila, il Polo Reale con 307 mila, il Castello di Racconigi con più di 92 mila e il Castello di Agliè con oltre 51 mila visitatori.

Le presenze nei Musei Italiani aumentano
Le presenze nei Musei Italiani aumentano

I numeri dei musei italiani

Il Colosseo che segna il record assoluto, Pompei che fa numeri da kolossal e gli Uffizi, bontà loro, che mantengono intatta la fama di museo acchiappa- ubblico. Eccolo il podio della cultura italiana, che nel 2015 può vantare il suo “anno d’oro” (per dirla col ministro Dario Franceschini). I musei statali hanno attratto la bellezza di quasi 43 milioni di visitatori (42.953.137), con una crescita di 2,5 milioni rispetto al 2014. E i numeri in cultura contano. Hanno il loro peso specifico. Perché oltre a concretizzare incassi sonanti (circa 155 milioni di euro), riflettono i gusti, indagano le tendenze, magari intercettano fenomeni di massa. E il confronto di percentuali di siti e monumenti sviscera il ritmo pulsante di una società che con la cultura può davvero sperare ancora di “mangiare”.

Gli introiti dei musei italiani

Non a caso, la crescita dei visitatori e degli incassi rispetto al 2014 appare interessante: +6% i visitatori e +14% gli incassi (pari a circa +20milioni di euro). E spicca anche il dato del +4% degli ingressi gratuiti (pari a circa +900mila). Il 2014 aveva già conquistato un posto d’onore con i suoi 41 milioni di appassionati d’arte, che superavano i 38milioni del 2013. «Per la storia del nostro Paese, quello del 2015 è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani», dichiara Franceschini che ieri ha presentato il risultato al Comitato permanente del turismo, riunitosi al Collegio Romano. Numeri che sulla carta appaiono significativi anche perché, come avverte il ministro: «gli incassi torneranno interamente ai musei attraverso un sistema premiale che favorisce le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà». Franceschini ci tiene a sottolineare «una cultura italiana in controtendenza», rispetto ai dati pubblicati ieri sul quotidiano Les Echos.

Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015
Alcuni numeri dei musei italiani nel 2015

Nella vicina Francia “competitor”, per esempio, i musei statali registrano un calo del 5% dei visitatori, e il Louvre segna un -6,5%. Certo, le violenze a Charlie Hebdo e l’attentato del 13 novembre hanno imposto un pesante contraccolpo. E lo spettro dell’Isis non ha risparmiato l’Italia visto che nel mese di dicembre i musei tendono a ridurre (poco al di sotto della media) il boom di crescita del 2015. La top ten dei luoghi più visitati d’Italia propone le solite conferme. Saldi ai primi cinque posti, oltre al Colosseo (6,5 milioni, +6%, che nel 2016 dovrebbe aumentare il biglietto tra 20 e 25 euro), rimangono Pompei (2,9 milioni, +12%), Uffizi (1.971.596, +2%), Gallerie dell’Accademia di Firenze (1.415.397, +6%) e Castel Sant’Angelo (1.047.326, +2,5%). Stabile al sesto posto il Circuito Boboli e Argenti, e la Galleria Borghese al nono posto. Da registrare ci sono solo gli exploit del museo Egizio di Torino, che si piazza in settima posizione scavalcando la Reggia di Venaria, e la Reggia di Caserta, che si fa spazio al decimo posto superando Villa d’Este a Tivoli. Dati in crescita con cui debuttano nel 2016 i nuovi direttori topmanager dei venti musei big divenuti autonomi. Istituzioni pronte a decollare con progetti di valorizzazione, forti dei nuovi Consigli di amministrazione. Senza dimenticare il Pantheon che si conferma il monumento gratuito più visitato d’Italia sfondando il tetto dei 7,5milioni di visitatori (1 milione in più rispetto a un anno fa).

I 10 siti più visitati durante il 2015
I 10 siti più visitati durante il 2015

I musei italiani che non ti aspetti

In questo panorama di crescita, animato anche da molte realtà più piccole (da Paestum a Castel del Monte di Adria) non vanno persi di vista i casi. Complice l’Expo di Milano, il circuito archeologico della Val Camonica che comprende il museo nazionale della preistoria e il parco nazionale delle incisioni rupestri, è cresciuto nel 2015 di oltre il 130% in termini di visitatori (52.383 ingressi) e di introiti (69.331 euro).

A L’Aquila, il Museo nazionale d’Abruzzo inaugurato lo scorso 19 dicembre per custodire le opere scampate al sisma è stato visitato durante le feste di Natale da ben 6mila persone. Buoni i dati di Matera, nel solco della sua nomina a capitale della cultura europea per il 2019. Nei 17 siti della Basilicata nel 2015 gli ingressi sono aumentati del 13% con un totale 256.770 visitatori, e +37% degli introiti. Cifre che proiettano la Basilicata sul podio dei tassi di crescita più elevati, subito dopo il Piemonte.

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